Amici di blog: amici veri?

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    Vi fidereste di qualcuno che non avete mai visto di persona?

    No, non ho intenzione di organizzare un appuntamento al buio e nemmeno di trovarmi un amante cercandolo via chat. La domanda riguarda qualcosa di più sottile: l’amicizia.

    Mi ci ha fatto pensare Emma Frignani dal blog di Salvatore, entrambi miei recenti amici virtuali, con un interessante post che ha per oggetto propria l’amicizia.

    La colpa un po’ ce l’hanno i social, nei quali il concedere l’amicizia a qualcuno non permette di distinguere (se non attraverso effimere liste) l’amicizia reale (cioè quella che si svolge nel mondo reale) da quella virtuale.

    Se dovessi mettermi a contarli non saprei dire in quale percentuale i miei amici facebookiani siano persone che frequento, o ho frequentato, nella vita di tutti i giorni e quanti invece io conosca solo attraverso il web, ma direi che almeno un 20-30% sono conoscenze virtuali.

    Se ricordo bene, e correggetemi se sbaglio, facebook nacque con l’intento di mettere in contatto vecchi compagni di scuola. E l’idea funzionò alla grande. Io  mi iscrissi nei primi mesi del 2009, pochi mesi dopo che in Italia se ne iniziò a parlare, e le prime persone con cui entrai in contatto furono proprio ex compagni che avevo perso di vista. In alcuni casi mi servì a riallacciare i rapporti, anche se solo attraverso brevi cenni di saluto e qualche messaggio privato.

    Poi trovai conoscenti, persone che conoscevo più di nome che di fatto, infine conobbi persone nuove, quelle che rappresentano appunto le mie amicizie virtuali.

    in principio fu il blog

    I social, a dire il vero, per me non hanno generato molte nuove amicizie, tuttavia sono stati un imbuto attraverso cui convogliare persone che avevo già conosciuto sul web, in particolare alcuni blogger, e portarle nella mia vita.

    Tra i miei contatti di Facebook, Twitter, Google+, etc. etc. ci sono parecchie persone che ho conosciuto attraverso la reciproca frequentazione dei nostri blog, tanto che sovente un discorso nato qua e là sui vari blog, si sviluppa e si protrae anche sui social.

    amicizie reali e amicizie virtuali: qual è la differenza?

    Non mi dilungherò nello spiegare che cosa significhi per me l’amicizia in generale. Penso che l’abbia già ben spiegato Emma nel suo post.

    Dirò solo che per me è uno dei valori fondamentali della mia vita, paragonabile solo all’amore. Anzi, in alcuni casi lo trovo persino più nobile, in quanto slegato da interesse personale (o almeno così dovrebbe essere) e da desiderio di possesso.

    In ogni caso le amicizie reali per me hanno una genesi simile a quella dell’innamoramento, sovente sono sensazioni che nascono a pelle o a istinto  e che si basano su un’alchimia inspiegabile, cosa che invece non può avvenire in un’amicizia virtuale. Inoltre si fondano sulla frequentazione e sulla condivisione di esperienze e di situazioni. Non per niente le mie amicizie più strette sono nate sui banchi di scuola o sul posto di lavoro.

    Tuttavia penso di conoscere in modo approfondito anche alcuni amici che non ho mai visto di persona e con cui non ho mai diviso il mio pranzo, tanto da poter dire che sì, mi fiderei anche di qualcuno che sta a centinaia di km da me, nascosto dietro il monitor di un pc o il display di uno smartphone.

    Perché mi sento di dire tutto ciò?

    Ecco, senza la pretesa di generalizzare troppo, io a volte ho la sensazione che chi gestisce un blog riesca ad essere più sé stesso nella sua vita virtuale che in quella reale.

