Libri per copywriter: quali leggere

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    No, non è una guida definitiva per diventare copywriter. Al di là del fatto che ritengo tutte le guide definitive un po’ presuntuose (niente nella vita è definitivo, eccetto – fino a prova contraria – la morte), non ho risposte universali.

    Tuttavia, spesso chi si affaccia a questo mestiere nella speranza, appunto, di trasformarlo nella propria professione (scusate l’allitterazione), mi chiede quali corsi frequentare e quali libri leggere.

    In questo articolo vorrei rispondere alla seconda domanda, ovvero quali libri per copywriter esistono.

    Facendo ordine nella mia libreria, mi sono accorta di possederne parecchi. Fare il o la copywriter non significa “scrivere articoli”, magari su questo scriverò un altro post, semmai significa entrare in un nuovo mondo, quello della comunicazione e – di conseguenza – della pubblicità, guardandolo con nuovi occhi.

    Non si tratta solo di competenze – oggi diremmo skill – quanto, appunto, di mentalità.

    Una mentalità non si costruisce con un solo libro né con due né con tre.

    Le competenze e la visione del copywriter sono trasversali: più si impara, più ci si accorge di quanto ci sia ancora da imparare, tanto per semicitare Socrate.

    Ecco perché la mia lista non può essere definitiva, ma appena una base di partenza alla quale ci saranno mille altri libri per copywriter da aggiungere. Ma un punto da cui partire ci deve pur essere. E questo è il mio.

    Libri per copywriter: non solo copywriting

    Come detto, i libri per copywriter non devono includere solo temi strettamente legati al copywriting, ma dovrebbero spaziare su vari argomenti, che vanno dalle basi della grammatica e dell’italiano fino alla SEO, dalla comunicazione fino alla narrativa, dallo storytelling al naming. Giusto per citare alcuni argomenti.

    Per questo motivo, li ho divisi per argomenti: si tratta, però, di una suddivisione un po’ arbitraria, spesso, infatti, un argomento sconfina in un altro e viceversa. Prendeteli, quindi, con il beneficio del dubbio e sentitevi liberi di categorizzarli come meglio credete.

    Libri per copywriting: l’italiano prima di tutto

    Per scrivere, non si può prescindere dalla conoscenza della lingua. Pertanto, per quanto vi sentiate forti in grammatica e sintassi, osate avere dubbi. Scoprirete che non sapete molte cose e godrete della bellezza di imparare ogni giorno qualcosa di nuovo.

    Grammatica Italiana di Luca Serianni

    Una grammatica completa ed esemplare che illustra la lingua italiana moderna dell’uso scritto e dell’uso parlato sorvegliato, dalla fonologia alla morfologia, dalla sintassi alla formazione delle parole. Le caratteristiche che hanno assicurato a questo libro, fin dalla prima edizione (1989), ampi consensi da parte dei lettori sono l’esposizione chiara e nello stesso tempo attenta alla precisione scientifica; il sistematico ricorso a esempi scritti, letterari e non letterari; i numerosi riferimenti alle fasi antiche dell’italiano; la garbata normatività, volta non a vietare o a condannare ma a suggerire un uso più consapevole dei vari registri linguistici. Completa l’opera un glossario che illustra termini ed espressioni propri della linguistica, della retorica, della stilistica.

    Guida pratica all’italiano scritto di Vera Gheno

    L’intento di questo testo è fornire una guida pratica alla scrittura. Si parte dai ferri del mestiere, ossia una lista di fonti, cartacee e digitali, a cui ricorrere in caso di necessità; in seguito, si analizza la struttura del lessico italiano, in modo da impiegarlo con maggiore consapevolezza. Si discute del concetto di norma in ambito linguistico per passare poi, attraverso un capitolo sull’ortografia, uno sulla punteggiatura e uno sulla costruzione del testo, alla pratica. Gli ultimi capitoli sono infatti dedicati alla lettura consapevole, alle tecniche per prendere appunti, alla stesura effettiva del testo e alla sua revisione.

