Leggere non è peccato: la votazione finale

Indice dei Contenuti

    Le risposte finaliste

    Ecco le risposte che i nostri giudici hanno selezionato per la votazione finale.

    Per ogni domanda troverete il testo delle risposte selezionate, a seguire il form per inserire la vostra scelta. Possono votare tutti senza necessità di iscriversi al sito. Valutate bene le vostre scelte perché potrete votare una volta sola e, una volta inviato, il voto non potrà più essere modificato. Avete tempo per votare fino a venerdì 16 settembre e sabato 17 saranno proclamati i vincitori.

    domanda n. 1 – Quali sono i tre motivi che ti spingono a leggere?

    A. Jessica, Esetidicessiche:

    Ho sempre vissuto la lettura come un modo d’essere, ero sempre quella con un libro nello zaino di scuola e , crescendo, nella borsa. Una sorta di tratto distintivo…La mia faccia fin da bimba era nascosta tra le pagine di un libro. Innanzi tutto perché mi piace, mi diverte è un’attività che mi rincuora. Tutta questa perifrasi per dire in una parola che lo trovo bello (anche se mi sembra riduttivo direbello) Poi direi che è interessante: ho letto molti libri negli anni e attraverso le letture ho scoperto molte cose, mi sono tolta dubbi e appagato la mia curiosità, ho approfondito personaggi importanti della storia,della politica; ho avuto modo di conoscere mondi diversi e avere un’infarinatura generale su diversi argomenti. Infine citerei il senso di alienazione totale che si prova: quando si legge si vive il libro a pieno e ci si allontana dalla realtà,un po’ come quando si vedono i film ma con maggior trasporto, soprattutto se il libro è ben scritto, anche nel momento in cui è chiuso in un certo senso con la mente si è sempre proiettati in quelle pagine,in quella storia ed è una bella sensazione.

    B. Marco Pellegrini, Terramatta: 

    Leggo prima di tutto per un’insaziabile sete di conoscenza, la stessa che l’uomo ha impressa nel suo gene, incisa da sempre nel suo dna. Poi leggo perché amo viaggiare e dato che quasi mai posso farlo davvero (non come vorrei), aprire un libro è il miglior modo per scoprire il mondo, conoscere Paesi nuovi, città lontane, culture diverse. Infine leggo perché amo la sospensione dalla realtà che la lettura concede alla mente: ancor più di un film, che fornisce un punto di vista altro ma fisso, la lettura apre infiniti e mutevoli orizzonti, tra loro sempre diversi. Come la notte, la lettura ci concede una tregua, una pausa dal mondo reale; ci permette di vivere più vite, altre e diverse, concedendoci una pausa salvifica dalla nostra esistenza, un’evasione dalla realtà.

    C. Anifares, Corvi all’uranio impoverito:

    Quando si legge un libro alcune cose succedono nel cervello. Facciamo un esempio. Leggendo “Il senso di una fine” di Julian Barnes ad un certo punto l’ex moglie del protagonista afferma che ci sono due tipi di donne sulla terra (non sto a dirvi i due tipi perchè non rendo la vita facile a nessuno) e zac! Inizi a chiederti che tipo di donna sei, insomma inizi a fare una ricerca e alla fine come scriveva Marcel Proust ”Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L’opera dello scrittore e’ soltanto una specie di strumento ottico che e’ offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso”. Ecco, ho reso bene l’idea? Potrei andare avanti con molti libri che diventano una specie di strumento ottico ma manca qualcosa, è riduttivo pensare siano solo questo. Certo, i libri servono per conoscere altri paesi, posti dimenticati da Dio o no? Vediamo Musica rock da Vittula. Vittula dove cacchio è? Oppure ricette e tradizioni di altri continenti. Per esempio, il menù della festa del Ringraziamento negli Stati Uniti d’America dove volete che io l’abbia saputo? Dai libri, naturalmente. Insomma numerose sono le pagine che fanno scoprire una miriade di cose del passato, presente e qualche volta anche del futuro (quelli di Don DeLillo si dice in giro che sono profetici). Pensate solo alla letteratura vittoriana. Non vi dico che piacere provo quando leggo un Trollope o un Dickens oppure Anna Karenina potrebbe insegnare molte più cose sui matrimoni che tutti i corsi pre-matrimoniali messi insieme. Eppure secondo me c’è molto di più. Ho sempre sostenuto che i libri servono per conoscere anche le persone oppure riesci a capire meglio le situazioni ma era una mia tesi non sostenuta da nessuna ricerca scientifica. Non vi succede mai di avere una vostra teoria ma, giustamente, non supportata da ricerca scientifica risulta agli occhi degli altri “un’emerita stupidaggine”? Io, tante volte.

    E quindi, rullo di tamburi, la mia emerita stupidaggine è supportata da una ricerca scientifica: la letteratura e quindi leggere potrebbe aiutarvi a sviluppare alcune abilità sociali, come capire lo stato d’animo altrui. Limitarne lo studio a scuola potrebbe quindi avere conseguenze negative, scrive Science, per lo sviluppo dell’individuo e il suo inserimento nella società. La ricerca ha preso in considerazione gli effetti a breve termine della lettura di testi di saggistica o di letteratura. Tra i testi di finction non sono stati inseriti best seller o lettura “facili”, ma libri come The Runner di Don DeLillo o, classici, come Il camaleonte di Cechov. Un gruppo di volontari non leggeva nulla e passava direttamente alla fase successiva del test, in cui veniva chiesto di guardare una serie di foto di occhi e di ipotizzare le emozioni che esprimevano. Chi aveva letto i brani letterari otteneva un punteggio superiore rispetto ai volontari degli altri due gruppi. Per ora l’ipotesi è che mostrando la complessa vita di altre persone, seppur immaginarie, e considerando più punti di vista, la letteratura potrebbe aiutare a sviluppare la teoria della mente e la corretta attribuzione di stati mentali degli altri insomma i libri potrebbero aiutarvi a capire il mondo che vi circonda e sviluppare l’empatia. Avete capire bene? Vi sembra poco? A me sembra un grande inizio per comprendere anche il cervello e i nostri comportamenti quindi leggere serve ad evolvere e allego una bella canzone per poter festeggiare tale scoperta scientifica che rende noi lettori delle persone con dei super poteri!