    Il concetto è lo stesso che vale per i cosiddetti “leoni da tastiera”. Chi attacca briga sui social non è giustificato dal mezzo, semmai dimostra la sua codardia nell’esprimere nella vita reale concetti scomodi, razzisti, da cafone. Chi è maleducato sul web, è maleducato anche nella vita reale. Per me su questo non ci sono dubbi. Il web semmai mette a nudo la vera natura perché elimina il contatto visivo con le persone in modo che ci si sente meno giudicati. In fondo il rapporto con un amico virtuale puoi spegnerlo quando vuoi senza il timore del giudizio che ne potrebbe derivare.

    Allo stesso modo credo che seguire con una certa costanza un persona che si racconta attraverso un blog permetta di intravvedere gli aspetti più nascosti, quelli che magari fatica o non si cura di mostrare in altri ambiti.

    Se poi si ha, come noi, la passione della lettura e della scrittura, diventa inevitabile cercare di interpretare quelle caratteristiche personali che il modo di esprimersi e la scelta degli argomenti svelano.

    che cosa manca a un’amicizia virtuale?

    Beh, fin troppo facile da dirsi: manca la fisicità. Manca un abbraccio sincero  e un aperitivo condiviso. Cose che non possono mancare nelle mie amicizie reali.

    Ma se poi ci si incontrasse e finisse la magia? Sarebbe come incontrare i personaggi di un romanzo che abbiamo tanto amato o sarebbe qualcosa di diverso?

    Voi lo correreste questo rischio?

    Se ti è piaciuto, condividilo!

    26 Comments

    • Allora, ho fatto oltre 40 blog incontri in 6 anni scarsi. Alcune persone in effetti se non le avessi viste non avrei perso nulla, ma per la maggior parte sono state conferme del rapporto nato in rete. Molti poi in realtà si sono persi per strada, altri li ho visti più volte, altri che ritengo attualmente importanti non li ho ancora incontrati ma spero di farlo. Ho vissuto una delusione fortissima, un vero tradimento, un voltafaccia subito non solo da me ma da altre di un gruppo molto bello che si era creato anni fa, questo mi ha fatto ricredere tanto sul valore di un’amicizia, ma a dirla tutta è semplicemente ciò che accade nella vita chiamiamola reale. Talvolta quando penso agli amici di questo periodo mi dico “ricordati di C.!” come monito, ma la blog amicizia mi piace e interessa ancora moltissimo e spero di incontrarti. Un bacione

      • Sì, penso anch’io che le delusioni virtuali rispecchino ciò che accade nella vita reale e, proprio per questo, non fanno meno male.
        Anche a me, come già sai, piacerebbe molto incontrarti. Casa mia è sempre aperta. 🙂

    • E io che mi ero candidato per la parte dell’amante… Vabbè, sarà per la prossima commedia. 😛

      • Azzz.. A sapere che a ricoprire il ruolo avrei potuto avere tale protagonista, certo avrei scelto un altro incipit per il mio post! 😛

    • Sorrido.
      Hai aperto una scatola di ricordi con questo post, di esperienze, di delusioni, di magie. Basti dire che io sono dell’era ICQ (da I seek you), molto prima di Messenger e Skype. Ripasso dopo per raccontare meglio 😉

    • Tra le statistiche del mio sito che guardo con più divertimento ci sono senz’altro quelle geografiche. Sono divertenti perché vedo pallini che si ingrossano (o si rimpiccioliscono) nel tempo, che compaiono e scompaiono.
      Ma al di là di questo, mi diverte l’idea di “vedere” quanto certi blogger siano vicini o lontani e mi diverte soprattutto fantasticare su cosa potrebbe succedere se ci si incontrasse nella vita reale, specialmente quando un nickname improvvisamente acquista un nome, un cognome, una faccia.