    Potere alle parole di Vera Gheno

    Che cosa penseremmo del proprietario di una Maserati che la lasciasse sempre parcheggiata in garage pur avendo la patente? E di una persona che, possedendo un enorme armadio di vestiti bellissimi, indossasse per pigrizia sempre lo stesso completo? Queste situazioni appaiono improbabili; eppure, sono esempi dell’atteggiamento che molti hanno nei confronti della propria lingua: hanno accesso a un patrimonio immenso, incalcolabile, che per indolenza, o paura, o imperizia, usano in maniera assolutamente parziale. Anche se l’italiano non ha bisogno di venire salvato, né tantomeno preservato, è pur vero che dovremmo amarlo di più, perché è uno strumento raffinatissimo, ed è un peccato limitarsi a una frequentazione solamente superficiale. Perché conoscerlo meglio può essere, prima di tutto, di grande giovamento a noi stessi: più siamo competenti nel padroneggiare le parole, più sarà completa e soddisfacente la nostra partecipazione alla società in cui viviamo. Vera Gheno si fa strada nel grande mistero della lingua italiana passando in rassegna le nostre abitudini linguistiche e mettendoci di fronte a situazioni in cui ognuno di noi può ritrovarsi facilmente. E ci aiuta a comprendere che la vera libertà di una persona passa dalla conquista delle parole.

    Le ragioni del dubbio di Vera Gheno

    Guardiamoci intorno: quante sono le persone che intervengono nelle discussioni senza alcuna competenza specifica pensando di averla? Quanti criticano gli esperti con un «Io non credo che sia così» dall’alto di incrollabili certezze? Ci siamo abituati un po’ troppo a parlare e a scrivere senza fermarci prima un attimo a pensare, e rischiamo così di far sempre più danni. Perché le parole non sono mai solo parole, si portano dietro visioni differenti della realtà, tutte le nostre aspirazioni e le nostre certezze: ovvio che possano generare conflitti e fare male. Ma possono anche generare empatia e fare del bene, se impariamo a usarle meglio. Vera Gheno indaga i meccanismi della nostra meravigliosa lingua, e lo fa con la leggerezza calviniana di chi ammira il linguaggio senza peso perché conosce il peso del linguaggio. E in queste pagine, lievi ma dense, distilla un «metodo» per ricordarci la responsabilità che ognuno di noi ha in quanto parlante. Un metodo che si fonda innanzitutto sui dubbi, che ci devono sempre venire prima di esprimerci: potremmo, nella fretta, non aver compreso di cosa si sta davvero parlando, capita a tutti, anche ai più «intelligenti». Poi sulla riflessione, che deve accompagnarci ogni volta che formuliamo un concetto. E infine sul silenzio, perché talvolta può anche succedere, dopo aver dubitato e meditato, che si decida saggiamente di non avere nulla da dire.

    Lezioni di Italiano di Francesco Sabatini

    «La lingua è dentro di te.» L’italiano è la grande lingua di cultura consegnataci dalla storia per nostro uso e consumo. E anche lo strumento cognitivo di cui si è dotato il nostro cervello, dalla nascita in poi, se ci siamo formati qui. Non si può più parlare di lingua ignorando come la natura, che ci ha portato a essere Homo sapiens, ha predisposto aree e funzioni del cervello che elaborano la grammatica. Sì, la grammatica che si forma silenziosamente in noi entro i primi anni di vita nella sfera della lingua orale e che poi bisogna scoprire a scuola: per insegnare agli occhi quello che l’orecchio già sa! Cioè, per imparare a leggere e scrivere, e non solo a livelli di base. «Leggere e interpretare testi di vario tipo; capire che cos’è, precisamente, una ‘frase’ e cioè incontrare faccia a faccia la grammatica; regolarsi nella varietà di ‘stili’ dell’italiano; fronteggiare l’azione dei media, che in vari modi spesso ci alienano dalla nostra lingua; liberarsi da alcune preoccupazioni eccessive nell’uso normalmente comunicativo di essa; distinguere tra errore e divergenza stilistica.» Tutti usiamo la lingua, ma pochi lo fanno con consapevolezza. Perdendo la possibilità di sfruttare altre parti del suo immenso potenziale. Francesco Sabatini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, conosciuto dal pubblico televisivo per la sua grande capacità divulgativa, ci insegna a farlo in questa appassionante e innovativa Lezione di italiano.

    Dizionario degli errori e dei dubbi grammaticali di De Cesari

    Un libricino di poche pagine, ormai quasi introvabile in commercio, ma tanto piccolo quanto prezioso. Una carrellata di informazioni per un dizionario da tenere sempre a portata di mano, nel quale recuperare gli errori e i dubbi grammaticali che più ci mettono in crisi.

    La correzione di bozze di Ferdinando Scala

    Mettere in fila una serie di accorgimenti indispensabili per chi vuole fare un’accurata revisione redazionale di un testo significa comporre un vero e proprio vademecum che, partendo dai consigli più semplici – usare la penna rossa, concentrarsi, osservare la pagina in tutti i suoi aspetti, anche quelli più piccoli e apparentemente insignificanti, affinché appaiano con chiarezza i refusi e le disuniformità – trasmette un sapere pratico che ha origini antiche tanto quanto i libri. Perciò: lettura analitica, rilettura logica, eliminazione degli inestetismi, riscontro finale dell’impaginato e delle ciano, controllo dell’intero volume. È con questi e tanti altri consigli pratici e chiari che il manuale di Ferdinando Scala fornisce al lettore quelle abilità indispensabili che faranno di lui un serio e attento professionista.

