Il mio ordine per il 2017

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    Buoni propositi ne abbiamo sempre. Inizia un nuovo anno e per una necessità intrinseca di noi esseri umani ripartiamo con le migliori intenzioni al fine di ottenere risultati positivi, aumentare la nostra autostima, in sostanza, essere soddisfatti di noi stessi.

    Io, per esempio, nei giorni scorsi ho ribaltato casa.

    una lunga premessa

    Le vacanze di Natale un po’ mi stanno strette. Passate le feste comandate (Natale e Santo Stefano, perché dell’ultimo dell’anno e della Befana me ne faccio proprio poco), ho iniziato a prepararmi per il ritorno all’attività. Così, di punto in bianco, ho stravolto casa. Ma proprio proprio da cima a fondo. Ho tirato fuori tutto dagli armadi partendo dalla mia camera e da quella dei bambini per proseguire nei due bagni e fino al piano di sotto, in cucina e in salotto.

    Avete presente una specie di trasloco? Ecco, uguale. Ogni singolo oggetto estratto dal luogo o dal contenitore in cui era custodito e riposto secondo un nuovo ordine, con la speranza che quello nuovo fosse più logico.

    A me questi trip prendono più di una volta all’anno, ma così secco non mi era preso mai.

    Dopo mi sono sentita libera, leggera. Lo spazio vuoto conquistato mi ha ridato energia.

    Ho persino buttato via un sacco (ma proprio nel senso di un sacco nero dell’immondizia) di cose inutili e anche in quella circostanza ho provato una specie di ebbrezza e sollievo.

    Nel frattempo sto leggendo un libro interessantissimo: La vertigine dell’ordine. Il rapporto tra sé e la casa di Carla Pasquinelli.

    Finora ne ho lette troppe poche pagine per potervi raccontare, ma devo dire che fin dall’inizio chiarisce dubbi che sovente mi sono posta e mi aiuta a capire perché io abbia questa necessità di ordine assieme all’incapacità di mantenerlo nel tempo.

    Lo dice chiaramente l’autrice stessa: mantenere l’ordine è un’illusione.

    Ma tornando a noi, la mia necessità di ordine non riguarda solo lo spazio fisico, anzi è una proiezione della mia necessità di ordine mentale.

    Probabilmente uno psicologo direbbe che tutto nasce da una mia fortissima volontà di controllo su me stessa e su ciò che mi circonda: tutto ciò che è organizzato logicamente tende a sfuggire meno facilmente.

    E questo probabilmente riguarda anche la mia tendenza a programmare per il futuro. Io vivo nel futuro. Tendo a non pensare al passato e a farmi sfuggire il presente.

    Un po’, ammettiamolo, lo facciamo tutti. Perché sennò avremmo bisogno di guardare le previsioni del tempo, per esempio? Perché ci sembra che conoscendo in anticipo ciò che sarà, lo possiamo controllare meglio, ci sentiamo preparati psicologicamente. Per non parlare degli oroscopi su cui, pur non dando loro molto credito, buttiamo comunque l’occhio.

    Ecco che allora la mia necessità di ordine, oltre che un’illusione che sia tutto sotto controllo, è un modo per sentirmi a posto con la coscienza, come dire ho fatto tutto per benino, retaggio di un’educazione famigliare, ancorché scolastica, in cui effettivamente ogni cosa doveva stare al suo posto. Mi verrebbe da raccontarvi anche di quella mia tendenza bambinesca di fare tutti i compiti il primo giorno di vacanza, ma ora sto andando fuori tema, quindi lasciamo stare.

    il mio ordine per il 2017

    Fatta questa lunga premessa, vorrei dirvi che quest’anno ho deciso di non stilare l’elenco dei propositi per il 2017. Non che non abbia buoni propositi o che non siano ancora validi quelli dell’anno scorso (che ho realizzato sì e no per un 25%), ma perché quest’anno mi voglio proprio concentrare sull’ordine come metodo di lavoro.

    Le mie tre parole per il 2017 sono: costanza, concretezza e collaborazione. A queste vorrei aggiungere un metodo per raggiungerle che è proprio quello di utilizzare un ordine logico.

    Tuttavia la novità consiste nel fatto che non voglio più, come ho fatto in passato, scambiare il metodo con l’obiettivo, ecco perché non ho inserito ordine nelle mie parole.

    Quale sarà la differenza?

    • non essere ossessionata dall’ordine e non diventarne schiava;
    • concentrare maggiori attenzioni sul risultato e non fermarsi al metodo;
    • liberare spazio per la creatività.

    come si concretizza tutto ciò?