    I can talk – Posso parlare

    You won’t believe what I tell you – http://www.youtube.com/watch?v=GAzZfzMk7dE

     

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    domanda n. 2 – quali sono i tre libri che consiglieresti a chi non legge?

    A. Stella Marina, Lettere a un lettore sperduto

    Domanda complicata, per quanto mi riguarda! Non mi ritengo abbastanza pratica in materia, per poter risultare una brava consigliera. Mi limiterò ad elencare tre libri che ho amato:

    • per i più piccolini, direi “L’occhio del Lupo” di Daniel Pennac;
    • per gli appassionati di storia romana, “Amore e Sesso nell’Antica Roma” di Alberto Angela;
    • per una lettura da spiaggia, o semplicemente non troppo impegnativa, “Un Anello da Tiffany” di Lauren Weisberger.
    B.  Paola Bacchi:

    La mia famiglia e altri animali, Gerald Durrel
    L’eleganza del riccio, Muriel Barbery
    Sessanta racconti, Dino Buzzati

    C. Genio C., Circolo 16

    1) Il Signore delle Mosche, di Williamo Golding. Un’incidente aereo, un’isola deserta in mezzo al nulla e unici sopravvissuti bambini. Il risultato è un profondo sguardo nei valori di una società sempre più vuota.

    2) Fahrenheit 451, di Ray Bradbury. La società del futuro mette i libri al bando e al rogo. Questo è il prezzo da pagare per essere tutti felici e contenti. Fin quando c’è chi si rende conto che nei libri ci sono verità scomode in grado di far crollare intere barriere.

    3) Castelli di rabbia, di Alessandro Baricco. Nonostante abbia quasi smesso di leggere romanzi contemporanei made in italy, trovo che in questo libro ci siano storie meravigliose e commoventi, impossibile dimenticarlo.

     

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    domanda n.3 – quali sono le tre azioni che identifichi con il peccato?

    A. Daniele Savi, La teoria del tutto

    1. Vivere soli. Non intendo essere single, o stare da soli. Mi piace la solitudine, in certi frangenti. Anche se, l’abuso di Youporn è deleterio alla lunga. Credo. Intendo lasciar trascorrere la propria vita senza rendersi conto che pensare solo a sé danneggia noi stessi, prima di tutto. Che siamo miliardi di universi racchiusi da un solo Multiverso. Da qui discende tutto: il rispetto per gli altri, il bene comune…tante parole, con un solo significato: solidarietà. Quella vera, da riscoprire, che è prima di tutto comprendere gli altri, non mandare un sms per pulirsi la coscienza.

    2.Vivere senza provare. Quante volte avete pensato se avessi fatto quella scelta? Ecco, questo è il peccato massimo. Non tentare.

    3.Vivere senza peccato. Non è un incitamento alla violenza, al crimine, ma alla trasgressione. Conosciamo le regole, impariamole intimamente. Poi scegliamo. Scegliamo consapevolmente di sovvertirle, sperimentare strade nuove. Vivere sempre in un certo modo, perché è tradizione, perché si fa così da sempre, questo è un peccato.

    B. Marina Guarneri, Il taccuino dello scrittore

    E chi non ottempera ai comandamenti, si sa, commette peccato!
    Faccio, dunque, presto a identificare tre azioni per le quali chiunque dovrebbe battersi il petto e chiedere l’assoluzione:

    1) Non leggere almeno un libro all’anno.

    2) Buttare i libri per fare spazio ad altro.

    3) Non restituire i libri prestati.

    Dunque è chiaro? Leggere, quello no, non è peccato!

    C. Valeria Reda Pedagogista

    1) I libri non dovrebbero essere sottolineati con gli evidenziatori o con le penne indelebili, le loro pagine andrebbero divise con un segnalibro, e non piegate con le “orecchie”. E andrebbero sfogliati e riposti adagio, come quando si fa una carezza a
    una persona. Bisogna averne cura!
    2) Non giudicare un libro dalla copertina! Si sa. Però qualcuno ci casca ancora. Il libro va tenuto in mano, sfogliato, consultato, soppesato e, perché no, anche annusato prima di procedere all’eventuale acquisto. E’ come quando ci si approccia per la prima volta ad una persona. Si tenta di sondarla per capire se si tratta di una persona per noi interessante e con dei contenuti da offrirci.
    3) I libri non andrebbero mai buttati, ma donati.

    D. Graziano Aglietti, Libri Letti

    Rimanendo in tema di libri, i peggiori peccati sono:
    – Bruciarli
    – non leggerli
    – non restituirli.
    In assoluto, invece (in tutte le accezioni possibili):
    – uccidere
    – l’arroganza
    – l’egoismo

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    Silvia Algerino

    Vivo con due figli, un marito e un gatto in una casa ai confini del bosco. 
    Dissennatamente amante della vita, scrivo per non piangere, rido perché non posso farne a meno.

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