    Manuali e libri sulla scrittura e sul copywriting

    Fare copywriter non è solo scrivere bene, tuttavia, scrivere bene dovrebbe essere la base per poter fare copywriting. Ecco perché i libri e i manuali sulla scrittura – anche sulla narrativa, perché no? – sono molto importanti per chi vuole fare copywriting. A questi si aggiungono i manuali che hanno come oggetto proprio il copywriting.

    Il mestiere di scrivere di Raymond Carver

    Esercizi di scrittura creativa, lezioni, istruzioni per la composizione di una short-story, note sull’arte della concisione. L’insegnamento della scrittura creativa è stato per Raymond Carver qualcosa di piú che un modo per guadagnarsi da vivere: cominciò negli anni ’70 a tenere le sue memorabili lezioni di Creative Writing – in un periodo segnato dalla devastazione dell’alcolismo – e quelle lezioni oltre a dare origine a una vera e propria tendenza letteraria furono per Carver un modo per riflettere sul senso del narrare e per confrontarsi con i grandi scrittori suoi maestri – da Checov a Hemingway -, in particolare sulla forma della short-story. Prefazione di Marcello Fois.

    Lavoro, dunque scrivo di Luisa Carrada

    Anche senza essere Flaubert, tutti dobbiamo trovare le parole giuste per comunicare quello che vogliamo dire: nel verbale di una riunione, nella lettera di accompagnamento di un curriculum, in un elenco di istruzioni, sull’intranet, i social media e il sito web di un’azienda, e nelle tante email che scriviamo ogni giorno (“cosa scrivo nell’oggetto per farla aprire?”). Luisa Carrada, autrice del sito e del blog mestierediscrivere.com, approfondisce gli argomenti più classici dei manuali di scrittura (come la sintassi e il lessico) insieme a quelli più nuovi (le liste, i numeri, i microcontenuti), con tanti esempi ed esercizi di riscrittura, consigli puntuali e precisi, ma anche con l’invito a lasciarsi andare e a giocare con le parole. Un libro per architetti, proprietari di palestre, ristoratori e restauratori, segretari e amministratori delegati, insegnanti, bancari e politici, gente che lavora e gente che un lavoro lo sta cercando. Perché se oggi abbiamo tutti una cosa in comune è trovarci sempre più spesso nella necessità di scrivere: per presentare noi stessi e la nostra attività, per informare, spiegare, convincere.

    La parola immaginata di Annamaria Testa

    Nelle pagine di “La parola immaginata” Annamaria Testa racconta gli aspetti teorici e pratici del suo lavoro di copywriter. Con garbo, abilità e soprattutto, con una scrittura vivace e appassionante, illustra le regole, i meccanismi e le strategie necessarie per inventare una campagna pubblicitaria efficace, spiega come scegliere le parole di un titolo, come queste vanno associate alle immagini, come la coppia creativa formata da copywriter e art director deve lavorare, e come accade che una campagna conquisti il favore del pubblico.

    Minuti scritti di Annamaria Testa

    Visualizzare, osservare, guardare oltre, combinare, tracciare, aggiustare, intrecciare, strutturare: questo libro propone un percorso che comincia prima dell’atto di scrivere e aiuta a mettere a fuoco capacità indispensabili, oltre che nel progetto e nella pratica della scrittura, in ogni processo che abbia una componente creativa. Può essere usato come un attrezzo da ginnastica per le idee: una sfida di pensiero veloce che si snoda in una progressione di dodici esercizi, ciascuno dei quali aiuta a sviluppare una competenza. Propone di scrivere testi brevissimi in tempi molto stretti e permette di confrontare le proprie prove con alcune altre, prodotte in un analogo arco di tempo: un paragone illuminante che consente di scoprire tracce di pensiero diverse e nuove soluzioni possibili. Le note di Annamaria Testa commentano ogni prova intrecciando osservazioni di metodo, storie curiose e suggerimenti utili a scrivere meglio e a governare i processi mentali propri dello scrivere, senza mal pretendere di insegnare la scrittura creativa ma invitando a sperimentarla, scoprendo risorse di osservazione, creatività e invenzione che, forse, non si sapeva di avere.