    Ok, ma se vogliamo essere concreti (che è una parola guida di quest’anno), tutto ciò che cosa significa?

    1. Sul mio blog, maggiore libertà all’interno di una programmazione varia: nei primi mesi dell’anno dedicherò il martedì alla rubrica sul crowdfunding, mentre il giovedì alternerò i dubbi, le interviste, i racconti e post a tema libero. Mi piacerebbe pubblicare 3 post a settimana, ma per ora non voglio avere troppi impegni rischiando di non riuscire a portarli a termine;
    2. Sul lavoro, maggiore organizzazione destinando orari e giorni a impegni fissi: ogni giorno dovrà essere organizzato, sapendo con scadenza fissa di che cosa mi devo occupare in quel momento, salvo imprevisti;
    3. Nel tempo libero, meno disponibilità ad essere sempre connessa e a rispondere in qualsiasi momento: purtroppo viviamo un’epoca in cui è normale rispondere a una mail alle 23 o a chattare alle 6 del mattino. Colpa mia che sono sempre connessa. Nel 2017 lo sarò di meno. Nei primi 9 giorni del 2017, in cui avevo ridotto alle emergenze la mia presenza online, sono riuscita a leggere ben 3 libri. Scusate se è poco.

    Il mio nuovo ordine me lo immagino come un campo di lavanda. Esteticamente organizzato, ma libero nella sua bellezza selvatica.

    E voi cosa ne pensate? Come vivete il rapporto con l’ordine?

    Se ti è piaciuto, condividilo!

    30 Comments

    • Anch’io mi ripromettevo sempre di fare i compiti il primo giorno di vacanza, ma finivo irrimediabilmente col farli tutti (ehm, su qualcosa glissavo) l’ultimo giorno 😛
      Il mio rapporto con l’ordine? Mmm, mi sa che non ho un rapporto con l’ordine 😀

      • Nessun rapporto non l’ordine, buon rapporto con l’ordine… 😛

    • Daniele

      Io invece sono un maniaco dell’ordine.
      Sul non essere sempre connessa non posso che appoggiare in pieno questa tua scelta 🙂

      • Ma l’essere maniaco dell’ordine ti fa sentire schiavo di questa tua “mania”? Secondo me il nodo è tutto lì. 🙂

        • Daniele

          No, non mi sento schiavo. Semplicemente amo l’ordine e non sopporto il disordine 🙂

          • Ottimo! Io invece lo vivo in modo tormentato, a volte. Ecco il perché della mia domanda. 🙂

    • Prima ribalti la casa e poi dici che non vuoi essere ossessionata dall’ordine? Donne…

      • Sì, sembra un controsenso, ma non lo è del tutto. Ribaltare casa mi fa sentire bene, non deve però diventare una prassi maniacale e priva di significato. Forse sarebbe il caso di sostituire il termine ordine, con spazio organizzato. 😉
        E tu, confessa, sei un tipo ordinato, non è vero?

    • nadia

      Considerato che adoro la lavanda e mi ci tufferei volentieri, che detesto l’ordine di cui il mio compagno è maniaco davvero a grandi livelli, premesso tutto questo io credo che ognuno essendo fatto a modo proprio trovi la creatività in maniera differente. Solo che un pittore nel pieno della sua scatenata foga creativa io non l’ho mai visto: preciso e perfetto in una stanza a puntino. Sarà che adoro gli artisti di strada, imbrattati e pieni di ciotole sparse ovunque…ma per me la creatività è confusione, casa che urla pietà e fantasia che corre ovunque. Ovvio poi dopo si pulisce.
      Però sullo stare connessi concordo, ti leva proprio l’aria stare dietro a tutto, per quello io metto il telefono silenzioso e sotto sopra così non lo vedo lampeggiare. Ciò che gli occhi non vedono il cuore non reclama. E posso leggere in santa pace.

      • Ecco, a te vorrei proprio chiedere una cosa che prende spunto anche dalla tua rubrica: ma la mania dell’ordine è una caratteristica femminile o maschile?

        • nadia

          Allora, essere maniaci dell’ordine sottintende una frustrazione e un’ansia incontrollata, nonché un forte bisogno di controllo. Ovviamente non lo dico io, ma i vari dotti del settore che ne studiano le devianze. Però parliamo di esagerazione, appunto.
          Ordine non va poi confuso con organizzazione. Sono due cose diverse.
          Essere ordinati denota equilibrio interiore e chiarezza mentale. Può essere ad appannaggio di entrambi come la sua distorsione se entra in contatto con l’ansia. Non esiste statistica o studio che possa affermare che dipenda dal sesso di appartenenza.