      Non disdegnerei in futuro di incontrare certi blogger che seguo perché, come dici tu, certi aspetti emergono meglio scrivendo sui blog che frequentandosi di persona… Soprattutto mi accade di avere l’impressione di conoscere certi blogger da una vita pur non avendoli mai incontrati. Anche nella vita reale a volte mi succede: persone mai viste ma che si ha l’impressione di conoscere da sempre…

      P.S.: una volta Salvatore voleva organizzare una pizzata, aveva pure raccolto le ordinazioni… Ma purtroppo ho capito che era una magnata virtuale… Oppure l’hanno fatto davvero senza invitarmi! 😀 😀 😀

      • Ho passato l’organizzazione a Grilloz, s’è arenata… XD

      • Certo che una pizzata tra blogger sarebbe indimenticabile! Guarda, io vi invito fin d’ora tutti da me, ho un debole per i ritrovi tra vecchi e nuovi amici, però non mi fate venire in grandi città che sono una provinciale e nel traffico non mi ci trovo! 🙂

    • Isabella

      Lo scorso anno ho conosciuto diverse persone attraverso FB gente che non ho mai visto, ma che mi ha arricchito moltissimo. Quest’anno ho conosciuto te e diversi blogger che mi hanno aperto tutto un mondo nuovo. Tutte persone che non ho mai incontrato eccetto il primo contatto, nel primo caso il vincitore di un concorso letterario e nel secondo Tenar, con cui avevo condiviso un pranzo durante un workshop di scrittura. Entrambe persone che ammiro per la loro scrittura. Ma a parte un paio di incontri anche se non ci vediamo possiamo interagire ugualmente in modo efficace.
      Mi rendo conto che l’interazione con davanti una persona vera è più completa, anche a livello emotivo.
      Ma non potendo altrimenti, benedico i creatori della rete che mi hanno permesso di incontrarvi!

      • In questo mio primo anno da blogger sono cresciuta moltissimo sia a livello professionale, sia a livello di rapporti umani. Quindi condivido il tuo pensiero e mi associo nel considerare una potenzialità davvero grandiosa quella che ci concede il web. 🙂

    • nadia

      Io sono talmente vera che chi mi segue per lo più mi conosce. Infatti sono in rete da poco, e per lo più tra gli amici ho gente poco virtuale, che non commenta infatti se non a me in faccia direttamente.
      Poi da quando ho aperto il blog sono entrata in contatto virtualmente anche con altra gente sconosciuta, ma essendomi esposta nella mia città come autrice, mi sono ritrovata con richieste di amicizia particolari. Per cui ho dovuto precisare sul mio profilo di non essere interessata a chat…dico io era necessario? Evidentemente questo risponde da solo alla tua domanda. Internet per lo più è un mondo dove nascondersi, dove intrattenere conversazioni segrete e magari filtrare…nella mentalità più comune.
      Come lo usiamo nei blog è tutt’altro. Farsi conoscere senza filtri e senza troppi orpelli.
      Infatti io e te, quando ci parliamo al telefono sembra che siamo a chiacchierarcela al bar, sono più le risate e il clima disteso che l’impaccio…ma siamo noi…e non vedo l’ora di incontrarti di persona per ringraziarti face to face di tutto il supporto che nel poco tempo della nostra conoscenza mi hai dato.
      Penso una cosa. Virtuale, non virtuale, se valiamo come persone esce ed arriva. Ecco tu arrivi e molto e sei davvero una specialissima amica.

      • Chissà perché a me mai nessuno fa strane proposte né in chat, né sul web. Comincio a farmene quasi un problema! 😉
        A parte gli scherzi, è vero: ci si parla al telefono o si chatta come se ci conoscessimo da sempre. Ed è davvero bello. 😀