    Vivere per scrivere di Enrico Franceschini

    «C’è chi scrive ancora a mano e chi è stregato dal computer, chi programma ogni pagina dall’inizio alla fine e chi avanza di getto senza sapere dove lo porterà la trama, chi frequenta i corsi di scrittura creativa e chi esce dalla scuola della vita, chi si fa ispirare dalla realtà e chi la deforma, chi lavora esclusivamente di fantasia e chi studia, imita o perlomeno usa come modello i grandi autori del passato. Per scoprire che cos’è e come si scrive un romanzo, non c’è niente di meglio che interrogare uno scrittore. E di scrittori, grazie al mio lavoro di giornalista da oltre trent’anni in giro per il mondo, ho avuto la fortuna di incontrarne tanti. In queste pagine, quaranta di loro parlano dei libri che scrivono e di quelli che amano, di come nasce una storia e del proprio metodo narrativo, dei propri maestri, delle proprie vite.»

    Digital copywriting di Diego Fontana

    Come lavora un copy oggi? Come risolve creativamente un brief? E come declina la sua idea su tutti i canali? Molto più che un vademecum di scrittura per il web, questo testo è una vera guida pratica per migliorare entrambe le abilità richieste a un copywriter nel mercato del lavoro contemporaneo: sviluppare un pensiero creativo efficace e conoscere le specificità del digitale e dei media su cui viaggerà la sua idea. Una nuova formula di manuale, che mette a confronto la lezione dei maestri con gli approcci più aggiornati, i metodi chiave dell’advertising tradizionale e le ultime evoluzioni della comunicazione digitale, non solo per trarre principi chiari e utili ma anche per fornire strumenti pratici immediatamente spendibili. Un manuale pratico per tutti i copy, un percorso che va dal pensiero creativo alla scrittura. Utile nella biblioteca di chi si sta affacciando alla professione, ma anche in quella del copywriter professionista, il volume si rivelerà una valida risorsa sia per il webwriter che voglia accrescere la propria cultura nell’ambito della comunicazione, sia per il copywriter tradizionale che voglia tenere alta la sua professionalità nel confronto con il digitale.

    Story or die. O racconti o sei fuori di Lisa Cron

    «Un manuale pratico per chi ha bisogno di cambiare idea e agire. Lisa Cron condivide l’arte dell’empatia con i leader che vogliono fare la differenza», così Seth Godin descrive questo libro. La Cron si rivolge a professionisti del marketing, politici o comunque professionisti che hanno bisogno di persuadere un pubblico ad agire in una determinata direzione. Il libro inizia con casi studio mostrando i risultati effettivi delle neuroscienze e del neuromarketing. Più avanti, tra esempi e aneddoti, fornisce preziosi suggerimenti per aiutarti a costruire uno storytelling che non sconosci, slegato dal classico format del viaggio dell’eroe. Imparerai a decodificare il potere della storia, prima esaminando come il cervello elabora le informazioni, le traduce in narrativa e poi le custodisce come un ricordo di vitale importanza. A questo punto capirai come identificare il pubblico di riferimento e come individuare la sua barriera di resistenza nascosta. Infine, passo dopo passo, imparerai a costruire la tua storia, una storia che permetta al tuo pubblico di superare la sua resistenza e raccogliere la tua chiamata all’azione, non perché glielo hai imposto, ma perché lo desidera.

    La manomissione delle parole di Gianrico Carofiglio

    la manomissione delle parole

    Le parole servono a comunicare e raccontare storie. Ma anche a produrre trasformazioni e cambiare la realtà. Quando se ne fa un uso sciatto e inconsapevole o se ne manipolano deliberatamente i significati, l’effetto è il logoramento e la perdita di senso. Se questo accade, è necessario sottoporre le parole a una manutenzione attenta, ripristinare la loro forza originaria, renderle di nuovo aderenti alle cose. In questo libro, atipico e sorprendente, Gianrico Carofiglio riflette sulle lingue del potere e della sopraffazione, e si dedica al recupero di cinque parole chiave del lessico civile: vergogna, giustizia, ribellione, bellezza, scelta, legate fra loro in un itinerario concettuale ricco di suggestioni. Il rigore dell’indagine – letteraria, politica ed etica – si combina con il gusto anarchico degli sconfinamenti e degli accostamenti inattesi: Aristotele e don Milani, Cicerone e Primo Levi, Dante e Bob Marley, fino alle pagine esemplari della nostra Costituzione. Ne derivano una lettura emozionante, una prospettiva nuova per osservare il nostro mondo. Chiamare le cose con il loro nome è un gesto rivoluzionario, dichiarava Rosa Luxemburg ormai un secolo fa. Ripensare il linguaggio, oggi, significa immaginare una nuova forma di vita.

