Crowdfunding 7 / Trovare uno sponsor

Indice dei Contenuti

    Un consiglio spassionato che mi sento di darvi è di trovare uno sponsor per la vostra campagna,

    Premetto: io non l’ho fatto anche se avevo iniziato a lavorare in tal senso, in quanto la mia campagna è terminata abbastanza presto e mi è mancato l’incentivo per proseguire nel progetto, tuttavia l’idea mi aveva molto affascinata.

    Non sto dicendo che sia facile e non posso nemmeno garantire che sia risolutivo, ma può essere una buona mossa, sufficiente a smuovere le acque quando ci si trova in un momento di stallo.

    Ma così come abbiamo già detto, sarebbe importante preparare questa possibilità in anticipo, in modo da poterla sfruttare nel momento opportuno.

    che cosa significa trovare uno sponsor?

    Nel modo comune di pensare lo sponsor è colui che mette i soldi.

    Nel caso di una campagna di crowdfunding, a mio parere, non è indispensabile che ci sia un vero e proprio investimento economico (anche se ovviamente questo non guasta mai), ma è invece indispensabile che lo sponsor agisca da volano per mettere in moto un circolo virtuoso che porti contatti, pubblicità e, si spera, nuovi sostenitori.

    Come abbiamo già detto in precedenza, spesso il nostro potenziale sostenitore si avvicina a noi se sente di potersi fidare. Infatti soltanto attraverso la fiducia che dovremo riuscire a ispirare, chi si approccia a noi potrà valutare la possibilità di credere nel nostro progetto e, di conseguenza, trasformarlo nel proprio progetto.

    Avere l’endorsement di qualcuno di conosciuto (una piccola azienda, un’attività commerciale o anche una singola persona che abbia una reputazione positiva) generalmente contribuisce ad offrire un’immagine positiva del nostro progetto e a dare una sorta di rispettabilità condivisa.

    Inoltre allarga la base di contatti e contribuisce a far passare il nostro messaggio da persona a persona.

    che vantaggio ha un’azienda a farci da sponsor?

    Non cadiamo subito nell’equivoco della conoscenza o raccomandazione. Se una persona ha trovato uno sponsor per la sua campagna è perché ha saputo presentare bene il proprio prodotto e trovare il target interessato.

    Ma qual è il target interessato e perché dovrebbe avere interesse a farci da sponsor?

    Pensate, per esempio, allo storytelling. Oggi le aziende si raccontano al loro potenziale cliente. Per chi vende è diventato sempre più importante offrire un’immagine di sé quasi familiare e caratterizzata dalle esperienze reali.

    La narrazione non è più solo quella patinata del Mulino che vorrei, ma è anche quella dell’azienda che si racconta puntando al concetto di vicinanza con il proprio consumatore di riferimento.

    Avete mai pensato che il vostro progetto narrativo potrebbe essere estremamente utile, in quest’ottica, a una azienda?

    Scegliere di sostenervi potrebbe essere una pubblicità per loro, tanto quanto per voi, anche se non siete ancora famosi.

    Mettiamo che, per esempio, abbiate scritto un libro sugli animali. In tal caso potreste contattare piccole aziende o esercizi commerciali di prodotti per animali e chiedere loro:

    1. di pubblicizzare il vostro libro con volantini (siete nel posto giusto, il target sarà di persone interessate agli animali, anche se non potete valutare quanti siano interessati ai libri);
    2. di offrire un piccolo buono sconto a quanti ordinano il vostro libro attraverso il loro contatto a fronte di un acquisto presso di loro di almeno tot;
    3. di offrire un piccolo omaggio (a cui potreste in parte contribuire voi) a quanti ordinano il vostro libro in quel negozio;
    4. di organizzare una presentazione del vostro libro nel loro esercizio commerciale.

    Strategie simili potreste adottarle anche con veterinari o associazioni animaliste.

    Il vantaggio di un’operazione del genere sarebbe duplice, sia a vostro vantaggio sia a vantaggio di chi vi fa da sponsor perché a sua volta lo sponsor apparirebbe verso la sua clientela in una luce diversa,  mostrandosi come colui che investe su un progetto culturale (si tratta di un libro) verso gli animali, che sono i destinatari dei prodotti che normalmente commercializza. Si presenterebbe quindi attento al proprio cliente e più vicino ad esso.

    solo aziende o anche associazioni?