    • Come dicevo sopra.
      Io sono dell’epoca ICQ, una delle prime chat social (parliamo del ’96). Ricordo che le amiche delle superiori di allora erano infastidite dal mio interagire online. Una di loro sosteneva: “In internet la gente mente. Non sai mai chi c’è dietro. Dicono di essere quello che non sono. E tu ti illudi.”
      Come m’insegnarono poi, quando una persona è ostinata nelle sue idee, priva di dubbi e carica di pregiudizi, sta parlando di se stessa. Non ho mai mentito in rete, ci metto la faccia direttamente ed ho sempre inviato foto originali. Che senso avrebbe?! Trovarsi poi davanti una persona che ti guarda delusa perchè davvero credeva assomigliassi a Cameron Diaz?!
      (Scoprii poi che la ragazza infatti parlava di sè…non solo mentiva in rete, per 5 anni aveva mentito anche nella nostra amicizia in carne e ossa).
      La rete è semplicemente un mezzo.
      In rete ci sono le stesse persone che ci sono fuori, nè più nè meno.
      Se mentono in rete, mentono anche fuori.
      Se sono spiritose in rete, lo sono anche fuori (e vale anche per la stronzaggine…)
      Ho conosciuto persone meravigliose in rete, e sono miei amici DA 20 ANNI. E alcuni di loro non sono ancora riuscita a vederli fisicamente, altri si. Non è tutto rose e fiori, come in tutte le amicizie ci sono gli alti e bassi, uguale che per le amicizie “locali”, ognuno preso da preoccupazioni famigliari o lavorative.
      Se vogliamo, l’unica differenza con l’offline, è che in rete (soprattutto ora che ci sono molti più servizi e ricerche) le bugie le sgammi subito. La rete ha una memoria infallibile, che l’essere umano stesso non ha. E in un paio di casi mi ha aiutato ad aprire gli occhi su persone che fuori riuscivano a fingere bene, ma qui dentro, nella quotidianità spensierata di Facebook, hanno tradito se stesse, rivelando innocentemente i loro veri pensieri. Magari su Facebook si fingevano grandi sorrisi e pacche sulle spalle, sul forum pubblico di un altro sito mi prendevano chiaramente per i fondelli.
      Quindi, delle amicizie fisiche cominciate fuori, si sono poi concluse grazie alla rete.
      Ah, e nonostante sia un informatico, su Facebook mi ci sono iscritta tardi, quasi per ultima, della mia cerchia. Anch’io credevo di recuperare qualche amico scolastico. E qualcuno ce l’ho in lista, solo che non mi scrivono. Quando ho richiesto l’amicizia, ho mandato un messaggio del tipo Come stai? Come ti va? Mi hanno dato l’amicizia come si raccolgono i punti della benzina, per fare numero in bacheca. Ma mai più sentiti. Che forse, se non ci eravamo più sentiti in 10 anni, un motivo in effetti c’era…ed è rimasto.

      • Dici una grande verità: se ci si è persi di vista da tanti anni, forse un motivo c’era. Poi le scuse sono tutte buone: il lavoro, i figli, la famiglia, la nonna con Alzheimer, ma se davvero ci tieni un sms in dieci anni ce la farai pure a mandarlo, no?
        Interessante la tua considerazione sul fatto che in rete è più facile sgamare chi mente. Invece, di solito, abbiamo la percezione contraria: che solo perché nascosti dietro uno schermo possiamo fingere di essere chicchessia.

    • Non voglio dilungarmi troppo, perché ho in mente una riflessione simile, che spero di riuscire a portare avanti nel post dei saluti estivi. Ti dico solo questo però: io avevo un’amica di penna, conosciuta a 16 anni (ai tempi la virtualità era quella) e con la quale sono tutt’ora in contatto, abbiamo anche fatto le vacanze insieme, quindi non escludo nulla.
      Su Facebook forse si creano dei rapporti diversi, più superficiali, basati sui “like” o qualche sporadico commento, sulla morbosa curiosità della vita altrui. Il blogging (fatto come lo facciamo noi, cioè con pagine amatoriali e a tema) invece unisce persone fra loro legate da un interesse comune, che funge da base. Poi, con il tempo che passa, il rapporto si struttura e cementifica. Non è, infatti, la modalità comunicativa a cementificare il rapporto, ma la durata. Io ho “Appunti a Margine” da maggio del 2014, e alcuni lettori sono arrivati quasi subito: in questi due anni ci sono stati scambi di e-mail, confronti, contatti quasi quotidiani, perché se oggi pubblico io e domani tu, in qualche modo siamo sempre lì,e da cosa è nata cosa: con Marina, chattiamo spesso anche su What’s app, ciò significa che ci siamo scambiate i numeri di telefono, come con Salvatore e Maria Teresa. E se quando ci incontreremo non dovessimo piacerci? Sinceramente dopo tutto questo tempo mi sembra quasi impossibile. Ormai le basi caratteriali sono state inquadrate. A meno che uno non puzzi, non dovrebbero esserci problemi. 🙂

