iara risponde
Quali sono i 3 motivi che ti spingono a leggere?
I libri sono stati i miei uccelli e i miei nidi, i miei animali domestici, la mia stalla e la mia campagna; la libreria era il mondo chiuso in uno specchio; di uno specchio aveva la profondità infinita, la varietà, l’imprevedibilità. (Jean-Paul Sartre)
– Uno fisiologico: eludere il rischio di anoressia mentale.
Ho bisogno di nutrire la mente per soddisfare i bisogni di comprensione, cultura, consapevolezza. I libri contengono i principi essenziali per i neuroni e sono dei validissimi divaricatori di coscienza. Tra l’altro, ingrassare di conoscenze non ha controindicazioni e rende più affascinanti; quindi, a dispetto del girovita, niente dieta!
– Uno concreto: ascolto rispettoso.
Leggo perché ho bisogno di scavare nella superficie della realtà e di incontrare uno sguardo sul mondo che non sia il mio, del mio tempo, della mia cultura. Dentro ogni pagina scorgo la possibilità di una scoperta, di una risposta, di una nuova domanda. I libri, sono per me, doni di leggerezza, ma anche trivelle dell’anima. Amici che non giudicano, non interrompono, non vanno di fretta. E mentre io ascolto loro. Loro, ascoltano me.
– Uno emotivo: C’era una volta…
Vivo di emozioni. Capitano giornate piatte, in bianco e nero, dove dormire sembra l’attività migliore per spendere il tempo. Ecco. Leggere è sognare a occhi aperti. E’ colorare le ore di nuove sfumature. E’ ridare tridimensionalità a ogni momento che trascorre. Mi piace tutto ciò che crea movimento: il vento, la musica, le idee.
Resto affascinata dalla genialità e dalle capacità creative di alcuni autori. Mi chiedo cosa abbiano osservato o vissuto, quale sia stato quel piccolissimo particolare che ha dato vita nei loro racconti proprio a quel mondo, a quella storia, a quel personaggio. Immaginare e inventare sono arti magiche.
Quali sono i 3 libri che consiglieresti a chi non legge?
Entrai nella libreria e aspirai quel profumo di carta e magia che inspiegabilmente a nessuno era ancora venuto in mente di imbottigliare. (Carlos Ruiz Zafón)
Non saprei dare suggerimenti in questo senso. E’ già abbastanza azzardato prevedere quale libro possa piacere a chi legge, figurarsi indovinare cosa può gradire un non lettore. Direi di prendersi del tempo per fare un giro in libreria e di lasciarsi attrarre dai colori sugli scaffali, dalle copertine, dai titoli, come fareste in un negozio di abbigliamento o in una pasticceria. Scegliete qualche libro da sfogliare. Assaggiate, pizzicate tra le pagine. Immaginate le storie che possono raccontare. Leggete la quarta di copertina. Lasciatevi tentare dalla curiosità di scoprire di più. Seguite la scia che le parole effondono in voi.
Quali sono le 3 azioni che identifichi con il peccato?
Il peccato non è un’azione piuttosto che un’altra, ma tutta un’esistenza mal congegnata. (Cesare Pavese)
– E’ peccato, la cattiveria nella sua forma volontaria e gratuita: tutto quello che viene agito nella consapevolezza di sbagliare o di fare del male.
– E’ peccato, vivere senza sorridere. Senza provare a essere felici.
– E’ peccato, lasciare il cuore vuoto.