L’amore è una cosa semplice

Indice dei Contenuti

    Qualche giorno fa anche qui nella mia provincia si è celebrata la prima unione tra due persone dello stesso sesso: Roberto e Denis che attendevano questo momento da oltre 25 anni.

    Due anzianotti, si direbbe dalla foto, attorniati dai loro famigliari e dalle persone che vogliono loro bene. Una festa come tante, piena di gioia nella sua semplicità, perché, come dice Tiziano Ferro che dell’argomento ne sa più di me, l’amore è una cosa semplice. Siamo noi a complicarlo.

    Alle Olimpiadi la nuotatrice Rachele Bruni ha dedicato la sua medaglia d’argento alla famiglia, all’allenatore e alla sua fidanzata. Se si fosse trattato di un fidanzato non ci avremmo sprecato una parola e nemmeno un pensiero, invece ci abbiamo fatto i titoli, quasi fosse più importante quella dedica che la medaglia.

    Eppure la sensazione che ho avuto in questa situazione è di nuovo la stessa: l’amore è una cosa semplice, non c’è nulla di complicato a pronunciare pubblicamente il nome di chi si ama, persino se è dello stesso sesso di chi lo pronuncia.

    Ne ho parlato con i miei bambini. Ho raccontato loro che c’è una legge nuova che permette anche alle persone delle stesso sesso di sposarsi tra di loro. Mio figlio più grande, 9 anni, mi ha detto che lo sapeva già. Lui sa sempre tutto, il più delle volte prima di me. Il secondo, 6 anni, era felice della notizia perché, mi ha detto, così può sposarsi con suo cugino (che ora ha un anno che lui adora).

    Ho pensato che per i bambini l’amore è una cosa ancora più semplice che per noi adulti. Si ama e basta, senza tante domande e tanti perché, come invece noi adulti pensiamo. In fondo i bambini sono molto più semplici di noi, siamo noi adulti a complicare le cose.

    Ho capito che questa nuova legge, sebbene limitata e perfettibile, cambierà davvero la storia (e giuro che non è uno spot per questo governo, anzi).

    Finora l’omosessualità ha vissuto nella clandestinità, avvolta da un enorme tabù. Risolini meschini, facce stupite, finta tolleranza. Tolleranza, poi. Questa parola la detesto. Come se fossimo noi a dover concedere a un omosessuale di amare chi vuole.

    Oggi unirsi ufficialmente (come di dice, se sposarsi non si può dire?) con una persona dello stesso sesso è una possibilità che la Legge dello Stato Italiano ci offre.

    Pensate a come cambierà l’immaginario dei bambini. I miei figli, con meno di dieci anni, sanno che potranno eventualmente sposare una persona del loro stesso sesso. Cresceranno con l’idea che, se si può legalmente sposarsi, non c’è nulla di sbagliato nell’omosessualità e che non è una concessione dei progressisti, ma un diritto.

    Amare è un diritto così come esprimere la propria sessualità secondo la propria natura.

    Certo, ci sarà sempre chi dirà loro che è sbagliato, anche se quel qualcuno non sarò io. Ma sapere che la legge è con te non è  solouna consolazione: è una possibilità di libertà.

    L’amore è una cosa semplice, esercitarla liberamente lo potrebbe essere ancora di più. Siamo davvero ad un passo dalla vera libertà. Ora sta solo a noi imparare ad esercitarla.

    Se ti è piaciuto, condividilo!

    15 Comments

    • Ho avuto una discussione abbastanza accesa con mia madre a riguardo. Lei non ammette il matrimonio, che poi matrimonio non è, sono unioni civili, anche se spesso si dice “si sposano”. Ci sono alcune differenze, direi sostanziali: no al matrimonio religioso, no all’adozione, no all’obbligo di fedeltà (che questa fa ridere, ho un lungo elenco di mariti e mogli infedeli da fornire all’occorrenza). Forse è una questione generazionale, io vedo tutto il bene in questa novità. E comunque sì l’amore in sè è semplice, il contorno complicato.

