Bookabook: crowdfunding, casa editrice o community di aspiranti scrittori?

Indice dei Contenuti

    Della mia esperienza personale con Bookabook e della mia campagna di crowfunding ho già parlato diffusamente in due post qui sul mio blog (se siete interessati li potete leggere qui e qui) e in un guest post sul blog di Salvatore.

    Tuttavia mi pare interessante osservare gli sviluppi di questa nuova realtà, nata da appena due anni, ed in fase di rapida evoluzione.[su_spacer]

    Bookabook: da portale di crowdfunding a casa editrice

    In primo luogo Bookabook si è trasformata in casa editrice con conseguenze non di poco conto per gli aspiranti scrittori. Ai miei tempi, se mi passate questa espressione, cioè quando circa un anno fa iniziai la mia campagna, non era per nulla certo che, in caso di ottenimento del goal, l’autore potesse raggiungere la pubblicazione da parte di una casa editrice.

    Infatti il contratto con il portale di crowdfunding garantiva la segnalazione delle opere che avevano portato a termine campagne vincenti alle case editrici senza però poter garantire l’effettiva pubblicazione.

    Era già qualcosa. Anzi, molto. In un mondo editoriale sempre più intasato e complesso essere presentati dopo avere comunque superato ben due selezioni (quella di bookabook prima, e quella del pubblico, poi) fa certamente curriculum, anche se di per sé può non essere sufficiente.

    Da qualche mese Bookabook ha ampliato raggio d’azione, trasformandosi a sua volta in casa editrice e garantendo di fatto la pubbicazione a chi porta a termine positivamente la campagna.

    Inoltre, proprio in tempi recentissimi, il distributore directBook, di cui si serve Bookabook, ha stretto un contratto con le maggiori catene di librerie (da Mondadori a Feltrinelli, etc etc) potendo così affiancare alla vendita online sui maggiori store di libri anche una diffusione capillare dei cartacei su tutto il territorio nazionale. Come dire che vedere il proprio libro in libreria sembra non essere più una chimera.[su_spacer]

    La nascita della community

    Il secondo dato di rilievo è la creazione di una community sul social Slack in cui sia il team di Bookabook sia gli autori che hanno, stanno per avere, o hanno avuto una campagna possono interagire tra loro scambiandosi consigli, suggerimenti, informazioni.

    Io e alcune altre persone, che alla nascita della community avevano portato a termine la campagna positivamente, abbiamo aderito all’invito del team di Bookabook di partecipare sotto forma di mentori, offrendo il nostro supporto a chi si appresta a cominciare le nuove campagne attraverso quella che era stata la nostra personale esperienza con il crowdfunding.

    Si tratta di Chimena Palmieri, autrice di Raval, e Camilla Bonetti, autrice di Corso Regina 68, a cui si è aggiunta recentemente Nadia Dalle Vedove, autrice di Fino all’ultimo inverno, che ha terminato la sua campagna da poche settimane.

    I libri di Chimena e Camilla sono già pubblicati e sono tra i primi a far parte del nuovo catalogo di Bookabook come casa editrice. Per questo motivo il loro supporto va al di là della semplice campagna, ma porta con sé anche la recentissima esperienza dell’editing e della successiva pubblicazione.

    Ad essere sincera nei primissimi tempi questa community non sembrava essere molto vivace. Poi pian piano abbiamo cominciato a conoscerci meglio, sono entrate a far parte della community sempre nuove persone e lo scambio reciproco ha iniziato ad essere formativo e costruttivo, oltre che piacevole.[su_spacer]

    A che cosa serve una community di autori?

    Penso che l’utilità di una community di autori legata al crowdfunding e alla pubblicazione di un romanzo abbia due funzioni complementari: una orientata al raggiungimento del goal e l’altra a quella della crescita personale.

    • Sostegno e scambio reciproco di informazioni

    Nel corso di una campagna di crowdfunding, condotta per lo più da persone che non hanno mai avuto esperienze di tale genere, ci possono essere momenti di sfiducia, di difficoltà e pause fisiologiche nella raccolta fondi. Sapere di poter contare su altre persone che si trovano nella stessa situazione o che l’hanno già superata è un appoggio molto importante da un punto di vista psicologico;

    Inoltre suggerimenti, consigli e informazioni tecniche sono un altro grande aiuto per risolvere piccole difficoltà pratiche che, se affrontate da soli, possono sembrare insormontabili.

    • Diffusione delle campagne sui social

    Poiché le campagne vivono anche di pubblicità, la condivisione delle campagne altrui sui social aumenta a livello esponenziale il numero di contatti, creando una sorta di “sponsorizzate” autogestite e gratuite.

    • Organizzazione collettiva di eventi

    Conoscendosi e comunicando possono nascere iniziative condivise, come per esempio presentazioni di romanzi organizzate tra più autori.

    • Confronto e scambio di opinioni sulle proprie opere

    Quando si collabora viene anche spontaneo cercare di conoscere le opere altrui, cosa che è possibile fare scaricando dal sito le anteprime dei libri in crowdfuding. Da qui nasce un confronto reciproco che permette di dare e di ricevere pareri sul proprio lavoro e di misurarsi con le opere altrui.

