Sei personaggi in cerca di… fastidio – Puntata n. 1

Indice dei Contenuti

    L’ho detto e lo ribadisco; è un gioco, per cui prendetelo come tale.

    Da parte mia non c’è alcuna intenzione di creare un metodo né di insegnare nulla. Tuttavia sono dell’idea che anche giocando si possa imparare. E in più si  gioca più diventa interessante.

    regole del gioco

    I migliori giochi di società hanno una caratteristica comune: regole semplici e chiare.

    Attenendomi a questo principio e sperando di creare un buon gioco, vi darò un paio di informazioni per potervi orientare.

    1. scopo del gioco

    Creare personaggi credibili e a tutto tondo.

    2. tipologia di gioco

    Si tratta di un gioco cooperativo. Non si gioca e non si vince nulla. Non c’è un vincitore né un vinto. Si partecipa per il gusto di partecipare.

    3. numero di giocatori

    Poiché è un gioco cooperativo, si auspica che ce ne sia più di uno. Ma il numero di giocatori è assolutamente libero.

    come si gioca?

    Ogni settimana prenderò in esame una sensazione, un sentimento o uno stato d’animo. Essi saranno:

    • fastidio
    • rabbia
    • paura
    • invidia
    • malinconia
    • gioia

    Nella prima parte del post, analizzerò che cosa significano questi sentimenti. Spesso nella quotidianità li confondiamo. Magari pensiamo che una cosa ci infastidisca, quando invece ci fa proprio arrabbiare. E così via.

    Ma quando creiamo un personaggio abbiamo assolutamente bisogno di capire qual è il sentimento preciso che prova perché questo ci serve a costruire una identità coerente.

    Inizialmente i nostri personaggi saranno identificati da lettere dell’albafeto: X, Y, Z, W, K, J.

    Per ciascuno di essi vi racconterò qual è la cosa (o la situazione) che più scatena in loro il sentimento in oggetto.

    Voi, partendo dalle mie indicazioni, potrete iniziare a costruire la loro personalità, rispondendo ogni settimana a una domanda diversa e motivandola.

    • Sono uomini o donne?
    • Quanti anni hanno?
    • Che mestiere svolgono?
    • Qual è il loro nome?
    • Dove vivono (sia inteso come epoca sia come luogo)?
    • Infine, qual è il loro segreto?

    Potrete anche scegliere di non rispondere alle mie domande, ma di creare altri personaggi. Insomma, vedete un po’ voi. L’importante è divertirsi.

    allora giochiamo?

    La prima sensazione di cui parleremo è, appunto, il fastidio. Che cos’è il fastidio?

    In realtà la parola fastidio ha più di un significato. La Treccani OnLine dice:

    Fastìdio s. m. [dal lat. fastidium, der. di fastusus (che aveva anche i sign. di «orgoglio, disdegno»), prob. incrociato con taedium «tedio»]. – 1. a. Senso di molestia per cosa che dispiace o che mal si sopporta: dare, recare, sentire f.; ti dà f. il fumo?; mi dà f. vedermi sempre davanti quel seccatore; chiacchiera, si vanta fino a dare f., o anche fino al f.; disse tante cose di questa sua bellezza, che fu un f. a udire (Boccaccio); vorrei restare a tenerle compagnia, maaccoglie la mia presenza con malcelato f., e pare sollevata quando infine mi decido a congedarmi (Paola Capriolo); darsi f., assumersi un’incombenza noiosa, disturbarsi: non si dia f. per me. b. Noia, uggia, disgusto, sazietà: avere, pigliare in f.una persona o una cosa; venire in f.; l’abbondanza genera f.; negli uomini si rinnovellò quel f. delle cose loro che gli aveva travagliati avanti il diluvio (Leopardi); sentire f. della vita o di un genere di vita. c. Dispiacere, preoccupazione molesta, sofferenza, o anche ciò che è causa di dispiacere e preoccupazione o che provoca sofferenza: i f. della vecchiaia; altro rimedio non avea ’l mio core Contra i fastidi onde la vita è piena (Petrarca); prov., figlioli piccoli f. piccoli, figlioli grandi f.grandi. Abbastanza frequente nell’uso fam. l’espressione avere dei f. con qualcuno, avere noie, seccature, rapporti spiacevoli: ha avuto recentemente dei f. con la giustizia, con il fisco, con la finanza. d. Lieve disturbo o malessere fisico:non devo bere perché gli alcolici mi danno fastidio al fegato. 2. Ant., con senso concr. ed eufem. (solo al sing.), immondizia in genere: agli ambasciatori di catuno comune fu fatta vergogna e gittato addosso, cavalcando per la città,vituperoso f. (M. Villani). ◆ Dim. (per lo più scherz.) fastidiùccio.