      • Sì, la questione fedeltà non solo fa ridere, ma è persino un po’ ipocrita.
        Secondo me la questione non è tanto generazionale tra noi e i nostri genitori (mia zia, per esempio, ottantenne, non ha nulla da eccepire sulle unioni gay, mentre tanti miei coetanei ci sorridono ancora su, per dire), ma lo sarà certamente tra noi e i nostri figli, che fortunatamente possono vivere in un clima in cui l’omosessualità sta diventando parte integrante della vita quotidiana. Almeno spero.

    • nadia

      In realtà cara Silvia, l’Italia è divisa in due. O forse tre. Chi concorda con il tuo punto di vista, perchè la libertà va lasciata a tutti. Chi obbietta perché ancora si inorridisce. Chi gioisce perché finalmente gli viene riconosciuto qualche diritto.
      Su una cosa o meglio due hai ragione, l’amore è una cosa semplice (anche Tiziano ha ragione), ed i nostri figli avranno la libertà di essere chi sono senza vergogna. Per quella parte della vecchia generazione poco da fare, l’ipocrisia ha cancellato il buon senso. E’ la nostra società quel contorno che fa tanto “giusto” o “poco corretto”. Speriamo cambi davvero nel giro di una generazione.

      • Beh, ci saranno sempre quelli ostili. Non facciamoci illusioni. Però credo che per un adolescente di oggi, che domani si scopra omosessuale, il sapere che la legge ammette questa condizione tanto da regolamentarla attraverso il simil-matrimonio è un’arma fortissima per sentirsi legittimato e, quindi, non così “diverso” dalla cosiddetta normalità. Credo che questa sia una grande conquista per tutta la società.

    • Marco Amato

      Io invece penso all’opposto, che l’amore sia una faccenda maledettamente complicata.
      Pare che solo noi esseri umani, fra tutte le specie proviamo sentimenti tanto complessi. Un gatto, e ancor di più un cane, amano il proprio padrone senza compromessi, fedeltà e dedizione assoluta. Noi umani abbiamo una gamma così complessa e articolata dell’amore, che spesso mi domando perché nella lingua italiana abbiamo un solo verbo per definire l’amore. Nessun sinonimo.
      In un mio racconto che da quest’autunno pubblicherò sul blog (altrimenti che lo tengo a fare un blog :D) la protagonista dice:
      “Qual è il momento in cui l’amore diventa contro. L’attimo in cui scollina. Quand’è che il bene oscuro da splendente srotola nel miasma delle incomprensioni, delle liti e delle rivendicazioni senza fine? Perché quello stesso uomo speciale adesso è la feccia sulla terra?”

      Ecco, se l’amore fosse semplice, non ci sarebbero così tante storie da poterci scrivere su da millenni.
      Tuttavia tu come Tiziano Ferro, vi riferite all’amore come sentimento fra due persone.
      Io quando incontro un omofobo mi diverto, perché so che posso ingaggiare un dibattito con un perdente. Appartiene a quella schiera che ritenevano legittima la schiavitù e hanno perso, che ritenevano impossibile che il popolo potesse governarsi da solo e hanno perso, che ritenevano il voto delle donne una roba inaudita e hanno perso ancora.
      L’omofobia è perdente, e le nuove generazioni che la vedono naturale ne sono la dimostrazione.
      Nel confronto con l’omofobo, mentre lo massacro nelle argomentazioni, trovo la parte più esilarante quando si arrocca nel contro natura. Perdinci… ma se non esiste niente di più contro natura dello sposarsi. 😀

      • Direi che già Sandra ha interpretato benissimo il mio pensiero. L’amore è proprio semplice, siamo noi che siamo terribilmente complicati. Come dici tu, un cane ama senza compromessi. Ma anche un bambino, almeno fino a una certa età. Poi inizia a farsi scrupoli. A farsi domande.
        Così anche le storie che da millenni si scrivono non hanno come oggetto l’amore in sé, ma tutto ciò che gira attorno ad esso: paure, gelosia, possesso, rivalità, incomprensioni. Cioè tutto ciò che noi attribuiamo all’amore e che, in un certo senso, lo rende anche più interessante. Sempre però a patto di non complicarlo troppo. 😉