    Quando iniziai la mia campagna, tutto questo non c’era. Io tentai di stringere qualche amicizia tramite facebook con gli altri autori che portavano avanti le loro campagne. Allora eravamo pochi, credo che non ci fossero più di una dozzina di campagne in contemporanea, quindi non c’era rischio di confusione. Ma, eccetto che in un caso,  non riuscii mai ad avere nessuno scambio con  gli altri autori.

    La mia campagna, bontà dei miei sostenitori, andò bene ugualmente. Ma per me, che sono abituata a condividere, avrebbe avuto un valore aggiunto se già allora ci fosse stata questa community.[su_spacer]

    E voi che tipo di autori siete? Amate condividere successi e delusioni o siete scrittori solitari?

    Se ti è piaciuto, condividilo!

    25 Comments

    • Per indole sono un solitario, ma credo che una comunità possa offrire nel lungo termine dei vantaggi.

      • Se ci pensi, in fondo è un po’ quello che succede anche tra blogger. Seppure scrivere in un blog sia un’attività svolta in modo autonomo, alla fine si crea una specie di community virtuale in cui la socializzazione passa attraverso le esperienze di ognuno e si crea una rete virtuale che lega un blog a un altro portando avanti temi e interessi comuni. Credo che, per me, anche in questo senso il dedicare del tempo ad un blog (e a quelli altrui) sia un’esperienza molto formativa.

    • Ultimamente sento spesso parlare di crowdfunding e la trovo una bella realtà anche se non sono sicura che faccia per me.
      Non mi definirei un’autrice solitaria, il blog ne è la dimostrazione, ma non sono nemmeno una compagnona, come ricorda spesso la mia timidezza. Diciamo che provo a convincermi che la comunità sia una buona cosa ma devo sforzarmi di farne parte. 😀

      • Ciao Monica e benvenuta sul mio blog! Io penso che le comunità, siano esse virtuali o reali, assolvano ad una funzione positiva quando ognuno può trovare in esse il giusto spazio per sé, secondo le proprie caratteristiche e le proprie necessità. Credo che le community virtuali, se utilizzate con intelligenza, possano ottenere risultati positivi perché staccate dalla contingenza e dall’interesse personale. O forse perché all’interno di esse non ci sono ruoli prestabiliti da rispettare e aspettative da soddisfare. Ognuno sul proprio blog, come su quelli altrui, può essere timido o compagnone, può essere stringato o prolisso, può mettere a disposizione le proprie conoscenze o chiedere consigli, sempre che questo ovviamente avvenga nei limiti dell’educazione e del rispetto altrui. Poi è anche vero che va tutto vissuto nei limiti del buon senso, se diventa una mania o un sostituto della socializzazione reale, se si trasforma in un eccesso di egocentrismo o di autocelebrazione, allora forse c’è qualcosa che non va. 🙂

    • Beh, io sono più comunitario che autore 😀
      Tempo fa ho iniziato a seguire una comunità di scrittori e poi, per una serie di lunghe vicissitudini, mi sono trovato a diventarne capitano 😛
      — Attenzione messaggio pubblicitario —
      Puoi fare un giretto qui, se ti va 😉
      http://www.pescepirata.it/aspiranti_scrittori/index.php
      — fine pubblicità —
      Credo che il confronto e il supporto reciproco possa essere di aiuto, soprattutto a chi si sta da poco approciando alla scrittura, il rischio di demoralizzarsi o di innamorarsi troppo delle proprie parole è lì in agguato, confrontarsi con altri aiuta a evitarlo 😉

      • Ecco, non ne avevo ancora avuto l’opportunità, ma volevo dire che anch’io ho dato un’occhiata alla nave di pescepirata. Da capitano a capitano, devo dire che sembra veleggiare veloce, una buona ciurma, il giusto affiatamento. Vento in poppa! 🙂

        • Si naviga veloci ma la rotta la improvvisiamo 😀 siam sempre pirati 😛
          Alla via, così!

      • Tu, Grilloz, sei a mio giudizio il commentatore ideale. Uno di quelli per cui vale davvero la pena fare community. Perché sai unire l’ironia al consiglio saggio e sincero, dando spunti utili ma anche contribuendo a movimentare il blog. Sai che potresti trasformarla in una professione? 😛
        Ho già avuto modo di visitare pescepirata.it. Trovo che anche quella sia una realtà virtuale molto interessante. 🙂

        • Anche io, Grilloz, apprezzo i commenti che lasci in giro per i blog. Non ti ho quasi mai risposto perché mi fa un po’ paura quella tua foto su sfondo nero 😀 😀 😀 . Leggo spesso PescePirata, sono sempre lì lì per tuffarmi (il problema è che non so nuotare…) 🙂

          • Ma non si è mai visto un pirata che sa nuotare, altrimenti a cosa servirebbe la passerella 😀

          • Anch’io non so nuotare! Dici che è quello il motivo per cui nemmeno io mi ci sono mai buttata?? 😛