    Nel nostro caso, ci interessa il primo significato: senso di molestia per cosa che dispiace o mal si sopporta. 

    Il senso di fastidio è una sensazione (fisica o mentale) che tutti più o meno proviamo verso qualcosa. Io da bambina ripetevo questa parola un milione di volte al giorno. Tutto mi dava fastidio, soprattutto fisicamente : i pantaloni rigidi (ho iniziato a portare i jeans dopo i 14 anni), le maglie di lana, le stringhe delle scarpe troppo lunghe etc etc…

    Ora invece difficilmente provo quella sensazione. Mi adatto quasi sempre all’ambiente e alle condizioni contingenti.

    Credo che il motivo sia semplice: ho smesso di pensarci. Secondo me c’è un meccanismo simile per quanto riguarda il dolore: chi ha una soglia alta del dolore è chi dà ad esso meno importanza o ne ha meno paura e quindi adatta più facilmente il corpo alla sopportazione.

     

    i miei personaggi e i loro fastidi

    DA che cosa sono infastiditi i personaggi?

    • Personaggio X

    X è infastidito/a da chi gli/le cammina intorno mentre mangia.

    • Personaggio Y

    Y è infastidito/a dalle chiavi troppo voluminose, tipo quelle lunghe, di sicurezza.

    • Personaggio Z

    Z è infastidito/a dal risvolto del lenzuolo troppo corto.

    • Personaggio W

    W è infastidito/a dalle persone che gli/le fanno due volte la stessa domanda.

    • Personaggio K

    K è infastidito/a da chi fa rumore quando deglutisce.

    • Personaggio J

    J è infastidito/a dall’unto lasciato sulle dita dalle patatine.

    ora tocca a voi

    Come detto, potete giocare come volete. Creare nuovi personaggi (l’alfabeto è ancora lungo), concentrarvi su uno solo dei miei personaggi o su tutti.

    In questa prima puntata, se vi va, vi chiedo di rispondere a una semplice domanda: ciascuno di loro è un  uomo  i una donna? E perché?

    un

     

     

     

     

     

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    29 Comments

    • Tiziana

      Buongiorno Silvia. È ancora buio, ma è ora di alzarsi.
      Complimenti per le idee sempre fresche.
      Sono un po’ di coccio a capire subito i meccanismi, per questo quando giochiamo a casa con i giochi di società leggo più volte le istruzioni, i piccoli invece, capiscono al volo.
      Mi butto io a fare una figuraccia di non aver capito bene.
      Tanto ci sono io abituata.
      😀
      A me da fastidio quando vedo che qualcuno prende in giro un altro.

      Premesso questo, vado rispondendo che i personaggi k è j sono donne.
      Da donna mi dà fastidio il rumore di quando si deglutisce.
      La minestrina mandata giù con un rumore molesto, non è piacevole.
      L’unto sulle mani è fastidioso perché sporca.
      Non è simpatico poi pulire le macchie d’unto sui vestiti.
      Meglio lavare subito le mani.

      Non so che cosa ho fatto.
      Vedendo i commenti successivi, capirò meglio la dinamica del gioco.
      Sono diesel. A quest’ora della mattina ancor di più.
      Buona giornata!

      • Silvia

        Ciao Tiziana. Ma no che hai capito benissimo.
        E poi in fondo ciascuno gioca come vuole, non c’è problema. Siamo qui per divertirci e magari per imparare qualcosa tutti assieme. 🙂

    • Tiziana

      X è un uomo perché non vogliono troppa gente intorno mentre mangiano, soprattutto se che gli camminano vicino.
      Una donna mentre mangia può avere figli intorno, sulle ginocchia, pianti, tv accesa e non fare una piega.
      Y è un uomo. Non sa portare che due cose: chiavi di casa e portafoglio, figuriamoci qualcosa di voluminoso.
      Una donna porta la sua borsa, giacchetta vari, giochini dei bimbi e zainetti (anche tutto insieme).
      Z è donna. Se non arriva un po’ di stoffa a coprire tutto, può infastidirla, vuoi del lenzuolo o tovaglia non cambia.
      Un uomo non importa se il lenzuolo non lo avvolgerà completamente.