    Testi che parlano di Valentina Falcinelli

    testi che parlano

    Ci sono i testi scritti male, i testi scritti formalmente bene e i testi con personalità. I testi che parlano. Le parole hanno sempre una voce, anche quando le intrappoliamo su un foglio, di carta o digitale che esso sia. Su carta, e su monitor, la lettura si fa silenziosa ma in realtà non lo è. In realtà un testo dice sempre qualcosa, e lo dice sempre in qualche modo. Lo fa con la sua voce attraverso le tecniche usate dal suo autore – dalla costruzione al ritmo conferito a ogni singola frase, dalla punteggiatura alla scelta delle parole. Allora perché ci sono testi che parlano e altri che sembrano restarsene in silenzio? Perché conferire un tono di voce alle parole scritte non è semplice, ma oggi più che mai è fondamentale: aiuta a distinguersi, a creare rapporti umani con i clienti, a farsi ricordare. In questa guida pratica al tono di voce nei testi, l’autrice spiega, passo passo, come identificare quello giusto per la propria azienda, con esempi e casi concreti, fino ad arrivare alla redazione di un manuale d’uso. Un libro che si rivolge ad un settore in cui si parla molto di testi scritti bene, ma troppo poco di testi con personalità. Di testi che parlano. Prefazione di Luisa Carrada.

    Imparare a scrivere facendo ridere

    Far ridere è molto più difficile che far piangere, credo sia un dato di fatto assodato. Tuttavia, la scrittura comica, o quanto meno ironica, può essere la chiave migliore per comunicare. Ecco perché è importante che un copywriter conosca le tecniche che spezzano la monotonia e creano un appiglio sagace e intelligente.

    Manuale di Scrittura Comica Step by Step di Gene Perret

    manuale di scrittura comica

    Un comico deve avere la mimica, la faccia giusta, deve saperci fare, ma per scatenare una risata fragorosa ha bisogno di parole. Per dirla con Gene Perret: «La prima cosa che il comico chiede quando arriva al lavoro il lunedì è: “Dov’è lo script?”». L’aspirante autore comico è proprio il destinatario di questo arguto e divertente (e come potrebbe essere altrimenti?) manuale di scrittura comica, uno strumento che conduce passo passo gli scrittori in erba verso il successo nel mondo dello showbusiness. Nulla è lasciato al caso: si affrontano gli aspetti tecnici (qual è il meccanismo che scatena la risata? Come si scrive per un monologo? E per una sit com? Quali esercizi bisogna fare?), quelli psicologici (disciplina, fiducia in se stessi) e quelli pratici (come si fa a farsi conoscere? Come si accede al mondo dello spettacolo?). Funziona? Beh, basta chiederlo a Joe Medeiros: seguendo alla lettera le dritte di Perret, lui è diventato il capoautore di «The Tonight Show with Jay Leno».

    Per ridere aggiungere acqua di Marco Marcovaldi

    per ridere aggiungere acqua

    Il linguaggio è un meccanismo cognitivo di tipo computazionale – determinato biologicamente – in grado di generare a partire da un insieme limitato (le parole) un insieme illimitato di espressioni gerarchicamente strutturate (le frasi). Come funziona questo meccanismo? Quali sono le operazioni matematiche che compiamo quando parliamo? In che modo gli elementi più semplici vanno a costruire quelli più complessi? In che modo il linguaggio attiva il nostro cervello? E quello di un computer? “Henri Poincaré diceva che la matematica non è lo studio degli oggetti, ma delle relazioni tra gli oggetti; al tempo stesso, una lingua è fatta principalmente di relazioni tra oggetti, non da oggetti sbattuti lì a caso, ed è proprio leggendo queste relazioni che il nostro cervello si accende e, oltre a riconoscere, costruisce una storia, una sequenza di avvenimenti temporali veri o presunti, vivi o defunti.” Che rapporto c’è tra questa lettura e un’emozione fondamentale come una risata? Da Guareschi a Edgar Allan Poe e Georges Perec; dai concetti di ridondanza e interdipendenza su cui Claude Elwood Shannon fondò la teoria matematica della comunicazione – alla base di gran parte della tecnologia informatica che usiamo tutti i giorni – agli esperimenti di Amos Tversky e Daniel Kahneman, i padri dell’economia comportamentale che hanno rivoluzionato il mondo della psicologia; da Bergson a Eco passando per Borges, Montale e Fosco Maraini, un viaggio straordinario ed esilarante per rispondere alla domanda: è possibile insegnare a un computer?