    • Quando il mio romanzo ha superato la selezione Bookabook e il contratto era pronto, in contemporanea (tipo mezz’ora di distanza) mi è arrivata una proposta da un editore, indecisa tra le due le ho girate alla mia agente, che, in breve, si è un po’ risentita e soprattutto ha ritrattato l’opinione espressa qualche mese prima sulla mia opera che mi aveva portato alla decisione di cercare da sola una pubblicazione. Così il team di Bookabook che ho da subito trovato molto professionale, ha congelato la proposta in attesa di sviluppi con l’agenzia. Nelle settimane in cui mi sono confrontata con Bookabook mi sono innamorata del progetto, ho trovato molti punti a loro favore e ho deciso di riproporre direttamente a loro il romanzo che sto scrivendo ora, perchè è un’esperienza che vorrei fare, anche se, di base, non sono tanto tipo da gruppo, ho voglia di confrontarmi con questa realtà nuova.

      • Inizio già a tifare adesso per la tua futura campagna su Bookabook. Anzi, mi propongo per collaborare a gestire l’aspetto pubblicitario del tuo crowdfunding! Sei il classico cavallo vincente su cui puntare. Hai dalla tua grandi capacità come scrittrice e altrettante come comunicatrice. Scrivi in fretta che qui ti aspettiamo!! 😉

        • Ma grazie! Scrivi un sacco di cose fantastiche sulla mia persona! Sto scrivendo in fretta, sì, sono già a 170 mila battute e conto di non superare le 220/240. Ci vorrà la revisione è ovvio, ma non credo che sarà una stesura eterna.

          • Ma sai, dico quello che penso! 😉 Le persone frizzanti le riconosco anche via web e me ne innamoro subito. 😀

            • Oh, ci sono pure io eh! Tra l’altro un’amica ha appena aperto la sua società di organizzazione eventi in loco. Magari si riesce anche ad imbastire qualcosa di interessante!

    • Penso che le community e la condivisione di esperienze siano molto utili e importanti, non solo nell’ambito della scrittura. Pesco molto dalle esperienze degli altri (ad esempio questo tuo blog è molto interessante, questo post utile (grazie!)) e cerco di fare altrettanto condividendo le mie esperienze ogni volta che mi si presenta l’occasione.

      • Anch’io ho preso l’abitudine di spaziare sui vari blog che mi interessano. Nei confronti di quelli che pubblicano con cadenza fissa, ormai è diventata abitudine leggerli non appena ne ho il tempo. Purtroppo a volte mi perdo qualcosa degli altri perché sempre non mi accorgo subito che è uscito un post, ma cerco di recuperare nel tempo libero. Non sempre commento, anche per motivi di tempo. Con qualcuno ho più confidenza, per cui mi permetto anche solo una battuta, con altri mi sembra scortese. Ma di certo, da tutti imparo molto. Grazie per l’apprezzamento. 😉

    • Chimena

      Orgogliosa di far parte della community.
      Non sempre riesco ad ottimizzare il tempo e rispondere in tempi brevissimi ma cerco per quel che posso di portare la mia testimonianza.
      Vero, al momento in cui si è partiti non c’era questo strumento, ammetto che avrei chiesto di tutto

      • Silvia

        Non credo di sbagliarmi dicendo che sento molto in questo gruppo lo spirito di collaborazione. Ognuno porta quello che può, quando può. Ma sempre con l’intento di dare una mano agli altri e di fare squadra. 🙂

    • Personalmente cerco di essere collaborativa in tutto. Dove non arrivo io, ci sarà sicuramente qualcuno più bravo di me, e viceversa in altri ambiti. Purtroppo ho notato che non per tutti è così. C’è chi si tiene gelosamente in disparte, pensando che “condividere” sia “regalare” o addirittura “perdere”. Questa cosa l’ho vista nell’ambito dei guest post, quando una persona è cascata a dirmi “E io cosa ci guadagno?, credendo che webnauta non potesse regalarle visibilità in cambio (statistiche alla mano, webnauta viaggia veloce, anche se ancora con pochi commenti).
      A conferma che il “networking” è un punto di forza per tutti, consiglio il libro di Domitilla Ferrari “Due gradi e mezzo di separazione. Come il networking facilita la circolazione delle idee (e fa girare l’economia)”. Occhio che è uno di quei libri che non si finisce mai di studiare e ripassare! 😀

      • Penso che la collaborazione sia un metodo di lavoro, come uno stile di vita, vincente. Chi pensa che non valga la pena di fare niente se non ha un riscontro immediato o è poco lungimirante, o è ottuso o tutte e due. A me poi dà molta soddisfazione se riesco a fare qualcosa di utile per qualcun’altro, per cui non mi aspetto niente di più, anche se poi noto che, inevitabilmente, arriva.
        Messo nel carrello anche questo libro, grazie!! 🙂

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    Vivo con due figli, un marito e un gatto in una casa ai confini del bosco. 
    Dissennatamente amante della vita, scrivo per non piangere, rido perché non posso farne a meno.

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