          • Bene, tutte le patologie collegate sono mie: ansia, mania del controllo, esagerazioni varie etc etc. 😀
            Sull’organizzazione invece, ok, ci sono abbastanza.
            Grazie per il chiarimento. 😉

    • L’universo è entropico (o almeno così crediamo noi), ma l’ordine è risparmio.
      Risparmio di spazio (e lo spazio costa, un tot a metro quadro), risparmio di tempo (in ricerca delle cose che non hai messo in ordine), risparmio mentale (preoccupazioni per situazioni fuori controllo). Il mio lavoro è mettere ordine. I computer sono nati per mettere ordine, elaborando molti dati in poco tempo, umanamente impossibile. Da qui a diventare maniaci però ce ne passa.
      I miei documenti personali sono in ordine. Un amico ha perso un assegno in mezzo al suo discutibile ordine (e quindi ha perso tempo a cercarlo, ha perso denaro e ha perso la faccia a farselo riscrivere). I miei armadi sono in ordine, ma all’80%. Non credo di aver mai fatto un’azione di svuotamento massivo come la tua, ma ad ogni cambio stagione qualcosa se ne va, qualcosa arriva. La cantina non è in ordine, c’è da fare ripulisti degli scatoloni che si tengono per le garanzie (un oggetto ha 2 anni di garanzia, si tiene lo scatolone; quindi ogni tanto si passa e si butta, tanto se non è in garanzia, quasi quasi ti conviene ricomprarlo). I miei pc sono in ordine (ma c’ho messo due anni a sistemarli, tra cambi di hardware vari).
      Tutti vedono l’ordine come un grande impegno perchè non capiscono che non è una cosa che arriva dall’oggi al domani, ogni giorno si lavora per l’ordine. Arriva una bolletta? Non la butti in un cestino con le bollette di 4 anni, ma la guardi subito, se la devi pagare la tieni lì e pagata la metti via, in ordine.
      Tra l’altro nell’ordine si gestiscono meglio anche le cose urgenti.

      • Sostanzialmente sono d’accordo con te: fondamentalmente l’ordine è economico. Risparmi spazio (non dimentichiamo che in un periodo storico in cui tutti abbiamo tutto la vera conquista è l’avere spazio), tempo e energie.
        Tuttavia il concetto di ordine è soggettivo. Quello che per me potrebbe essere ordine, per te potrebbe essere disordine e viceversa. La Pasquinelli, nel libro a cui accennavo, confronta le riviste degli anni 50 con quelle dei nostri giorni e nota come allora gli ambienti rappresentati erano talmente ordinati da sembrare asettici. Oggi le pubblicità non tralasciano di “dimenticare” un calzino qua e là, una tazza fumante, una maglietta usata, perché la nostra società accetta più facilmente il concetto di spazio vissuto come spazio accogliente.
        Insomma, oggi siamo più indulgenti verso noi stessi e verso gli altri.

    • Adoro l’ordine. Senza di esso mi sento perso. Nel mio studio, che ho adibito a biblioteca (poco più di 6000 volumi) ogni libro occupa un posto ben preciso. Riesco a trovarlo ad occhi chiusi perché so che è lì e non altrove. A volte capita che lo trovo spostato ( la mamma che fa le pulizie? le nipotine che vengono a giocare?) entro nel panico più totale. Scriveva Agostino d’Ippona: “Conserva l’ordine e l’ordine conserverà te”. Ho preso tanto a cuore questo motto che ora fa parte della mia vita. Sarò schiavo dell’ordine? Oh mamma mia! Mi sa che ci farò un bel pensierino. Comunque auguri per i tuoi progetti. E lasciamo spazio aperto per la creatività.

      • Che belle le biblioteche ben organizzate. Non ho così tanti volumi, tuttavia non ho ancora trovato la quadra per organizzarla. Ordinare per collana? casa editrice? autore? genere? Nel dubbio, mantengo un ordine casuale, però anch’io trovo i libri ad occhi chiusi. 🙂

    • Giulia Mancini

      Io sono abbastanza ordinata di solito, ma soprattutto ho problemi di spazio vivendo in una casa piccola e faccio fatica a liberarmi delle cose che inevitabilmente si accumulano in una casa, per questo, come scrivevo nel mio post sui buoni propositi, vorrei svuotare l’armadio (come hai fatto tu!)…Essere ordinati e, aggiungo, liberare lo spazio libera e allarga la mente.

