Scorciatoie da tastiera per aspiranti scrittori

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    Non sto a dire che per un aspirante scrittore la forma è altrettanto importante che il contenuto, tanto lo sapete tutti.

    E sapete anche che ci sono aspetti della forma spesso considerati secondari ma che, invece, sono fondamentali per dare a un testo un aspetto corretto e curato.

    Tra questi ci sono i segni grafici, quali accenti, apostrofi, segni di interpunzione, etc.

    Nella maggior parte dei casi conosciamo la grafia giusta, tuttavia succede che, non trovando il tasto corrispondente sulla tastiera, finiamo per semplificare utilizzando un segno simile, ma scorretto.

    Eppure, se facciamo i nazigrammar nei confronti di chi scrive un pò o qual’è, dovremmo essere altrettanto severi con i nostri E’, perché – di fatto – è lo stesso tipo di errore.

    Per chi usa word, è presto fatto. Nel menù esiste infatti la voce inserisci simbolo attraverso la quale si possono inserire tutti i segni grafici utili alla scrittura, divisi per categoria.

    Il problema rimane, però, nel momento in cui si utilizzi un altro programma di scrittura e, soprattutto, quando si digita online. 

    Per le maiuscole accentate si può usare un programmino carinissimo che si chiama Lexibar. Va installato sul pc e crea una piccola barra attraverso la quale si può inserire in qualsiasi testo e con qualsiasi programma di scrittura la lettera accentata appropriata, sia maiuscola sia minuscola.

    Tuttavia, entrambe queste soluzioni, oltre che limitate, hanno una pecca non da poco: la distrazione dalla scrittura per aprire caselline o finestre.

    Ecco perché la mia soluzione preferita sono le scorciatoie da tastiera

    Vediamo quali sono e come usarle

    Scorciatoie da tastiera: che cosa sono

    Le scorciatoie da tastiera sono dei codici che, digitati in sequenza, inseriscono il segno grafico desiderato.

    Vanno digitati con il tastierino numerico della tastiera, tenendo premuto contemporaneamente il tasto ALT.

    1. Accenti sulle maiuscole

    Gli accenti sono tra i segni grafici che creano il maggior numero di problemi nelle tastiera. Per tutti, uno: la famosa E maiuscola accentata. La terza persona verbo essere, trasformata in maiuscola con l’aggiunta dell’apostrofo, è davvero una bruttura molto frequente.

    Ma può succedere anche con le altre lettere maiuscole accentate, quando – per esempio – fanno parte di un titolo.

    À: ALT+0192 

    È: ALT+0200

    Ì: ALT+0204

    Ò: ALT+0210

    Ù: ALT+0217 

    2. Apici, apostrofi e virgolette

    Se non lo sapete già, dovreste sapere che le virgolette che trovate nella tastiera (quelle sopra il 2, per intenderci), non sono quelle tipograficamente corrette.

    Se state scrivendo la lista della spesa o chattando su whatsapp nessuno ci fa caso, ma se per caso avete intenzione di inviare il vostro manoscritto a una casa editrice qualcuno potrebbe notare la differenza.

    Non sempre è evidente perché a volte il font utilizzato o il programma di video scrittura rimuove il problema, ma per essere sicuri di non sbagliare è meglio usare la scorciatoia. 

    Non ci credete? Guardate qui cosa succede se digito nei due modi:

    Questo vale anche per l’apostrofo e gli apici, così come per le caporali dei dialoghi, che non sono due segni di maggiore/minore messi in sequenza.

    virgolette aperte “ ALT + 0147

    virgolette chiuse ” ALT + 0148

    apice aperto ‘ ALT + 0145

    apice chiuso o apostrofo ’ ALT + 0146

    caporale aperta « ALT + 0171

    caporale chiusa » ALT + 0187

    ´

    3. Punteggiatura

    I segni di punteggiatura presenti sulla tastiera vanno bene così come sono, quindi non dovrete impazzire per trovare i codici per: punto, virgola, punto e virgola, due punti, punto esclamativo né per il punto interrogativo.