    • Tiziana

      W è difficile stabilirne il sesso. Dipende dal carattere.
      Direi che è un uomo perché hanno meno pazienza.
      (Buttata lì). Dipende.
      Ripeto anche gli ultimi due.
      K è una donna perché è brutto il rumore con la bocca mentre si mangia.
      Alcuni uomini, quando mangiano la minestra, sono rumorosamente fastidiosi.
      J è una donna perché l’unto può essere imbrattato sui vestiti.Le macchie d’unto sui tessuti non sono piacevoli da pulire.

      • Perfetto, Tiziana. Hai risposto benissimo. Diciamo che gli uomini non escono molto bene da questa tua interpretazione, o sbaglio?

        • Tiziana

          Mi sembra di no, non ne escono bene.
          No, non sbagli.

    • • Personaggio X Donna, Chiara, 28 anni
      X è infastidito/a da chi gli/le cammina intorno mentre mangia.
      • Personaggio Y Donna, Anna, 37 anni
      Y è infastidito/a dalle chiavi troppo voluminose, tipo quelle lunghe, di sicurezza.
      • Personaggio Z Bambino Luigi 7 anni
      Z è infastidito/a dal risvolto del lenzuolo troppo corto.
      • Personaggio W Uomo Gustavo 52 anni
      W è infastidito/a dalle persone che gli/le fanno due volte la stessa domanda.
      • Personaggio K Donna Assuntina 63 anni
      K è infastidito/a da chi fa rumore quando deglutisce.
      • Personaggio J Ragazzina Nicoletta 12 anni
      J è infastidito/a dall’unto lasciato sulle dita dalle patatine.

      Scelte istintive ma comunque motivate, tipo la faccenda del lenzuola mi ha richiamato alla mente il gesto di rimboccare le coperte che le mamme fanno con i figli e ho immaginato questo bimbetto un po’ con un nome da nonno, serio, che si lamenta per il risvolto con sua mamma al momento della buonanotte. Spero vada bene. Un bacione

      • Il bambino Luigi mi ha già conquistata. 🙂

        Tra esattamente 20 anni, io sarò Assuntina. Mi ci vedo già! 🙂

    • Tiziana

      Mmhh… altro che diesel. Mi sa che devo leggere 20 volte le istruzioni.
      Non ci capisco nulla, ma sono io, eh.
      Stamattina faccio fatica a capire tutto.
      Io ho risposto solo uomo o donna e perché.
      Oggi non carburo.

      • No, hai fatto tutto bene. Altri, come Sandra, hanno già aggiunto altri elementi che affronteremo nelle prossime puntate, ma non è un problema.
        Immagino che abbiano già una visione molto chiara dei lori personaggi che non può prescindere, per esempio, dal nome e dall’età.
        Mi divertirò a complicare loro le cose con i prossimi sentimenti! 😉

        • Tiziana

          Meno male.

    • nadia

      Un solo personaggio.
      Maschio. Roberto, operaio comune, 46 anni, sprecati, trova fastidioso tutto, talmente tanto da non riuscire a godersi nulla. Fastidio in effetti potrebbe essere il suo secondo nome.
      Fissato per l’ordine, maniacale e simmetrico degli oggetti, in maniera che una volta stabilito, ogni singola cosa debba per sempre restare lì. I suoi occhi girano vorticosi entrando nella stanza a cercare il particolare fuori posto, come radar. Ossessionato dal disordine e dall’ingerenza altrui a cui invece è obbligato durante le ore di lavoro in fabbrica.

      • Mi hai fatto venire in mente un mio collega che dispone le penne sulla scrivania con un angolo perfetto di 45 gradi, tutte parallele tra loro! 😀

      • Bene. Tu hai deciso di sparigliare le carte e proporre un nuovo personaggio. Ci piace.
        Ecco, io con una persona così durerei 5 minuti, altro che 24 anni! 😉

        • nadia

          pensa a me 12 anni e non si schioda! Sono una santa!

      • Roberto somiglia al mio Gustavo, proporrei la sopressione di Gustavo.

        • No, no. Non sopprimere nessuno, scherzi? Quando affronteremo la sua rabbia, le paure, etc etc vedrai che ci sarà da divertirsi! 😀

          • nadia

            ih ih ih altro che da divertirsi! Sarà come vederlo attraverso il filtro di una macchina da presa poi monto il tutto e glielo faccio leggere, voglio vedere cosa ne pensa!

