– Calendario dell’Avvento 2016 –
La vigilia di Natale di elena (Amatrice 24 agosto – 24 dicembre)
di Tiziana Balestro
Ventiquattro; un numero, ma io so contare fino a dieci, sono piccola. Ho quattro anni e mezzo.
Domani è Natale e mia mamma, mio papà e mio fratello non ci sono.
Dove sono?
Questi signori mi hanno detto che sono saliti in cielo, ma io non ci credo.
La mia mamma non mi lascia da sola per tanto tempo , solo per andare a scuola perché poi sennò mi metto a piangere.
E lo faccio tutte le mattine; ogni volta che la mamma mi mette il grembiule, io strillo e poi piango. Lei mi asciuga sempre gli occhi. È bella la mia mamma. Ti voglio bene, mamma.
Mio fratello mi prende in giro ; mi dice sempre “piagnona”.
Io, però non sono brava a fermare le lacrime, sono piccola.
Ho pianto pure quando non ti trovavo più, mamma.
E papà, dov’è?
Nemmeno mio fratello vedo.
Con lui ci litigo, ma poi facciamo la pace.
Gli avevo preso la macchinina rossa e abbiamo litigato.
Ho pianto e la mamma, per non sentirmi, mi ha dato la macchinina e il videogioco a mio fratello.
Lui mi ha fatto una faccia brutta, ma poi non mi ha detto più niente e si è messo a giocare.
Papà, dopo mi ha portato a letto, mi ha dato un bacino e mi ha coperto. Ma io non le voglio le lenzuola, è caldo, è estate.
Loro mi coprono sempre.
Poi io non li ho visti più. Ho visto tutto buio, ho pianto di nuovo. Era troppo buio.
Mamma, dove sei?
Papà… Marco? Non voglio giocare a nascondino. Non vedo niente.
C’erano degli oggetti strani vicino a me, grossi; non respiro. Avevo la macchinina di Marco in mano, ce l’avevo perché sennò non dormo senza un gioco. Aiuto, mamma!
Piango, urlo.
Ho sentito una voce che mi ha chiesto come mi chiamo. Sono Elena. Voglio la mia mamma.
Lui mi ha detto di non piangere che la mamma ora arriva.
Ha tolto tutti quegli oggetti strani e mi ha preso.
Avevo tutta polvere addosso. Mi ha asciugato il viso e ho visto che aveva un casco, dei guantoni, come i supereroi di mio fratello.
Mi ha dato un abbraccio, poi non mi ricordo più, sono piccola.
Ho quattro anni e mezzo, così.
Prima quella signora mi ha dato un foglio. Mi ha detto di disegnare cosa voglio per Natale da Babbo Natale.
Io ho disegnato la mamma, papà e Marco. Non la voglio più la bambola. Voglio la mia mamma.
E papà. E mio fratello anche se mi fa arrabbiare qualche volta.
Ci sono altri bambini per giocare e pure i grandi , ma io voglio la mia mamma e tutti quanti.
Babbo Natale, me li porti tu?
***********************************
Tiziana Balestro
Mi chiamo Tiziana.
In realtà, non avrei dovuto chiamarmi così. I miei genitori già credevano che sarebbe arrivato il quarto maschio in casa.
Per sapere se il fiocco sarebbe stato rosa o azzurro, dovettero aspettare nove mesi.
Se fossi stata un maschietto, mi avrebbero chiamato Orazio.
Forse mi è andata bene.
Adoro scrivere e leggere su generi differenti, non amo essere monotematica, mi annoierebbe.
La maggior parte delle mie passioni le ho apprese da autodidatta.
Sono curiosa, indago su diversi argomenti, non potrei stare senza studiare.
Ex timida, ma che ogni tanto torna ad esserlo.
Difetti e pregi li lascio giudicare agli altri. Sono troppo critica per essere imparziale.
22 Comments
Babbo Natale porta quello che chiede Elena e tutti quelli come lei.
Bello Tiziana, toccante.Brava
Grazie mille. 🙂
Molto intenso Tiziana, mi hai commosso.
Mi sono commossa anch’io mentre lo scrivevo e lo rileggevo.
Grazie, Isabella. 🙂
Emozionante, brava Tiziana.
Grazie, Iara. 🙂
Toccante, mi ha commossa. Non sopporto l’idea di un bambino che perde i genitori e si ritrova solo al mondo…
Grazie anche a te, Giulia. La commozione non fa male; in questa storia ci fa soffrire perché ci sono fatti più grandi di noi estremamente toccanti.
Ma che brava. Tiziana, cavoli…
Grazie, Massimiliano. È stato un tema un po’ complesso.
Non fate caso ai verbi al passato, al presente che si mescolano, è voluto. I bambini molto piccoli parlano per la maggior parte delle volte al presente, con molte ripetizioni. Il difficile è stato dare un linguaggio di una bambina. All’inizio mi veniva da parlare da grande, senza imperfezioni ( anche se sbagliamo pure noi adulti).
Grazie a tutti. 🙂
Intanto ti rinnovo i complimenti, per il resto io sono uno che guarda alla storia e ai personaggi, in merito allo stile del racconto si capisce l’intento, sei stata brava.
Grazie ancora Massimiliano. 🙂
Complimenti Tiziana, non è facile raccontare un momento così drammatico e farlo poi per bocca di una bambina. Sei stata brava.
Grazie, Marina per i complimenti.
Grazie a tutti per le belle parole. È stata una grande emozione leggervi nei commenti. Devo ringraziare soprattutto Silvia che è un’ottima padrona di casa, riesce sempre a metterti a tuo agio. Buone feste!
Me ha encantado, Tiziana. Es una historia emocionante que llega al corazón del lector
¡Hola Carmen! Gracias por tu comentario. Ya, es muy emocionante. No eres la única que se emocionó y esto hace reflexionar y unir a la sensibilidad de los demás. Esta historia es nacida gracias a Silvia que confío en mí. Me parece genial. 🙂
Oh Tiziana, quanto invidio il tuo spagnolo. Quando lo leggo o lo sento parlare mi sciolgo!
È molto semplice e divertente il metodo che ho adottato. Ho tanto da studiare ancora. Poi, quando deciderai di imparare lo spagnolo o un’altra lingua, te lo spiegherò più nello pecifico e privatamente. Grande merito e un grosso aiuto viene da Carmen. Nel suo caso un aiuto incondizionato perché lei non studia italiano. Ho ricevuto molto.
Ma come vedi vale anche con te. La fiducia di scrivere nel tuo blog viene da un atto di generosità.
Pese a la torpeza del traductor de Google, me ha emocionado. La belleza desborda las fronteras. Bravo.
¡Qué guay!No puedo creerlo. Podrías preguntarme lo que no entendiste. Sin embargo lo agradezco mucho que te fijaste en mi cuento. Tengo buenos amigos, es cierto. Disculpe si haré algunos errores en español, pero ya sabes que no estoy practicando casi nada. Volvemos a hablar de la historia. Es hinerente al temblor del terremoto en centre de Italia del pasado verano. La niña es la única que vivió de su familia. Es emocionante, por cierto. Me hizo feliz tu comentario.
Un abrazo…. y me vas a corregir mi español? 😀 Nos vemos pronto.
Per gli italiani, dovrò tradurre. 😀