      • ciao Marco. Diciamo la stessa cosa: è complicato il contorno. Io ti amo, tu mi ami, fantastico stiamo insieme godiamo della reciproca esistenza e della vita. ALT intervengono una serie di fattori:
        vivere insieme, sì no
        se sì dove
        facciamo figli, sì no
        e le famiglie di origine, spesso invadenti
        e il lavoro, troppo oppure mancante
        e vai di stress
        e la gestione dell’economia di casa, conto in comune, conti separati
        preoccupazioni che si ripercuotono sulla coppia
        il sesso, oh se ne parla, ma si fa? 😀
        e quando si fa è abbastanza appagante?
        e la vita sociale, i tuoi amici non mi piacciono
        uh, vuoi sempre uscire
        sono stanca
        non vuoi mai fare niente
        eh se dovessi occuparti tu di tutto quello di cui mi occupo io
        seeeeeeeeh, lavori solo tu
        e via di sto passo all’infinito
        l’amore sepolto sotto strati di cose che con l’amore non c’entrano un tubo!
        (a parte il sesso!!!!!)

        • Marco Amato

          Eh già Sandra, e per fortuna che sia così. Altrimenti gli scrittori sarebbero disoccupati. 😀
          E in tutti questi fattori è anche interessante la fase del disinnamoramento.
          E poi oggi giorno credo che l’amore sia fortemente insidiato dall’eccessiva intercomunicazione. In pratica la tecnologia con i cellulari moltiplica le possibilità di relazioni. Chat, giochini, social network, gruppi, distraggono dall’amore lui o lei, amplificano le conoscenze, l’anonimato stuzzica le fantasie. Se prima il punto debole della coppia era il luogo del lavoro con i colleghi, adesso è tutto più molecolare.
          E questo con le nuove tecnologie, con i nuovi social, non potrà che amplificarsi in futuro. Io credo che la trasformazione sociale provocata dalla tecnologia, sia più rapida degli schemi mentali.
          Insomma materiale e dinamiche molto interessanti per noi scrittori. 😉

          • Sottolinei un punto che ritengo assolutamente rilevante: la tecnologia è più rapida degli schemi mentali. Spesso non ce ne rendiamo conto, ma i cambiamenti che portano sulla società i mezzi tecnologici sempre più sofisticati e sempre più in rapido cambiamento si scontrano con la lentezza di certi schemi mentali, che richiedono tempo e riflessione per assimilare le novità. Al di là del bene e del male che si dice della tecnologia, credo che il punto di crisi sia proprio qui.

    • Il disinnamoramento fisiologico sì, tenere accesa la fiamma è un lavoro che va fatto in due!
      Siamo a rischio innamoramento di chi in qualche modo ci conquista nel web, a livello cerebrale magari, però quando il rischio diventa elevato (con conseguente delusione magari se ci si vede di persona) deve scendere in campo la razionalità e si chiude tutto, in fondo basta un click. Certo lo stesso click sufficiente a riaccendere il pc, tutta un’altra fatica – e torniamo alla prima riga di questo commento – riaccendere passione, complicità, amore col partner reale.

      • Anche in questo caso sono dell’idea che ciò spesso manda in crisi un rapporto di coppia è altro rispetto al sentimento in sé. L’amore non aumenta e non diminuisce, semmai si trasforma. Sta a noi cercare di dargli la forma adatta. Spesso sono nostre insoddisfazioni, incapacità di comunicare, frustrazioni che poi si riversano sul partner e diventano occasioni per pretendere, accusare, recriminare. Invece il nuovo arrivato, come ben dici tu, magari virtuale e interessante a livello celebrale, ci sembra quella botta di vita che ci riaccende la giornata.
        Sì, tutta un’altra fatica riaccendere la passione rispetto a riaccendere il pc. 🙂

    • Io sono felice di questa legge anche se come dici tu migliorabile lo è.
      I diritti sono realmente diritti quando riguardano tutti e non solo una parte della popolazione.