    Scrivere il comico di John Vorhaus

    scrivere il comico

    “Come essere divertenti senza essere persone divertenti”. Così recita il sottotitolo dell’edizione originale. Ovvero, scrivere il comico non è una questione di magia, di ispirazione, e non è nemmeno un fatto di personalità. È una tecnica basata su conoscenze e strumenti che tutti possiamo imparare. Questo libro offre una cassetta degli attrezzi per chi voglia capire come funzionano e come si usano i meccanismi che fanno scattare la risata. Tanti sono i principi fondamentali a cui ispirarsi: “la legge degli opposti comici”, la “risposta del tutto fuori luogo”, “il pesce fuor d’acqua” o “il mito dell’ultima grande idea”. Si scoprirà, per esempio, che commedia vuoi dire verità e dolore. Oppure che il più grande ostacolo tra sé e il comico è la paura, per cui basta uccidere l’editor dentro di noi.

    Libri per copywriter: il naming

    Anche quello di creare naming è un compito per (alcuni) copywriter. Non è, come erroneamente si potrebbe pensare, solo frutto di creatività e di idee. È invece frutto di studio e competenza: senza di esse diventa un gioco e non un mestiere.

    Alla ricerca dell’invincibile naming di Béatrice Ferrari

    alla ricerca dell'invincibile naming

    Questo manuale tecnico, compatto e immediato ti permetterà di mettere da subito in pratica il brand naming, passo passo, tenendo conto delle tre principali aree di azione entro cui muoversi: proprietà intellettuale, marketing e semiotica. L’autrice, Béatrice Ferrari, è una delle voci più autorevoli d’Europa sul tema. «Il concetto di nome è strettamente legato a quello di parola: il nome, infatti, nasce con il linguaggio stesso. Dare un nome è una necessità dal momento in cui si vuole indicare qualcosa e distinguerla da un’altra. Fintantoché una cosa non ha nome, non può essere nominata né tantomeno considerata. Nella maggior parte delle culture antiche, la facoltà di dare nome alle cose o alle persone riveste un ruolo magico. Dare un nome a una cosa equivale a prendere potere su quella cosa, pertanto, il compito va demandato alla persona ritenuta più idonea: il saggio, lo sciamano, lo stregone o semplicemente il capo della tribù o del villaggio». Bèatrice inizia con queste parole, con un tocco di poesia, storia e magia. È necessario precisare che questo libro non parla di naming in senso lato ma nello specifico di brand naming, cioè un nome che comprenda tutte le decisioni relative alla definizione di un nome commerciale (prodotto, servizio, società, insegna, eccetera). 

    Comunicazione aziendale: i testi da leggere

    Scrivere un’email è una attività che fa parte della quotidianità e che spesso sottovalutiamo. Il burocratese si insinua spesso nella comunicazione aziendale, rendendo arido il linguaggio e incomprensibile la comunicazione. Ce lo spiegano perfettamente Luisa Carrada e Annamaria Anelli.

    Scrivere email, costruire relazioni: Tecniche per non finire nel cestino di Annamaria Anelli

    scrivere email

    Scrivere un’email ti sembra un passeggiata? Male! Sì, perché le email non sono solo una serie di parole in fila per tre col resto di due, ma servono per mettersi in connessione con gli altri e sono un alleato potentissimo nel lavoro. Lo spiega Annamaria Anelli in “Scrivere email, costruire relazioni. Tecniche per non finire nel cestino”. E, in questo caso, spiace, ma non si parla di relazioni amorose (anche se i suoi consigli sono utili sempre!), ma di relazioni professionali, cioè quando tocca interfacciarsi con colleghi, collaboratori, capi, partner e clienti. (…) Questo manuale è perfetto per professionisti, freelance, persone alla ricerca di un lavoro e chiunque si trovi a mandare un’email per lavoro almeno una volta al giorno. Se pensi già di sapere tutto e di scrivere email senza difetti, fidati: Scrivere email, costruire relazioni potrebbe insegnarti qualcosa che non sai!

    Guida di stile di Luisa Carrada

    guida di stile

    Ma davvero abbiamo bisogno di una guida di stile, come le case editrici, le grandi aziende, i giornali, le agenzie di stampa? Forse sì: nessuno di noi ha mai scritto così tanto come ora. Email, messaggi, post, recensioni, commenti, curricula, presentazioni. Le nostre parole scritte ormai ci precedono e sono decisive per farci notare, scegliere, ascoltare. Meglio allora scrivere bene e con consapevolezza. E scrivere con consapevolezza significa scegliere: il punto di vista del lettore invece che il nostro, le espressioni che gli vanno incontro invece delle frasi fatte, le parole che gli fanno vedere e immaginare, gli esempi e le metafore per portarlo da quello che conosce a quello che ancora non conosce, il titolo che informa e incuriosisce, le strategie per dire di più e meglio con meno parole. Tutte le parole, anche le più piccole, come gli articoli e i pronomi.