    Quello che forse ancora non sapete è che i puntini di sospensione (che sono tre e solo tre) sono un segno grafico unico, quindi non andrebbero digitati come tre punti in sequenza ma con, ancora, una scorciatoia da tastiera. 

    Ecco la differenza:

    puntini di sospensione … ALT + 0133

    Anche la lineetta media ha un suo codice. Spesso viene confusa con la lineetta che c’è sulla tastiera, ma che è più corta. Vediamo anche qui la differenza:

    La lineetta più corta, detto trattino breve, si usa per unire due parole tipo “on-line” o per congiungere le sillabe quando si va a capo. 

    Invece la lineetta più lunga, detta trattino lungo, serve negli incisi e per i dialoghi, in alternativa alle caporali o alle virgolette.

    trattino lungo – ALT + 0150

    4. Simboli di marchi registrati

    A volte succede di dover segnalare che un nome è un marchio registrato. Lo si può fare con l’indicazione estesa (copyright, trademark, etc.), ma a volte, per questioni di brevità e chiarezza, è più pratico inserire il simbolo.

    Tra le scorciatoie da tastiera ci sono anche questi: 

    trademark ™ ALT + 0153 

    copyright © ALT + 0169

    marchio registrato ® ALT + 0174

    Come memorizzare le scorciatoie da tastiera

    Sì, posso immaginare che vi sembri impossibile memorizzare tutte queste scorciatoie, tanto più che questo non è affatto un elenco esaustivo. In realtà ce ne sono molte di più. Io ho scelto quelle riferite al nostro alfabeto, selezionandole in base al mio uso più frequente. 

    Quando me ne serve qualcun’altra, vado a cercarla su google, ma si tratta di casi veramente rari. 

    I codici che ho indicato qui sono quelli che ormai conosco a memoria, a forza di utilizzarli. Se prendete l’abitudine a usarli vedrete che diventeranno automatici molto più in fretta di quanto immaginate.

    Anzi, inizierete anche voi a cercare ossessivamente scorciatoie per qualsiasi cosa.  

    Cosa ne pensate?

    Se ti è piaciuto, condividilo!

    24 Comments

    • Giulia Mancini

      Grazie per questo articolo con le scorciatoie da tastiera, lo inserisco tra i preferiti così lo posso utilizzare all’occorrenza. Grande Silvia!

      • Ciao, cara. Mi fa piacere che ti sia stato utile! 😉

    • Certe differenze non le avevo mai notate, quindi grazie per avermele fatte scoprire. Per diverse cose (tipo caporali ed E accentato) programmo delle combinazioni di tasti, per qualcosa uso i simboli. Proverò anche con il tastierino, magari è comodo. 🙂

      • Secondo me la comodità è molto soggettiva. Per me è molto più comodo rispetto all’utilizzo dei simboli e sono troppo pigra per programmare le combinazioni :D. Ma capisco benissimo che per qualcun altro può essere differente.

    • Luisa

      Grazie Silvia!

    • Che da informatico continuo a protestare per la mancanza della E’ accentata direttamente in tastiera, esattamente come negli anni è stato introdotto il simbolo dell’euro €. Per il resto, mentre concordo che su Word o altri programmi di videoscrittura si può rimediare non con le scorciatoie da tastiera ma con le sostituzioni automatiche (configurabili) e quindi non ci sono scuse per produrre romanzi, antologie o manoscritti all’editore scritti correttamente, per i blog ritengo che si possa benissimo soprassedere dato che vengono scritti da un browser, magari da un computer di terzi (senza abilitazioni all’installazione) o, peggio ancora, dal cellulare col fastidioso T9 (al mio ci ho messo sei mesi a fargli capire il “c’è”) 🙂

