Vi siete già fatti un’idea di che cosa rappresenti la copertina di Storie di Gatti? Li avete guardati bene i pezzi del puzzle?
Con i miei bambini sovente capita di giocare con i puzzle. Soprattutto il più piccolo, Francesco, ama trascorrere i pomeriggi a cercare dove si uniscano le tesserine e a incastrarle. Leonardo, invece, si stufa più facilmente, anche se adora vederli finiti.
Io, che da bambina non avevo assolutamente la pazienza di completarli, ora lo trovo un passatempo molto rilassante. Per me poi, che sono esageratamente competitiva con me stessa, diventa una sfida portare a termine quelli più complessi e con un numero molto grande di pezzi.
Qualche anno fa mi regalarono un puzzle che riproduceva un quadro di Escher: quello delle scale che salgono e scendono e non si capisce come va girato. Uno splendido delirio trovare l’incastro di quegli scalini apparentemente tutti uguali.
Con voi siamo stati più buoni: solo sei pezzi e di misura extra large.
Davvero non avete ancora capito? Non ci credo. Ma comunque fate finta di niente. Lunedì vi regaleremo una sorpresa gattosa. Dove? Stay tuned. Presto saprete anche questo.
“La gatta ha sentito che tra i suoi simili c’è fermento. Gli umani si sono uniti per scrivere su di lei.
Tutto è nato da quella sera che la terra ha fatto tanto rumore.
Quella dormigliona si è svegliata di soprassalto, ha visto tutti correre e urlare mentre lei con un balzo era già fuori casa.
Allora ha chiamato i suoi amici e ha detto di chiedere ai loro umani di scrivere una storia sui gatti, perché gli animali non possono né parlare, né scrivere. Ma possono aiutare.
Possono dare una mano, anzi una zampa quando ci si sente soli, provocare un sorriso, fare una coccola. Quando il terremoto ha fatto crollare tutto, gli animali hanno indicato la strada e leccato le ferite. La gatta la sa lunga.
Si mette ad annusare tra i fogli scritti e guarda l’uomo annotare parole su parole, che sono forse emozionanti, perché ogni tanto all’uomo si inumidiscono gli occhi. Stacca la mano dai fogli solo per accarezzare il suo pelo, mentre lei sta acciambellata sul cuscino vicino ai piedi.
La Musa si addormenta e l’uomo sorride, immaginandola in mille peripezie nel suo testo.
In effetti amare, aiutare, sorridere, tenersi stretti sono avventure, che umani e animali sanno di poter affrontare uniti.”
(Tiziana Balestro)
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Sempre meno animali questi animali e sempre più curiosa io…