      Che l’amore sia amore sempre e comunque sì, ne sono certa. Che sia semplice come sentimento anche. E’ soltanto tutto quello che gira in torno, tutti i maneggi mentali che l’umo/donna si fa che lo complica. Ma la vita è complicata per tutti. Per qualcuno di più.
      Io, ai due sposi, auguri una lunga vita felice insieme. A loro e a tutte le coppie che decidono di sposarsi, convivere o fare coppia vivendo ognuno a casa sua.
      L’amore è amore, indipendentemente dal sesso di appartenenza o dall’indirizzo di casa.

      • Sono d’accordo con te, Patricia.
        Dici due grandi verità: i diritti sono diritti solo se sono per tutti; l’amore è amore, indipendentemente da tutto il resto.
        Forse basterebbe tenere conto di questo.

    • iara R.M.

      L’amore è semplice, è l’ intellettualizzazione a complicarlo.
      Che poi i sentimenti si mescolano alla concretezza della quotidianità è inevitabile, ma secondo me, è proprio la realtà che subisce l’influsso di quello che proviamo e così si trasforma.

      Sono felice che finalmente, chi si ama possa farlo liberamente senza sentirsi colpevole o provare vergogna. Forse, adesso l’attenzione potrà essere rivolta a vere e gravi “deviazioni mentali” che ancora attendono di essere curate.

      • Sì Iara, è paradossale che si confonda l’omosessualità con una deviazione mentale. Peggio ancora chi associa gli omosessuali ai pedofili.
        Speriamo davvero che il modo di pensare comune si stia evolvendo.

    Lascia il tuo commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    Potrebbero interessarti:

    Silvia Algerino

    Vivo con due figli, un marito e un gatto in una casa ai confini del bosco. 
    Dissennatamente amante della vita, scrivo per non piangere, rido perché non posso farne a meno.

    Post Recenti

    • All Post
    • Blog
    • Risorse per crowdfunder
    • Risorse per lettori
    • Risorse per scrittori
      •   Back
      • Sei personaggi in cerca di...
      • Seo
      • Blogging
      • Dubbi d'autore
      • Copywriting & Co.
      • Marketing editoriale
      • Le mie parole
      •   Back
      • Indie&co
      • Calendario dell'avvento
      • Guest post
      • Idee
      • Interviste d'autunno
      • Libri
      • Poesia
      • Racconti
      •   Back
      • Crowdfunding editoriale

    Come se fossimo già madri

    Silvia Algerino

    Restiamo in contatto?

    * indicates required

    Per favore, scegli i contenuti che ti interessano:

    Puoi cambiare idea in qualsiasi momento: il tasto per l'annullamento dell'iscrizione è piè di pagina di ogni email che ricevi da me. Oppure scrivimi a privacy@silviaalgerino.com. Per altre informazioni visita il mio sito web. Cliccando qui sotto, mi autorizzi a gestire i tuoi dati nel rispetto della legge. Grazie di cuore.

    Utilizziamo Mailchimp come piattaforma di marketing. Cliccando qui sotto per iscriverti, accetti che le tue informazioni verranno trasferite a Mailchimp per l'elaborazione. Scopri di più su come Mailchimp gestisce la tua privacy.

    Intuit Mailchimp

    Restiamo in contatto

    Iscriviti alla newsletter (e niente spam).

    Yeah! Ora sei dei nostri. Ops! Qualcosa non va. Mi spiace! :(
    Edit Template

    Articoli recenti

    • All Post
    • Blog
    • Risorse per crowdfunder
    • Risorse per lettori
    • Risorse per scrittori
      •   Back
      • Sei personaggi in cerca di...
      • Seo
      • Blogging
      • Dubbi d'autore
      • Copywriting & Co.
      • Marketing editoriale
      • Le mie parole
      •   Back
      • Indie&co
      • Calendario dell'avvento
      • Guest post
      • Idee
      • Interviste d'autunno
      • Libri
      • Poesia
      • Racconti
      •   Back
      • Crowdfunding editoriale

    Contatti

    Silvia Algerino

    silvia@silviaalgerino.com

    P. IVA IT 02613430020

    © 2014 Created by Silvia Algerino – 2023 Updated by Silvia Algerino