    Come dicevo, lo sponsor non deve essere necessariamente chi vi porta fisicamente soldi, ma è utile anche per i contatti. Se il vostro libro non tratta alcun argomento spendibile con un’azienda, potrete cercare l’appoggio di un’associazione. In tal caso avrete un teatro privilegiato dove, per esempio, organizzare delle presentazioni.

    Anche in questo caso avrete un target già selezionato (ovviamente l’argomento del vostro libro dovrà essere in linea con i temi di interesse dell’associazione), oltre a una base di contatti più ampia rispetto alla vostra personale.

    un favore reciproco

    Come detto, non state chiedendo un favore. Anzi, state offrendo, con il vostro progetto una buona opportunità a chi vorrà essere vostro sponsor. Tenetelo a mente e proponetevi in quest’ottica. Sarà molto probabile che arrivino riscontri positivi.

     

    E voi, avete un vostro sponsor?

    Se ti è piaciuto, condividilo!

    12 Comments

    • nadia

      Anche a me sarebbe piaciuto molto poter contare su uno sponsor, ma vuoi che non è capitata l’occasione vuoi che forse non l’ho cercata, non è successo. Non so se in quest’ottica venire patrocinati dalla propria provincia abbia lo stesso valore o venire supportata da una proloco locale possa dirsi sponsorizzazione, ma in effetti è esattamente così che mi sono mossa per uscire dalla cerchia di amici e conoscenti e potermi presentare al pubblico sconosciuto.
      Anche questo aspetto comunque ha senso organizzarlo prima di partire con la campagna in modo da creare da subito una ragnatela di contatti e dare al progetto una sorta di ufficialità che non guasta mai.

      • Ma secondo me, invece, tu l’hai proprio avuto. L’endorsement di una Provincia e quello di una proloco sono esattamente il tipo di sostegno che può sbloccare l’impasse in una campagna. Non è detto, sai, che un privato o un’azienda siano più efficaci, tutto sta a vedere quanto peso hanno sul territorio e quanto possono coinvolgere nuove persone. Poi, certo, l’azienda che ci mette pure dei soldi è il top, ma non è detto che non possa accadere anche a pubblicazione avvenuta.

    • No, non ho uno sponsor ma non ho nemmeno una campagna in corso. Certo è un’idea da tenere a mente, anche se non facilmente attuabile. Va da zone a zone. Sentivo sotto Natale che l’anno scorso le sponsorizzazioni calcistiche delle squadre locali hanno avuto una caduta libera vertiginosa. Se non ce li hanno loro gli sponsor, la vedo dura per un libro. Ma magari essendo più social, il libro attira di più. Di sicuro molto dipende dal “settore” a cui il libro può agganciarsi.

      • Esatto. Anche qui è una questione di target oltre che di opportunità. Ma se ci pensi bene è normale che lo sponsor tout-court sia in declino. Oggi la comunicazione deve portare con sé contenuti. Faccio un esempio: che cosa porta una squadra di calcio a un’assicurazione in termini di comunicazione? Semplicemente numeri, magari anche alti, ma solo numeri. Se invece io ho scritto un libro sulla storia delle assicurazioni in Italia, magari attirerò un numero inferiore di persone rispetto a quelle attirate da una squadra di calcio, tuttavia trasferirò un contenuto prezioso che non solo mi seleziona a monte il target di persone interessate ma mi racconta qualcosa del soggetto (appunto l’assicurazione) che avrà investito su di me. Secondo me, in termini di efficacia comunicativa, potrei avere molti più riscontri che una squadra di calcio.