    Scrivere un’email di Luisa Carrada

    scrivere un'email

    Gentile Signora, Caro Professore, Ciao a tutti! … sembra facile, ma scrivere un’email nasconde tante insidie. Abbiamo a disposizione solo le parole per informare, chiedere, ribattere, convincere, proporci. E farci leggere sul piccolo schermo dello smartphone, magari in un treno affollato. Dall’oggetto fino ai saluti, tutti i consigli per scrivere email sintetiche ma attente, con il giusto tono di voce a seconda della situazione e del destinatario. “Ti scrivo per dirti…” e non “Ti inoltro la presente…”. “La ringrazio per l’attenzione e la saluto cordialmente” e non il pomposo “Ringraziando per l’attenzione si inviano cordiali saluti”. PS: ci sono anche i post scriptum e le risposte automatiche.

    Libri per copywriter: gli irrinunciabili

    Ci sono dei testi a cui un copywriter non può proprio rinunciare. Sono manuali, saggi, etc. utili non solo per il proprio mestiere ma per la storia che portano con sé. Non per niente sono sopravvissuti al tempo e continueranno a essere letti anche quando l’intelligenza artificiale ci avrà (forse!) rubato il mestiere.

    Tecnica per produrre idee di James Webb Young

    tecnica per produrre idee

    Come posso avere una idea? Milioni di persone si sono posti questa domanda e molte migliaia di lettori hanno trovato la risposta in questo rilevante piccolo volume. Sebbene l’autore abbia passato molto della sua lunga ed attiva vita nel settore pubblicitario, questo eccezionale lavoro non è un libro di pubblicità e neppure un libro sulla pubblicità. “Tecnica per produrre idee’ è esattamente ciò che il titolo sottintende – un distillato di decenni di pensieri attentamente disciplinati in anni recenti su un soggetto di tremenda importanza per chiunque coltivi in maniera intelligente i processi del pensiero umano. Diversi luminari come l’ultimo Reinhold Niebuhr, un eminente teologo e filosofo e William Bernbach, compianto presidente dell’agenzia di pubblicità Doyle Dane Bernbach hanno trovato un terreno comune nell’approvare il genio dell’autore ed il suo approccio alla creatività. Come il processo creativo è simile ad un caleidoscopio… Come ascoltare per capire un significato piuttosto che cercarlo… come stimolare l’immaginazione e le emozioni che nutrono le idee… come trovare la “individualità della relazione” che esiste tra prodotto e consumatore – queste sono le gemme che si trovano nel volume e quello che afferra il lettore che indaga.

    Le armi della persuasione di Robert B. Cialdini

    le armi della persuasione

    Nella nuova edizione di questo bestseller, Robert Cialdini, esperto nell’ambito dell’influenza e della persuasione, propone una revisione aggiornata e ampliata di quello che è ormai diventato un classico della psicologia sociale della persuasione. Con il consueto stile brillante e ricco di aneddoti, Cialdini spiega la psicologia del perché le persone dicono di sì e descrive come applicare queste intuizioni, in modo etico, in contesti lavorativi e quotidiani. La conoscenza degli schemi di persuasione non solo consente di diventare un persuasore ancora più abile, ma permette anche di difendersi da coloro che, in maniera non sempre etica, cercano di influenzarci. In questa nuova edizione, che si basa sugli studi più recenti, Cialdini introduce un nuovo schema di persuasione, l’unità, che descrive come il fatto di sentire che il persuasore sia “uno di noi” renda la sua comunicazione più convincente. Particolare attenzione viene inoltre dedicata all’applicazione delle tattiche di persuasione alla comunicazione online. Le armi della persuasione è una guida completa su come utilizzare questi principi per spingere gli altri nella direzione scelta da noi.

    (Sales) Letter Book di Robert Collier

    sales letter book

    Il copywriting persuasivo si è evoluto, nei secoli, dalle trattative dei mercati agli annali degli storici, dai discorsi degli imperatori a qualunque piazza in cui le parole abbiano rappresentato un modo per influenzare il lettore/ascoltatore, ma c’è un momento esatto in cui è diventato un mestiere: nei primi del ’900, durante la seconda rivoluzione industriale. In questo momento le aziende si accorgono dell’importanza dell’avere un database dei clienti e scoprono di poter inviare loro comunicazioni cartacee per incrementare le vendite. Robert Collier era un editore degli anni ’30, un filologo appassionato di religione e comunicazione, autore di diversi libri di self-help. Noto per aver coniato la “visualizzazione creativa”, tecnica che permette di visualizzare concetti nella mente per materializzarli nella realtà . Questa sua passione si evince dal libro “The Robert Collier letter book” in cui regala regole e tecniche utilizzate dagli esperti di copywriting moderno.

