9 dicembre

Indice dei Contenuti

    – Calendario dell’Avvento 2016 –

    Sorpresa in-attesa

    di Barbara Businaro

    Fuori è ancora buio. Lo capisco da quel buco nell’angolo del cartone, che la carta da regalo lascia filtrare la luce quando c’è. Mi stanno sballonzolando da mezz’ora, come ieri che mi hanno chiuso in questa scatola e temevo mi ammaccassero a furia di rivoltarmi. Mi stavano incartando, li ho sentiti rimestare carta, nastri e forbici. Devo essere un gran bel pacco natalizio, visto dall’esterno. Il più grande di tutti di sicuro!

    E lo so cosa volete chiedermi. No, non posso dirvi chi è Babbo Natale, come è fatto, quando mi ha portato qui, da dove arrivo. Ho visto tutto naturalmente, ma mi hanno detto di mantenere il segreto. E insomma, lo so pure io che i segreti sono importanti, su questo proprio non ci piove! Perciò non vi dirò niente, tanto più che non mi credereste.

    Qui vicino a me sento altri pacchi che scalpitano, rumoreggiano impercettibili, ansiosi di uscire allo scoperto. Uno dev’essere un profumo, o qualcosa del genere, perchè ci sta inebriando con la sua fraganza, impossibile da trattenere dentro la confezione. Da un altro pacchettino qui a fianco giunge un debole tic-tac, tic-tac, un orologio o una sveglia credo. Poi non saprei, altre cose sono inerti. Distinguo l’odore di carta stampata, libri magari, ma potrebbero anche essere i bigliettini con il nome del fortunato proprietario di ogni regalo. C’è anche quell’inconfondibile puzzo di plastica bruciacchiata, di qualche gingillo elettronico appena uscito di fabbrica. Ma no, non sono io: ho pochissime materie plastiche addosso e nessuna di loro brucia, se non mi fai correre.

    Certo alcune cose mi sono ancora estranee. Per esempio, non so cosa sia quell’aggeggio lì sopra. Non è proprio parte di me, non lo muovo io. E mi preoccupa perchè quando mi muovo, fa uno strano rumore di rotto. Eppure al montaggio sembravano sicuri e felici quando me l’hanno agganciato. Non finivano più di farlo suonare, non so bene come.

    Però ho dei colori, ah ragazzi! Rosso fiammante e blu intenso. L’oro delle saette e delle stelle qua e là. E le cromature che luccicano al sole. E’ stata una vera fortuna. Prima che arrivassi io nel nastro trasportatore, stavano usando il rosa in tutte le tinte pastello. Siamo seri, insomma! Non si può andare in giro con quella roba lì!

    Eccoli! Li sento. Qualcuno sta parlottando là in fondo. Un bisbiglio assonnato. Dal buco si accende una debole luce.

    E questi sono piedini che corrono! Vibrano lungo tutto il pavimento. Quasi trasmettono la felicità di chi mi sta cercando. Ah, i bambini sì che sanno come riceverli i regali, gioia pura! Qualsiasi cosa per loro è una scoperta, un’avventura!

    Qui qui! Sono il pacco più grosso, a destra dell’albero.

    Scartami, scartami! Dai, che ho voglia di correre!!

    *********************************

    Barbara Businaro

    Mi chiamo Barbara e mi piace leggere storie, anche quelle che non sono state ancora scritte. Si affollano continuamente nella mia testa e ho bisogno di farle uscire, plasmarle e renderle vive, per condividerle con chi vorrà leggerle assieme a me.
    Ho 30 anni, da un bel po’ di tempo. Sto sempre attenta a non perdere la mia ombra in giro per i libri, ma a volte mi lascio trascinare dai pirati. Sono stata alla ricerca dei vampiri antichi di Volterra, sono stata a caccia di orchi nella Terra di Mezzo e ho spiato dal buco della serratura la stanza di Mr.Grey. Sono accanita fan di #DarcyTuttaLaVita, prendo spesso il tè con il Bianconiglio e il Cappellaio matto, continuo a provare ogni armadio in legno che incontro per vedere se porta a Narnia. La mia prossima avventura sarà alla conquista del cerchio di pietre magiche nella Scozia degli highlanders.
    Nella vita aiuto le persone a lavorare meglio, digitalizzando le scartoffie e semplificando i loro processi lavorativi. Sono un progettista informatico. Attualmente vivo nella città del Santo, l’unica città con un Prato così grande da contenere un’Isola, all’ombra quieta dei Monti Azzurri. Sono un navigatore della vita, della rete e delle parole. Mi trovate a bordo della mia barca, il mio blog webnauta.it

     

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    22 Comments

    • Tiziana

      Ciao Barbara. Mi piace il dire, ma non dire. Un po’ di mistero fino alla fine. Il titolo è azzeccatissimo ( cosa non facile) con duplice gioco di parola. Brava!