      • Sicuramente usare come device lo smartphone o il cellulare non è il massimo della comodità. Va da sé che su FB o whatsapp, l’errore non è nemmeno considerato errore. Tanto più che il linguaggio utilizzato si intende come colloquiale.
        Sui blog, ti dirò, sono d’accordo sì e no. Nel senso che, secondo me, dipende dalla finalità del blog e da chi lo utilizza. Su un quotidiano on line o su un blog di informazione di un certo livello questi errori non li capisco, senza voler essere nazigrammar. Eppure continuo a vederli. Persino sulla carta stampata.
        Io, come copywriter, non dovrei permettermeli, ecco. Anche se so che nei miei post più vecchi ci sono errori di questo tipo e con santa pazienza sto andando all’indietro per recuperare. Forse anche un aspirante scrittore, se vuole dare di sé un’immagine curata, dovrebbe cercare di evitarli. Anche perché poi, mentalmente, diventa difficile distinguere su che supporto si sta lavorando e si rischia di trascinarli anche negli altri testi.

        • (che se non mi arrivano le notifiche, io dimentico di venire a vedere se c’è risposta al mio commento… 🙂 )
          Ma l’aspirante scrittore a chi vuole dare un’immagine di sé? Al lettore? Per il lettore medio della nostra epoca temo che debba curare più altri aspetti funzionali del proprio essere online che l’accento sulla E maiuscola o apici contro apostrofi. Le case editrici invece valuteranno il manoscritto inviato e non la qualità degli articoli di blog e social, piuttosto di quelli considerano il numero di follower come possibili acquirenti della pubblicazione. Temo che l’aspirante scrittore debba cercare il difficile equilibrio tra la perfezione della forma e la meraviglia del contenuto.
          Poi se come copywriter tu dovresti evitare errori sui segni grafici, io come informatico dovrei evitare malfunzionamenti nel sito… ma il blog per chi lo abbiamo aperto?! 😀

          • (e hai pure ragione! La sistemazione era in programma in queste ferie natalizie, ma le vacanze sono saltate per un surplus di lavoro improvviso a cui – come freelance – non posso proprio rinunciare. Rimando al primo weekend libero, nel frattempo confido nella pazienza dei miei lettori).
            In senso stretto il tuo ragionamento non fa una grinza, tant’è che nessuno si metterebbe (almeno non io) a fare il grammarnazi per una e maiuscola con l’apostrofo.
            Però, se un blog è una vetrina, chi non conosce la persona che c’è dietro, valuta anche per ciò che vede. Mi spiego meglio: gli obiettivi di un blog sono molti e ogni piccolo obiettivo si raggiunge con strategie complementari e diverse. Può darsi (anzi, in genere lo è) che avere molti follower sia l’obiettivo principale, ma non vuol dire che non ce ne siano di intermedi e, soprattutto, non è detto che siano in alternativa.
            Per quanto mi riguarda, l’obiettivo principale del mio blog è consolidare la mia identità e la mia professionalità come copy e come autrice, tanto più che molti aspetti della mia professione (dalla correzione di bozze allo storytelling) hanno uno stretto legame con la narrativa. Anche perché il mio pubblico è costituito da una buona percentuale di lettori, ma anche di autori.
            Ecco, io una correzione di bozze da chi scrive E’ non so se me la farei fare, soprattutto se non conosco a sufficienza questa persona per avere la certezza che non è un errore, ma una semplificazione grafica.
            Anche perché sul mio sito (che ha il mio nome e il mio nome è piuttosto raro) ci può tranquillamente arrivare un potenziale cliente che vuole informazioni su di me prima di ingaggiarmi.
            Sul web siamo tutti estremamente visibili ed esposti. Se tu fossi una freelance, non mi stupirei se i tuoi potenziali clienti visitassero il tuo sito per vedere come lavori, quindi – secondo me – sarebbe molto importante che il tuo sito non avesse grane informatiche, anche se l’obiettivo del tuo sito non è quello.
            Poi, certo, come dici tu c’è altro, aspetti persino più importanti. Magari il lettore medio nemmeno se ne accorge di certe imprecisioni, questo è verissimo. Però curare certe cose non esclude di curarne anche altre, altrimenti si corre il rischio di non distinguere più dove si sta scrivendo e di farlo anche il contesti che invece lo richiederebbero.