    Il Viaggio dell’Eroe di Christopher Vogler

    il viaggio dell'eroe di Vogler

    Il film e la fiction tv raccontano storie. Le narrazioni più coinvolgenti, quelle che, a seconda dei casi, ci tengono incollati allo schermo col fiato sospeso o ci lavorano dentro per riemergere alla mente nelle ore o nei giorni successivi, sono quasi sempre riconducibili agli antichi miti. Forse perché, come ha scritto Jung, se il sogno è il mito individuale, i miti rappresentano i sogni collettivi dell’umanità. E il grande cinema è anch’esso sogno collettivo. Questo libro tenta di analizzare la figura del protagonista del film, con le stesse categorie con cui lo studioso americano Joseph Campbell, analizza l’eroe mitico e il suo percorso avventuroso. Ma non si tratta di un saggio antropologico o sociologico, bensì di una guida all’analisi della struttura fondante della sceneggiatura. Infatti l’eroe mitico è la metafora del protagonista di qualsiasi film in cui il personaggio principale compia nel racconto per immagini un percorso che lo porti alla fine della storia a conquistare una nuova consapevolezza. La struttura di questo viaggio, le stazioni di questo procedere, le figure ed i passaggi che porteranno l’eroe a compiere un tragitto “iniziatico”, tutto questo viene spiegato nel libro con riferimenti continui a sequenze di grandi film. Un testo che nasce da una rielaborazione narratologica che parte da Aristotele e la sua “Poetica” e, passando per Freud e Jung, Lucas e Spielberg, torna a noi.  

    Esercizi di stile di Raymond Queneau

    esercizi di stile di queneau

    “Esercizi di stile” è un esilarante testo di retorica applicata, un’architettura combinatoria, un avvincente gioco enigmistico. Tutto vero, però è anche un manifesto letterario (antisurrealista), è un tracciato di frammenti autobiografici, è la trascrizione di una serie di sogni realmente effettuati da Queneau. E perfino un testo politico, nonché un’autoparodia. Questo è quanto emerge dalle riflessioni che Stefano Bartezzaghi ha dedicato a questo libro-capolavoro. E la sua postfazione al volume diventa complementare alla classica introduzione di Umberto Eco, del quale si conserva anche la traduzione. In appendice, presentati per la prima volta in italiano, alcuni esercizi lasciati cadere nell’edizione definitiva, un indice preparatorio e l’introduzione, anch’essa inedita in Italia, scritta da Queneau per un’edizione del 1963.

    Grammatica della fantasia di Gianni Rodari

    grammatica della fantasia rodari

    È Gianni Rodari stesso a definire l’intento di questo libro divenuto ormai un classico: parlare dei processi della fantasia e delle regole della creazione per renderne l’uso accessibile a tutti. L’autore non consegna però un ricettario per costruire storie, ma offre materia prima, idee, occasioni, riflessioni utiIissime per superare la muraglia della routine scolastica e per riconoscere il ruolo fondamentale della creatività all’interno del processo educativo. Il favoloso Gianni conferma con semplicità, passione e profonda cultura la carica liberatoria della parola, il valore dell’immaginazione, il ruolo educativo della fantasia.

    Morfologia della fiaba di Vladimir Propp

    morfologia della fiaba propp

    Sono raccolti in questo volume i due principali studi di Propp sulle norme di composizione e sulle radici storiche e sociali della fiaba. In “Morfologia della fiaba”, Propp si propone di individuare un sistema di classificazione che consenta una precisa definizione del genere fiabesco, solo apparentemente libero da vincoli strutturali: tale sistema non si costituisce per Propp in base a raggruppamenti tematici, bensì intorno al concetto di “funzione narrativa”. In “Le radici storiche dei racconti di magia”, lo studioso russo, ormai in possesso dei meccanismi di formazione del regno fiabesco, si rivolge alla ricostruzione della sua genesi e, inserendolo in un più ampio contesto storico e culturale lo concepisce come la rappresentazione creativa e autenticamente popolare di antichi rapporti di produzione e delle corrispondenti manifestazioni magico-religiose. Per tutti coloro che amano le fiabe queste due opere costituiscono nella loro esemplarità due strumenti insostituibili, due guide preziosissime al multiforme labirinto del fiabesco.

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