      • E’ vero: una base di interessi comuni è una forte motivazione su cui fondare un’amicizia. Potrebbe esserci però anche il risvolto contrario: l’invidia tra chi pubblica già e chi non ce l’ha ancora fatta, tra chi vince un concorso e chi si appella al self. Ecco, io non ho mai avuto la sensazione che questo ci fosse e, devo dire, la cosa mi ha piacevolmente stupita, soprattutto perché inserita in un mondo dove, viceversa, sembra che si sia tutti pronti a farsi la pelle pur di avere un po’ di visibilità. Perché tutto ciò? Magari avevi intenzione di dircelo proprio nel tuo post… 🙂

        • L’invidia c’è. Non è esplicita ma da parte di qualcuno c’è. Io sono molto percettiva e me ne sono accorta parlando con una persona di un’opportunità che mi è capitata. Tuttavia, il virtuale offre un ulteriore vantaggio rispetto alla realtà: la possibilità di proteggersi, e ridurre il discorso a un semplice scambio di battute. Per fortuna, però, si tratta di casi isolati. Il 99% delle volte ho trovato un clima di grande collaborazione. Il motivo? Lo ipotizzo, certo, e se riuscirò a pubblicare il post prima della pausa estiva ne parlerò. Sennò, sarà tutto rimandato a settembre. 🙂

          • L’invidia, se poi non si tramuta in cattiveria, ci può anche stare. In fondo è un sentimento che se provi, non puoi reprimere. Anzi, nemmeno lo dovresti fare. Semmai non deve essere fonte di cattiverie, falsità, ipocrisie.
            Io dei miei colleghi di blog invidio più la bravura che l’eventuale successo, anche perché sono molto orgogliosa e non vorrei il successo sapendo di non meritarlo. Preferisco guadagnarmi le cose che ottenerle facilmente, ma questo è un altro discorso.
            Per il resto spero vivamente che tu riesca a pubblicare il post perché, come sempre, mi incuriosisce molto la tua introspezione psicologica. 🙂

            • Io penso esista una differenza fra l’invidia “buona”, che nasce dall’ammirazione per ciò che l’altro è riuscito a fare e che porta con sé una sana decisione di impegnarsi per ottenere i medesimi risultati, e l’invidia malevola di chi sta seduto a far niente e poi rosica per i successi altrui. 😀

    • Io sì, perché non lo vedo come un rischio. Le conoscenze che ho fatto tramite il blog non sono chat finalizzate all’incontro, dove ti gonfi di aspettative e la curiosità o la speranza che l’immagine costruita e la realtà coincidano ti mettono l’ansia addosso. Non ho alcun interesse secondario e conoscere Caio o Sempronia, per mesi abbiamo condiviso interessi legati alla scrittura, alla lettura, pillole di vita personale, ma in fondo m’importa sapere soltanto che troverei la stessa persona che ho imparato a stimare in modo virtuale. L’incontro con Sandra a Natale non mi ha deluso e mi piacerebbe abbracciare Chiara, una persona che stimo tantissimo.
      Ma forse il bello sta proprio in questo esserci senza esserci, il pensarci intensamente come parte di una ormai irrinunciabile quotidianità, aggrappandoci solo a nomi, foto o nickname. È certo, e mi viene quasi da ridere nel dire una cosa del genere, che frequento più estranei in rete che amicizie concrete nella realtà. E non mi dispiace affatto! 🙂