    • Non avendo fatto una campagna non ho uno sponsor, ma non penso sia semplice trovarlo, anche perché dipende molto dall’argomento che tratta il libro; una storia d’amore per esempio la vedo più difficile da collocare…

      • Secondo me la difficoltà consiste nel riuscire ad avere sufficiente credibilità da parte dell’eventuale sponsor più che per l’argomento. E’ chiaro che non avendo dietro una casa editrice si fatica ancora (ma solo per poco ancora, secondo me) a essere presi in considerazione, ma questo è un problema generalizzato, non solo relativo al possibile sponsor.
        Sul tema, non credo che sia poi così difficile: quanti articoli puntano sul concetto d’amore? Basterebbe per esempio seguire le strategie pubblicitarie di un’azienda e inserirsi nel loro solco. Ti faccio un esempio: metti che un mobilificio della tua zona proponga il mese degli sposi o degli innamorati. Potresti proporgli di presentare il tuo romanzo un sabato pomeriggio nel loro mobilificio e proporlo ad un prezzo leggermente scontato, oppure potrebbero regalarlo a chi in quel mese acquista una camera da letto o una cucina. Poi ovviamente bisogna capire quale pul essere la disponibilità dello sponsor, ma magari partendo a proporre qualcosa a costo zero, si può scoprire in un secondo momento che sono interessati anche a spendere qualcosa. L’importante è non mettere limiti alla fantasia. 😉

        • Giulia Mancini

          wow Silvia, ma sei un vulcano di idee, io non avrei mai pensato ad abbinare una storia d’amore a un mobilificio! Ci penserò per il futuro…

          • Io penso che in tutte le cose della vita l’importante sia trovare i nessi a condizione che non siano campati in aria.
            Secondo la mia esperienza personale anche lavorativa, ci sono molte connessioni anche tra elementi che sembrano distanti tra loro. Trovare un filo conduttore può essere determinante. 🙂

    • Ciao, ho letto con interesse questo articolo che mi ha aperto una finestra su un mondo che non avevo mai considerato! Uno sponsor per un romanzo? Non ci avevo mai pensato! Certo, condivido i dubbi di Barbara e Giulia, ma avendo provato a contattare case editrici che non hanno ancora nemmeno risposto alla mia mail, tentare una strada nuova non fa male, al massimo finisce in un nulla di fatto. Ci penserò. Tuttavia mi chiedevo: prima o dopo aver appunto individuato una casa editrice? Potrebbe secondo te essermi utile provarci prima?

      • Ciao Elena, sono felice che il mio post ti sia piaciuto.
        Per rispondere alla tua domanda, credo che prima di tutto bisognerebbe avere ben chiaro quale sia la finalità della sponsorizzazione.
        Il mio post in particolare è rivolto a chi fa una campagna di crowdfunding, però è ovviamente adatto anche ad altri soggetti.
        Quindi, direi che bisogna analizzare se lo scopo è:
        1. vendere più copie
        2. farsi conoscere
        3. trovare una casa editrice.
        Personalmente ritengo che possa assolvere a tutti questi scopi, l’importante è decidere a quali si sta puntando.
        Se pubblichi con il self, puoi lavorare subito alla sponsorizzazione mentre stai concludendo la pubblicazione, mentre se invece escludi quella via e vuoi puntare a una casa editrice devi prima trovarla. In pratica, direi che devi avere comunque il “prodotto finito” (o almeno quasi finito), che possa essere spendibile come prodotto vendibile. Altrimenti la sola idea di… (per quanto valida ) viene difficilmente interpretata come credibile. 🙂

    • luisa carinci

      Ciao, sono all’inizio di questo percorso. Domani partirà la mia campagna e devo dire che sono emozionata, ma anche un po’impaurita. Mi intriga molto il discorso dello sponsor e mi piacerebbe approfondirlo. Ho messo a fuoco delle realtà, legate al mondo della cultura, che potrebbero abbracciare il mio progetto. Dovrei studiare come proporlo…

      • Ciao Luisa e benvenuta sul mio blog! Prima di tutto, in bocca al lupo per la tua campagna. Se ti serve, qui sul mio blog potrai trovare un po’ di materiale sul crowdfunding che spero ti sia utile. Poi se hai bisogno di qualche info o consiglio, per quanto nelle mie capacità, contattami pure anche in privato. 🙂

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    Vivo con due figli, un marito e un gatto in una casa ai confini del bosco. 
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