La lettura creativa è la sorella gemella della scrittura creativa. O meglio, ne è la sorella simmetrica.
Tutti sappiamo che cosa sia la scrittura creativa. Molti la praticano o aspirano a praticarla.
A volte, però, ci si dimentica dell’esistenza del lettore.
Di scrittura creativa si parla abbondantemente non solo nei manuali, ma anche sul web. Anzi, soprattutto sul web.
La ricerca su google della parola chiave “scrittura creativa” fornisce un numero di risultati molto elevato in rapporto al grado di attinenza alla richiesta.
Cioè nella nostra società, sembra essere un tema molto dibattuto.
E non fa più tanto sorridere se, con un’iperbole, diciamo che in Italia c’è più gente che scrive di quella che legge. Di conseguenza c’è un’elevata richiesta di informazioni, dibattiti, scambi di opinione sulla scrittura in tutte le sue forme. Tanto più oggi, epoca in cui il blogging è diventato un fenomeno di massa.
Il lettore, colui cioè a cui è indirizzato il frutto di tanto lavoro e di tanto dibattere, è passato in secondo piano.
Ed è, a mio giudizio, un grave errore. Il marketing, per il poco che ne so, si basa sull’analisi del consumatore. Anzi, dirò di più, è il mercato ad educare e indirizzare il consumatore ad un certo tipo di bisogno.
Chi educa il lettore alla lettura? Chi fornisce gli strumenti per raffinare la propria tecnica di lettura? Chi guida il lettore alla scelta del miglior testo, secondo le proprie caratteristiche peculiari?
Con un’operazione simmetrica a quella svolta dalla scrittura creativa, l’aspirante lettore si dovrebbe poter basare sulla lettura creativa.
Perché non bisogna dimenticare che chi legge è il punto di arrivo di chi scrive.
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[…] qui ho definito la scrittura e la lettura come due sorelle simmetriche, ne consegue che è mia opinione […]