    • Ciao Silvia, anch’io ci tengo molto a queste cose quando scrivo. Ho imparato a memoria il codice della e maiuscola accentata a forza di usarlo, per il resto ho impostato le correzioni automatiche in Word oppure cerco il codice con la mappa caratteri di Windows.

      • Ciao Renato. Come dicevo in un altro commento, sono pigra per impostare le correzioni automatiche e la mappa caratteri distrae un po’ dalla scrittura. Però, come dicevo, dipende dalle abitudini.

    • Una volta le sapevo tutti a memoria. Scrivevo con un portatile in S.O Windows e andava tutto a meraviglia. Poi sono passato a Mac e ora so fare solamente le “Caporali”

      • Ciao Ferruccio, benvenuto sul mio sito. Hai fatto bene a dirlo: non mi sono ricordata di specificare che le scorciatoie che ho indicato sono per Windows!

    • Copiato e messo da parte, devo imparare a memoria qualche combinazione in modo da averla sempre pronta per non incorrere in questi fastidiosi problemi che come dici bene tu non fanno fare bella figura. Grazie mille.

      • Io ormai le so quasi tutte a memoria, le uso persino quando scrivo su FB! 😉
        A forza di usarle ti vengono automatiche.

    • Buone le scorciatoie da tastiera. Finora ho adottato quella per la È e per l’apostrofo.
      I tre puntini ho visto che Writer di OpenOffice li crea in automatico digitando, appunto, 3 punti.

      • Sì, ho scoperto che anche la versione recente di word lo fa. Probabilmente gli sviluppatori stanno migliorando queste funzioni. Magari un giorno integreranno tutti i segni grafici direttamente sulla tastiera. Speriamo!

    • simona camosso

      Mi sto affacciando sul mondo dell’editoria; per anni ho insegnato. Ho salvato accuratamente alcuni consigli.
      Grazie

      • Buongiorno, Simona, e benvenuta sul mio blog. Grazie dell’apprezzamento. Spero che il mio sito possa essere utile.

    • Daniela Vighesso

      Quando scrivo un dialogo uso una funzione Open office di elenchi puntati. Inserendo l’icona dei caratteri non stampabili ho notato che le due lineette si separano, per poi riunirsi quando la tolgo. Ho provato a usare la lineetta dei dialoghi usando Alt +0150. Non cambia niente, si separano e poi si uniscono allo stesso modo. Nel caso dei puntini, invece, è una funzione molto utile per un motivo concreto: quando si digitano tre puntini finali di seguito, digitando sulla barra spaziatrice questi si “allargano” in modo fastidioso. Con la scorciatoia, invece, restano al loro posto. Grazie per il suggerimento che terrò presente nella correzione finale del librone che sto scrivendo.

      • Ciao, Daniela, e benvenuta sul mio blog.
        Quale versione hai di Open Office? Con quella più recente le scorciatoie da tastiera dovrebbero funzionare nello stesso modo rispetto a Word. Con Alt+0150 non dovresti avere problemi a fare la lineetta lunga.

    • Daniela Vighesso

      Mi trovo in difficoltà a inserire il rientro di inizio paragrafo. Esiste una scorciatoia nella tastiera?

      • Se vai su Formato>Paragrafo, sempre in Open Office, puoi selezionare il checkbox con Rientro automatico e dovrebbe crearteli in automatico nel testo selezionato. Dimmi se riesci o se hai ancora difficoltà. 🙂

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    Vivo con due figli, un marito e un gatto in una casa ai confini del bosco. 
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