        • nadia

          Sandra… vivo con un quasi Roberto che devo a tutti i costi redimere io sono il suo opposto!

    • Ci provo…

      • Personaggio X Donna
      X è infastidito/a da chi gli/le cammina intorno mentre mangia.
      Potrebbe sembrare una prerogativa maschile (per disposizione si concentrano in una cosa per volta), ma in realtà non lo è. Anch’io sono infastidita da questa cosa, soprattutto a pranzo, in giorno di lavoro, dove ho bisogno di pensare tranquilla.
      • Personaggio Y Uomo
      Y è infastidito/a dalle chiavi troppo voluminose, tipo quelle lunghe, di sicurezza.
      Le donne hanno sempre una borsa, dove infilarci di tutto. E che le chiavi siano lunghe o meno, fa poca differenza, non saranno mai grandi più della custodia degli occhiali da sole. Gli uomini (a parte la moda del borsello) mettono tutto in tasca e con le chiavi lunghe si strappano i fondi delle tasche. (Avere un papà sarto aiuta! 😉 )
      • Personaggio Z Uomo, anziano
      Z è infastidito/a dal risvolto del lenzuolo troppo corto.
      Non so perchè ma mi è venuta in mente questa cosa: un anziano che o usa una dentiera (ma forse di notte si tolgono?) o ha comunque problemi di scialorrea notturna (eccesso di saliva), è infastidito se il risvolto del lenzuolo è corto, perchè poi nella notte si sposta, si gira, e rischia di macchiare il piumone. Che le lenzuola si cambiano spesso, ma lavare il piumone è una fatica immane!
      • Personaggio W Donna Bambina
      W è infastidito/a dalle persone che gli/le fanno due volte la stessa domanda.
      Perchè significa che non hanno ascoltato la sua prima risposta. Gli adulti fanno sempre così. Le fanno le domande e poi pensano ad altro. Non la prendono mai in considerazione. Non succede la stessa cosa con i bambini maschi, con loro no.
      • Personaggio K Uomo
      K è infastidito/a da chi fa rumore quando deglutisce.
      Gli ricorda suo padre. Il rumore eccessivo che faceva a tavola, oltre le buone maniere e il silenzio che gli altri invece erano tenuti a rispettare. Non ha mai avuto un buon rapporto con suo padre, le uniche carezze erano quelle della sua cinghia quando disubbidiva.
      • Personaggio J Ragazzino
      J è infastidito/a dall’unto lasciato sulle dita dalle patatine.
      Che poi si appiccica alla tastiera e alla consolle. Ma si può giocare senza un sacchetto di patatine lì a fianco?

      • W e J mi piacciono un sacco. Di K abbiamo già informazioni sufficienti per una mezza storia. Z, scusa, ma mi fa un po’ impressione con la sua dentiera. X me la vedo già ondeggiare sui tacchi mentre conquista il suo tavolo solitario in mensa. Una manager o una giovane in gamba bistrattata dalla capa (donna anche lei)?

    • X è infastidito/a da chi gli/le cammina intorno mentre mangia.

      Personaggio X – Elena, 37 anni, single, impiegata comunale.
      Ho pensato a una persona a di questo tipo perché spesso chi ha una vita di routine è più suscettibile alle situazioni di stress, in quanto non ha possibilità di scaricare, nel quotidiano, l’energia in eccesso, quindi diventano nervose e irritabili.
      Nell’ufficio di Elena, immagino un cucinino a disposizione di tutti i colleghi. Pertanto, mentre uno mangia, può darsi che entri qualcuno a riscaldare qualcosa nel microonde. Lei vive questi momenti come un’intrusione, e le viene voglia di rinchiudersi in ufficio.

      Y è infastidito/a dalle chiavi troppo voluminose, tipo quelle lunghe, di sicurezza.
      Carlo, 17 anni, apprendista ferramenta.
      Deve scontare la pena per essere stato bocciato a scuola, quindi durante l’estate è stato spedito dai genitori a scontare la propria pena nella bottega dello zio. Siccome non è molto bravo a creare duplicati, le chiavi di grosse dimensioni gli creano maggiori problemi, oltre a essere infastidito dalla loro stessa vista, perché si ricorda da quando, a 13 anni, alcuni bulli l’hanno rinchiuso nello spogliatoio della palestra.

