Quello che nessuno vi ha mai detto su SEO Yoast

Indice dei Contenuti

    Abbiamo già ampiamente parlato del SEO, di che cosa sia, di come utilizzarlo e di come sia importante non perdere di vista i contenuti. In seguito ad alcuni commenti  a quel post, pubblicato qui quindici giorni fa, è sorto spontaneo parlare di SEO Yoast, ovvero il plugin di WordPress per l’ottimizzazione sui motori di ricerca.[su_spacer]

    Che cos’è il SEO di Yoast

    SEO di Yoast è un plugin per WordPress, utile per ottimizzare i propri post sui motori di ricerca. Il suo funzionamento è piuttosto intuitivo e permette con una guida di verificare se siano state inserite in modo corretto le specifiche utili a completare l’ottimizzazione.

    Nella parte inferiore di ogni pagina (o post che sia) compare una tabella, in cui sarà sufficiente compilare i campi proposti (parola chiave, titolo SEO, meta descrizione) per avere un punteggio che indicherà il grado di ottimizzazione raggiunto (scarso, ok, buono).

    Inoltre viene anche proposta un’analisi della pagina, in modo tale da suggerire le correzioni necessarie per ottenere un livello SEO migliore.

    Nella parte dedicata ai social è possibile inserire i titoli, le descrizioni e le immagini che si desidera vengano pubblicate su Facebook e Twitter nel momento in cui si linka il post o la pagina.

    Infine c’è una parte con impostazioni avanzate relative al file robot.txt, ma trattandosi di funzioni un po’ complesse, vi consiglio di lasciare le impostazioni di default.

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    Quali sono i vantaggi di SEO Yoast

    La parte più utile di SEO Yoast, a mio giudizio, è proprio l’analisi, perché, dopo alcune volte che lo si è utilizzato, si impara quali sono i punti importanti per una buona ottimizzazione, ovvero:

    • Lunghezza dei testi di almeno 300 caratteri (anche se in realtà il numero ideale è tra i 600 e i 1000);
    • Parola chiave deve essere contenuta:
      • nel titolo del post;
      • nell’ URL;
      • nella meta descrizione;
      • nel testo (almeno un certo numero di volte, cioè tra lo 1% e il 4%, quindi in un testo di 600 caratteri dovrebbe essere ripetuta almeno 6 e non più di 24 volte);
      • in un sottotitolo, detto h2 perché questa è la codificazione in html;
    • L’unicità della parola chiave, non usata cioè in altri post o pagine;
    • La presenza della parola chiave nel primo paragrafo del testo;
    • La presenza di fotografie con parola chiave riportata nel tag alt;
    • La presenza di link esterni.

    In pratica SEO Yoast permette di esercitarsi sulle proprie pagine e sui propri post correggendo dove non siano rispettate alcune di queste regole che vengono ritenute fondamentali per avere dei buoni risultati sul ranking google.

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    Come utilizzare proficuamente SEO Yoast

    Chiariamo subito un punto: tutto ciò non solo non è sufficiente, ma non è neanche necessario. In che senso? Abbiamo detto nel post precedente sul SEO che in ogni caso il punto centrale è il contenuto. Ne rimango fermamente convinta.

    Infatti, a mio giudizio, non è il contenuto del testo che deve adattarsi al SEO, semmai, sfruttando le regole indicate al punto precedente, il SEO si deve adattare al testo. Altrimenti il rischio è che si crei una pagina che formalmente risulta ben ottimizzata, ma che in realtà non è coerente con se stessa.

    Vediamo un esempio concreto.

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    Un esempio pratico

    Alcune settimane fa, pubblicai qui su questo blog un post dal titolo Un testo panna e prosciutto.

    Il titolo, appositamente buffo, faceva riferimento all’importanza di una certa forma nel raccontare, tale da rendere uno scritto piacevole, anche al di là della struttura, dei personaggi, del messaggio etc etc., in modo tale da catturare con la sua piacevolezza il lettore e farlo perdere nella storia.

    Insomma, ho utilizzato uno stratagemma inserendo nel titolo un concetto estraneo alla scrittura con l’obiettivo di attirare l’attenzione del pubblico sul mio articolo.

    A questo punto si trattava di scegliere la mia parola chiave per il SEO.

    Panna (o panna e prosciutto) sembrava la parola adatta, in quanto facilmente soddisfaceva tutte le richieste di SEO Yoast. Semaforo verde e via.

    Tuttavia, il dubbio sorge spontaneo: che cosa hanno a che vedere la panna e il prosciutto con un blog che ha come argomento la scrittura? Ovviamente ben poco, se non nulla.

    Infatti quando scegliamo una parola chiave dobbiamo chiederci chi e perché potrebbe usare quella chiave di ricerca su google e soprattutto che cosa si aspetta di trovare da tale ricerca. E’ scontato che chi in una ricerca inserisce le parole panna o panna e prosciutto sta probabilmente cercando una ricetta, quindi un blog di cucina, e di sicuro non un blog di scrittura. Poiché a noi non interessa catturare lettori casuali, non ha senso utilizzare quelle parole.

    Inoltre bisogna tenere conto che oggi Google penalizza i contenuti che non sono coerenti tra di loro o con i titoli. Un tempo c’era chi giocava con le keywords più ricercate e le inseriva a caso nei propri siti pur di ottenere visite. Questo stratagemma non funziona più perché Google se ne accorge e penalizza chi lo utilizza. Il rischio è, anche per chi non vuole fare il furbo ma non si accorge di essere incoerente, di ottenere un risultato controproducente.

    Dunque, tornando al mio esempio, la parola giusta da scegliere era semplicemente testo. Anche in questo caso, semaforo verde ma questa volta in modo sensato.

    Tutto questo per dire che SEO Yoast è uno strumento che tecnicamente vi informa sulla vostra ottimizzazione, ma che non è in grado di disquisire su quanto siano appropriate e coerenti le vostre scelte. A questo dovrete pensare voi.

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    Altre difficoltà con SEO Yoast

    Ci sono invece altri casi in cui proprio non si riesce a rispettare le regole richieste da SEO Yoast. Questa situazione, sottoposta alla mia attenzione da un commento su questo blog, si verifica per esempio quando in un post vengono inseriti testi molto brevi, come una poesia. Poiché chiaramente il testo non può essere piegato alle esigenze del nostro plugin, come si può superare questa difficoltà?

    Credo che a questo proposito si possano fare due scelte:

    • Infischiarsi di SEO Yoast, tanto più che si tratta dell’ottimizzazione di una singola pagina o di un singolo post che, nel numero, influisce in maniera poco determinante al posizionamento di tutto il sito;
    • Inserire un breve commento alla nostra poesia in modo tale da ampliare il testo e dare spazio all’inserimento in modo coerente della parola chiave. Questo stratagemma ha senso soprattutto se nel nostro blog sono presenti molte poesie o testi brevi e, oltre allo scopo di ottimizzare, può essere piacevole per il lettore avere qualche informazione in più su ciò che l’autore ha voluto dire con i suoi versi.

    Anche in questo caso, sarà il nostro buonsenso a bilanciare le soluzioni e a permetterci di offrire al lettore un blog per organizzato e di conseguenza, a prescindere dal semaforo verde o rosso, ben ottimizzato.

     

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