      • Io, con l’età, sto diventando molto selettiva. Nella vita reale non ho più voglia di frequentare persone tanto per uscire. Ho poco tempo libero, una famiglia (come tutte) impegnativa, tanti progetti e idee da realizzare. Per cui gli amici veri li invito anche a tutti i giorni, delle amicizie inconsistenti non mi occupo più.
        Gli amici della rete il più delle volte si selezionano da sé: quelli con cui funziona, funziona e basta. Gli altri piano piano se ne vanno. Anche se con le ovvie eccezioni, è molta fatica in meno.
        Questo per dire che condivido: anch’io frequento più amici virtuali che amici reali.

      • Anche io non vedo l’ora di conoscerti, e sono sicura che succederà! 🙂
        Comunque considero più colleghe voi di Anastasia e Genoveffa, su questo non ci piove!

    • E’ assolutamente vero che molti sono riescono a essere sé stessi più su internet che dal vivo. Almeno, io riesco a farlo solo attraverso il web, mentre dal vivo sono una persona estremamente timida e riservata: trovo difficile persino aprire bocca e guardare gli altri negli occhi, e ho sempre una certa “fobia sociale”. Attraverso il web invece riesco a mostrarmi per quello che sono, ossia timido e ansioso nello stesso modo, ma anche con qualcosa da dire, tutt’altro che una specie di riccio che si chiude e non lascia entrare nessuno 🙂 .

      Forse è anche per questo che non sento il bisogno così forte di conoscere dal vivo i tanti blogger amici conosciuti negli ultimi anni. Sarà anche per le tante esperienze negative che ho vissuto anni fa – probabilmente dovuta anche alla suddetta timidezza – su cui avrei da raccontare ore e ore di storie deleterie. E’ vero che sono maturato rispetto a quel periodo, e che nel tempo ci sono state esperienze positive, come quella che mi ha portato a conoscere, attraverso un forum, mia moglie. Tuttavia, sto bene anche senza conoscere di persona i blogger con cui ho rapporti di stima virtuale. Se poi succede lo stesso, per un caso (o magari perché qualcuno mi viene a trovare in negozio, facendomi una sorpresa), la accolgo con piacere, ma non mi è necessario: vivo benissimo questi rapporti anche se si limitano al virtuale. Almeno, questo è quello che vale per me 🙂 .

      • Non posso darti torto. In fondo questo conoscersi virtualmente lascia una parte di mistero che solo la nostra immaginazione può colmare.
        Da una parte è come una piccola magia che alimenta il desiderio di continuare a confrontarsi e a scoprirsi a distanza e che, forse, un incontro nella realtà potrebbe rovinare, non tanto o non solo perché potrebbero non essere soddisfatte certe aspettative, quanto perché si svelerebbe il mistero.

    • iara R.M.

      Io ho stretto amicizie bellissime con persone conosciute in rete. Il fascino di questo mezzo sta anche nella possibilità di avvicinare persone che nella realtà non si sarebbero neppure guardate, per una questione di età, per esempio. Le delusioni sono da mettere in conto, dato che la sincerità non muove tutte le persone e le intenzioni di chi scrive non sono sempre evidenti, ma va accettato questo rischio con la dovuta prudenza. A me, piacerebbe moltissimo conoscere alcune persone con cui nell’ultimo anno mi sono scritta e ho scambiato opinioni su tanti argomenti; nel mio sentire, sono diventati qualcosa di più di semplici conoscenze virtuali e qualcosa di meno di un’amicizia vera e propria… però, le persone che ho scoperto mi piacciono molto e sarei felice se oltre i pensieri si potessero incontrare anche le mani. ^_^

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