      Z è infastidito/a dal risvolto del lenzuolo troppo corto.
      Maria, 52 anni, “sciura”, moglie di un dirigente.
      è una donna seria e pignola, che ha già cambiato 12 domestiche negli ultimi cinque anni. Ora è il turno di una romena dal nome impronunciabile: riuscirà ad assecondare le sue fissazioni estetiche?

      Quest’ultima l’ho fatta un po’ di fretta perché sto andando a pranzo.
      Torno appena posso 🙂

      • Carlo è fantastico. Hai già mezzo romanzo pronto solo con queste poche righe!
        Maria mi ricorda la protagonista del romanzo che sto scrivendo in questo periodo, anche se lei ha una sola domestica e viene dal sud-america.

    • Giulia Mancini

      Personaggio X
      X è infastidito/a da chi gli/le cammina intorno mentre mangia.
      è una donna, detesta mangiare di fretta e mangiare un panino in mezzo al via vai di gente è l’apoteosi del fastidio.

      •Personaggio Y
      Y è infastidito/a dalle chiavi troppo voluminose, tipo quelle lunghe, di sicurezza.
      è un uomo, odia avere troppe cose nelle tasche dei pantaloni, le chiavi poi non sa proprio dove metterle, ne ha già perde parecchie e quelle di sicurezza costano un occhio.

      •Personaggio Z
      Z è infastidito/a dal risvolto del lenzuolo troppo corto.
      è una donna, ama vedere la casa in ordine e che tutto sia al suo posto e quel risvolto troppo corto lo odia.

      •Personaggio W
      W è infastidito/a dalle persone che gli/le fanno due volte la stessa domanda.
      è un uomo, perché gli altri non lo capiscono? maledizione e dire che lui spiega sempre tutto bene (in realtà non è così, ma la gente non sa leggere nel pensiero.)

      •Personaggio K
      K è infastidito/a da chi fa rumore quando deglutisce.
      è una donna, odia chi fa rumore soprattutto mentre beve o mangia e potrebbe uccidere per questo.

      •Personaggio J
      J è infastidito/a dall’unto lasciato sulle dita dalle patatine.
      è un ragazzino in lotta continua con la bilancia, si abbuffa di patatine e macchia sempre i quaderni. Se esistessero della patatine che non ungono lui lascerebbe meno tracce.

      • Brava, Giulia. Anche tu hai le idee chiare.
        J è bellissimo. me lo immagino come un bambino grassoccio e rubicondo, sempre intento a mangiare qualcosa di nascosto e a non farsi scoprire.
        Gli affibbierei una mamma un po’ ansiosa e un papà assente, sempre impegnato nel lavoro. Che ne dici?

        • Giulia Mancini

          Mi piace l’idea, ci sono già gli spunti per un bel racconto su J il bambino che mangiava le patatine *_*

    • Seconda parte…

      W è infastidito/a dalle persone che gli/le fanno due volte la stessa domanda.
      Marcus, 32 anni, cantante rock
      Quando ha iniziato la sua carriera, voleva fare musica alternativa, capello lungo e giacca di pelle. Ora si trova invischiato nel sistema delle case discografiche, il suo manager l’ha trasformato in un clone di Ligabue, ed è sempre assalito da giornalisti che gli domandano, ogni santo giorno, le stesse stupidaggini: e la fidanzata, e il prossimo disco… che due palle!

      K è infastidito/a da chi fa rumore quando deglutisce.
      Adele, 48 anni, professoressa di matematica.
      Cresciuta in una famiglia vecchio stampo, da bambina quando mangiava in modo rumoroso veniva lasciata senza cena. Per questo, il rumore della deglutizione le evoca brutti ricordi. In realtà, un po’ invidia coloro che non sono obbligati a sottostare al bon-ton.

      J è infastidito/a dall’unto lasciato sulle dita dalle patatine.
      Michela, 22 anni, studentessa.
      Soffre di un disturbo compulsivo che la porta a pulire ossessivamente ogni superficie e a curare in modo maniacale la propria igiene personale. Quindi mangia rigorosamente con coltello e forchetta, a maggior ragione se nelle vicinanze non c’è un bagno per lavarsi.

      • Anche questi tre personaggi sono molto ben delineati. Mi incuriosirebbe molto leggere qualcosa che li abbia per attori.
        Bello il contrasto di Adele, tra la necessità del rispetto delle regole e l’invidia per chi può violarle.

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    Silvia Algerino

    Vivo con due figli, un marito e un gatto in una casa ai confini del bosco. 
    Dissennatamente amante della vita, scrivo per non piangere, rido perché non posso farne a meno.

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