      • Grazie Tiziana! Anche se ho appena beccato un refuso, mannaggia, scappano proprio da tutte le parti 😀

    • Tiziana

      Scappano eccome. Io, ultimamente, inizio con un nome e mi accorgo che l’ho cambiato dopo. Lo rileggi e dici : ” Chi è questo?”.
      Troppe storie. Ora metto sempre un nome, quasi quasi.

    • Bello bello, Barbara. Bella l’attesa, bello il racconto, bello sapere che quel regalo farà la felicità di un bambino. Ed è bello NON sapere con cosa. 🙂

    • Ma solo io ho immaginato una bicicletta?
      Bello, Barbara!

    • Grazie Marina e grazie Sandra! Che cos’è lo diciamo stasera, vero Silvia? E solo perchè siete buoni, che dovreste aspettare fino al 25! 😉

      • Sì sì, sorpresa, sorpresa! Anzi, io lascerei ancora un po’ il dubbio, eh? 😉

    • Bel racconto Barbara, è vero la gioia dei bambini è qualcosa di magico, il vero spirito natalizio.

    • iara R.M.

      Che bel racconto Barbara. Voglio aprirlo anch’io quel pacco a destra dell’albero. Ci fai sbirciare prima di Natale, vero? 🙂

    • isabella

      Bello Barbara! Sono entrata in pieno clima natalizio con tutti questi pacchetti 🙂

    • Grazie Giulia, Iara e Isabella! Ma nessuna di voi vuole tentare a indovinare? 🙂

    • Tiziana

      A me viene in mente il camion dei vigili del fuoco.

    • Fantastico questo punto di vista del pacco! 🙂 Sarebbe bello scrivere un romanzo: il giro del Mondo di un pacco 🙂

      Non so il contenuto, ma ci metto dentro un desiderio che ho da quando ero un bambino e mai esaudito: la pista delle macchinine! 🙂

    • Io ci ho visto pure qualcosa legato alla maternità, ma forse sono solo le mie paranoie, e pure, tipo protesi per un bambino che fatica a camminare, sto scivolando nel drammatico, no, meglio la bici di prima. Però io ora ho una cena aziendale, domani leggerò il responso.

    • nadia

      Ti ho letto stamattina ma solo ora trovo il tempo di commentare. Io fino all’ultimo ho sperato in un bel cagnolino ma ovviamente non è così, si tratterà di una di quelle diavolerie moderne elettroniche di cui mio figlio andrebbe pazzo. Comunque bello, magico e davvero natalizio. Brava.

    • Allora che facciamo, Barbara? Lo sveli tu o lo svelo io? No, dai, il racconto è tuo, quindi a te l’onore…
      Signore e signori, il pacco segreto è…

      • Sono stata talmente vaga che poteva esser tante cose! 🙂
        La pista delle macchinine no, più che altro perchè sarebbe stata una voce per ogni macchinina almeno. Diavolerie elettroniche nemmeno, perchè lo dice chiaramente: “C’è anche quell’inconfondibile puzzo di plastica bruciacchiata, di qualche gingillo elettronico appena uscito di fabbrica. Ma no, non sono io…”
        Potrebbe in effetti essere una macchinina tipo Ferrari telecomandata e anche un camion dei vigili del fuoco, ma che cosa mi dite di “quell’aggeggio lì sopra. Non è proprio parte di me, non lo muovo io. E mi preoccupa perchè quando mi muovo, fa uno strano rumore di rotto. Eppure al montaggio sembravano sicuri e felici quando me l’hanno agganciato. Non finivano più di farlo suonare, non so bene come.” ?
        Però stamattina m’è preso un colpo quando Sandra l’ha beccata subito: è una bicicletta! 😉
        E l’aggeggio è il campanello! In effetti, una bicicletta è di sicuro il pacco più grosso, no?

    • Tiziana

      Bello. Brava, Sandra. Visto che hai indovinAto? Via a festeggiare e niente pensieri tristi.

    • Non l’ho scritto ma avevo pensato anche al campanello. Ragazza mia, mica per niente siam nate lo stesso giorno!

      • Già, non ti si può nascondere proprio niente! 😀

    • Anch’io fino all’ultimo ho sperato che fosse un cane! 😀

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    Silvia Algerino

    Vivo con due figli, un marito e un gatto in una casa ai confini del bosco. 
    Dissennatamente amante della vita, scrivo per non piangere, rido perché non posso farne a meno.

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