i 7 vizi capitali dell’aspirante scrittore

Indice dei Contenuti

    Come ogni essere umano, anche l’aspirante scrittore è schiavo delle sue pulsioni, che lo portano sovente a cedere ai 7 vizi capitali.

    SUPERBIA

    L’aspirante scrittore, generalmente, è superbo. Cresciuto nella Repubblica delle Lettere, è convinto che la propria opera sia infinitamente più pregevole di qualsiasi altra.

    Si arroga il diritto di non rispettare la punteggiatura, di utilizzare concordanze a senso ad libitum, di piegare la grammatica, per non dire la sintassi, alle sue esigenze espressive come nemmeno osarono Leopardi, Calvino, D’Annunzio.

    Cita se stesso senza ritegno e non si accorge della propria autoreferenzialità quando infila frasi del proprio romanzo tra gli aforismi degni di menzione.

    IRA

    L’aspirante scrittore se la prende facilmente un po’ con tutti. L’editor che osa cambiargli un verbo (perché quel verbo è stato lungamente studiato a tavolino e utilizzare un sinonimo modifica il senso dell’opera intera), il lettore che gli pone una domanda astrusa (tipo: ma il tuo libro è autobiografico?), la casa editrice che gli rifiuta l’opera.

    E poi che dire della giuria del concorso a cui ha partecipato? Corrotti, espressione del sistema.

    L’aspirante vede i complotti di cui la gente comune non è al corrente e si indigna come rappresentante della Repubblica delle Lettere e come difensore della Cultura.

    AVARIZIA

    C’è da chiedersi se l’aspirante abbia scelto questo hobby (non è un hobby è arte!) per via della sua avarizia, ritenendola un’attività poco o per nulla costosa, oppure se il fatto che in sé la scrittura non costi nulla gli abbia trasmesso l’idea che investire dei soldi in una passione sia uno spreco.

    Eppure ogni altra attività creativa richiede investimento: i cugini musicisti, per esempio, obbligati a spendere, e non poco, prima per imparare a suonare uno strumento, quindi per lo strumento stesso, risparmiano centesimo su  centesimo da dedicare alla loro passione.

    Ma l’aspirante, no. Per un editing professionale? Non se ne parla neanche, vista la sua superbia non ne ha bisogno. Per un sito web accettabile? No, se lo fa da solo, spesso malamente, ma a costo zero. Per una cover degna di tale nome? Basta prendere immagini free sul web.

    ACCIDIA

    Finché si tratta di quella che ritiene essere l’espressione della propria genialità, l’aspirante è il più indefesso lavoratore che esista sulla faccia della terra. Nottate intere, sabati e domeniche strappati al giusto riposo per vergare pagine e pagine della propria arte.

    Quando invece si tratta di mera fatica, leggere e rileggere alla ricerca del refuso, riscrivere passi traballanti, o, peggio, preparare una storyboard, sale il ribrezzo.

    Eppure persino Leopardi, prima di diventare Leopardi, si dedicò a 7 anni di studio matto e disperatissimo…

    INVIDIA

    Forse è il peccato capitale che più di frequente attanaglia il cuore del nostro amabile aspirante e lo porta a vaneggiare in accuse generalizzate verso chicchessia.

    Superbo e iracondo com’è, non pensa mai che chi ottiene più di lui potrebbe esserci riuscito semplicemente perché lo merita o perché è più bravo di lui.

    Stigmatizza i romanzi di Fabio Volo senza averli mai letti tuttavia, se solo potesse carpirne il segreto del successo (è estremamente goloso di successo), non avrebbe remore a produrne un clone.

    GOLA

    La fame di successi che attanaglia l’aspirante non si placa mai. Lo rende insaziabile di concorsi e contest: è sufficiente che nel titolo del bando appaiano le parole “concorso letterario”, non importa se sia stato bandito dal circolo di lettura del paese o da un’astuta casa editrice a pagamento. Lui partecipa perché ha fame di vittoria.

    Frequenta il giro che conta, si avvicina a critici, editori, case editrici, blogger e giornalisti. Sgomita per avere un posto in prima fila e si abbuffa al banchetto della notorietà, che lo lascia comunque sempre affamato e insoddisfatto.

    LUSSURIA

    Pur tenendosi distante da ciò che interpreta come volgarità di bassa lega (perché l’aspirante è notoriamente snob), egli è estremamente lussurioso, se con lussuria si intende la concupiscenza ovvero l’incapacità di staccarsi da ciò che è materiale.

    Sogna belle donne (o begli uomini), sogna ricchezza e potere. Il successo non è nient’altro che la possibilità di emergere ed elevarsi sul mondo circostante di cui, comunque, non può fare a meno.

     

    Vabbe’, dai, ragazzi! Si fa per scherzare! 😉 

     

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    10 Comments

    • Eh, ma anche quelli affermati… 😛

      • Vero, vero. Ma sai, qui si scherza… 😉

    • nadia

      Oggi sono certa ti farai un sacco di amici!
      Nella fattispecie, aspirando a un posto nell’Olimpo io credo di essere affetta dal peccato di gola. In tutti i sensi.
      Comunque molto carino il post, sei tornata carica di energie in pista!

      • Ma no, dai, lo sanno tutti che sono una burlona. E, soprattutto, facendo parte della categoria, mi metto in mezzo pure io. 😉

    • Io sono di sicuro invidiosa verso chi ha avuto innegabili colpi di fortuna, e un po’ di gola di successo, per il resto no, mi ammazzo di lavoro, revisionio e rileggo fino a non poterne più, studio, pago gli editor e seleziono molto i pochissimi concorsi a cui partecipare.

      • Ma tu mica sei un’aspirante. Tu sei una scrittrice! 😉

    • Giulia Mancini

      Silvia sei troppo forte, mi hai fatto divertire troppo con questo post.
      io sono sicuramente lussuriosa, vorrei infatti diventare ricca vendendo best seller e per questo che leggo Fabio Volo, vorrei assolutamente scoprire il segreto del suo successo 😉

    • Eh, chi è senza peccato…
      Da aspirante ho sofferto e soffro di molti dei peccati che hai descritto. Devo dire che ci pensa la quotidianità a stemperare certi pruriginosi sentimenti, vivo abbastanza serenamente la mia condizione di scribacchino. Le cose vanno fatte bene, quindi i peccati devono essere compiuti tutti, almeno una volta nella vita. Credo che sia l’unico modo per ambire alla santità 😀

    • Pensavo di tenerli a bada un po’ tutti…e non vado a cadere proprio nell’ultimo?!
      Sogna begli uomini…oh, non ci posso fare niente! Considerando poi cosa mi fan passare in bacheca le mie peakers ultimamente…per non sognarmeli dovrei incontrarli di persona (eh furbacchiona! 😉 ) e trovargli un difetto, ma solo uno dico!
      Niente, ho capito…vado a rimettermi il Silicio… (battuta da informatico di bassa lega! 😛 )

    • Antonio Alfiere

      Dopo aver letto mi son chiesto se questo aspirante scrittore, in cui includo me, abbia davvero scritto almeno un piccolo libricino…

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