      • Io, invece, ho una casa abbastanza grande, più che altro con molto spazio utilizzabile come ripostiglio: una grossa cantina, un ripostiglio poi veranda e legnaia. Questo ci induce a tenere sempre tutto, “tanto c’è spazio”, ma lo spazio si satura comunque e io ho la sensazione di soffocare.

    • Io amo l’ordine ma ho rinunciato da un pezzo a tenere tutto sotto controllo, diciamo più o meno da quando sono sposata, visto che mio marito è un disordinato senza speranza 🙂 Ma in definitiva capisco bene l’esigenza, anche a me succede di mettermi a riordinare quando ho bisogno di fare chiarezza su cose meno tangibili.
      Per il resto mi pare che siamo allineate sul voler dedicare meno tempo alla connessione per dar spazio anche ad altro.
      E insomma, finiamo per fare dei propositi, anche quando affermiamo di non volerlo 🙂

      • Oh, quante cose abbiamo in comune: e parlo soprattutto del marito disordinato! 😛
        Ecco, dici bene, il bisogno di ordine, per me, è proprio un bisogno mentale di chiarezza.
        Eh sì, non volevo far propositi, invece ne ho fatti un sacco! 🙂

    • Sono ordinatissima, vivo con un uomo ordinato, non abbiamo figli insomma la nostra casa è davvero a posto, ma ho i miei scheletri. Per cui, quasi come te, nei giorni scorsi ho aperto la scatola dei documenti dove erano riposti in ordine casinoso; buste paga, e annessi al lavoro (es. lettera assunzione) cose della banca, varie, un vero puttanaio es. documenti della posta e in posta non ho più manco un euro, roba scadutissima insomma. Via, via, che bellezza, ero davvero fiera di me alla fine.

      • Hai detto bene! Dopo aver ristabilito l’ordine la sensazione è proprio quella di fierezza. Anche a me fa quell’effetto. Che ci sia un motivo culturale o è solo una caratteristica di noi sagittari? Mah…

    • Ho scritto una cosa simile nel mio post di ieri. Per fortuna (e proprio per i motivi da te elencati) non sono una persona pignola e fissata con l’ordine, che considero una gabbia. E una programmazione serrata dei post mi sta stretta, perché non mi consente di tener dietro né alla mia ispirazione né all’attualità di ciò che accade in rete. Però sono ossessionata dalla perfezione dei miei contenuti, e questa ossessione a volte rischia addirittura di impoverirli. è quindi qualcosa che devo imparare a tenere a bada. 🙂

      • L’ossessione della perfezione dei contenuti (sempre che non diventi maniacale, ovviamente) ha però un grande valore. Ed è quello di presentare agli altri un prodotto valido.
        Secondo me è un punto onore perché racchiude il senso dell’etica, del rispetto di sé stessi e degli altri, insomma è una bella cosa. Certo, come dici ben tu, a patto di non rischiare di impoverirli proprio per l’eccessiva attenzione. 🙂

    • Lo sai meglio di me, quando si hanno bambini in giro per casa tutto puoi chiedere tranne l’ordine: la casa che io rendo “perfetta” al mattino, dopo pranzo è già un enorme caos. Prima mi ci ammalavo, adesso ho imparato a gestire l’assillo del “tutto in ordine” e a salvare le apparenze. Intendo dire che se vieni a casa mia, trovi una certa armonia esteriore, ma se apri armadi, cassetti o dai un’occhiata al ripostiglio… ti metti a urlare insieme a me! 😀

      • Bello: gestire l’assillo e salvare le apparenze!
        Sì, certo, con due mostri e un marito confusionario è davvero difficile mantenere l’ordine.
        Però io vedo anche case di amiche dove non c’è un pelo fuori posto e allora mi dico: il problema sono io.
        In quelle case anche i bambini sono abituati che non si porta niente fuori dalla stanza dei giochi e che tutto torna al suo posto appena finito di utilizzarlo. Ecco, io non ce la faccio. Nemmeno le vedo le cose fuori posto. Salvo poi accorgermene tutto in una volta e sclerare all’improvviso! 😀

    • Con l’ordine ho un rapporto decisamente disordinato. Lui ordina, io non amo gli ordini e finisce sempre nel disordine.

      • L’importante è che tu, ordine e disordine troviate il vostro equilibrio, no? 😉

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