Halloween vs Ognissanti: contrapposizione inesistente?

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    Li avete visti ieri sera invadere i vostri quartieri. Travestiti da zombie, streghette, vampiri, hanno bussato alle vostre porte festanti e ciarlieri con la solita domanda urlata con toni acuti: Dolcetto o scherzetto?

    Poi sorridenti sono corsi via con le loro bustine piene di dolcetti mostruosi – altro che olio di palma! – verso altri campanelli in attesa di essere suonati.

    Ci hanno fatto sorridere con i loro scherzi e i loro risi sguaiati.

    Ma la polemica è sempre in agguato da parte di chi sostiene che questa festa sia da cancellare perché non fa parte della nostra tradizione.

    Halloween e Ognissanti: come nasce la tradizione

    Una volta erano Ognissanti. La festa cristiana, fin dal IV secolo, celebra la gloria di tutti i Santi e precede la Commemorazione dei Defunti.

    Da bambini, ci portavano al cimitero a donare un fiore e a guardare attraverso foto scolorite i visi sconosciuti di lontani parenti. Faceva freddo, quasi sempre pioveva. I miei genitori mi raccontano che quando erano bambini sovente il giorno dei Santi nevicava già. Andavano al cimitero a piedi, alle porte della città di Biella, e , per non scivolare sul ghiaccio, calzavano scarpe ferrate come zoccoli di cavalli, procurandosi  ferite sanguinanti sulle caviglie. Ognissanti era la festa delle caldarroste, e questo era l’unico aspetto gradevole di una festa per altro grigia. Davvero sembrava incombere la cupezza e l’inesorabilità della morte. Non aveva niente che potesse attrarre o far sorridere un bambino.

    Del resto, il culto dei morti è un tratto comune a quasi tutte le religioni, tanto da far ipotizzare che le religioni stesse traggano origine da questa venerazione. In varie forme e in vari periodi dell’anno (l’inizio dell’anno, la fine dell’estate, il tempo della raccolta), oppure senza una cadenza fissa, si pensa che i morti possano tornare vivi e li si ospita offrendo cibi, pulendo casa, buttando oggetti vecchi, oppure dando luogo a riti funebri o di tipo orgiastico.

    Nella tradizione della mia zona, per esempio, c’era l’abitudine a lasciare qualche castagna bollita o qualche caldarrosta vicino al focolare affinché le anime dei morti potessero rifocillarsi.

    Sull’origine della festa di Halloween ci sono opinioni contrastanti: mentre alcuni studiosi la fanno derivare dalla festa romana dedicata a Pomona – dea dei frutti e dei semi – o dalla festa dei morti chiamata Parentalia, pare ormai più probabile che tragga origine dalla dalla festa celtica di Samhain, festa della fine dell’estate. L’associazione con il tema della morte sarebbe quindi di un periodo successivo e avrebbe avuto diffusione nella cultura anglosassone.

    I motivi della contrapposizione

    Qualunque sia l’origine, in ogni caso ciò che appare evidente è la forte contrapposizione tra l’aspetto ludico di Halloween, forse anche per motivi commerciali, con quello mistico-religioso tipico della religione cattolica, più che cristiana.

    Ed ecco forse qual è il vero punto, ed ecco perché la festa del dolcetto o scherzetto ha preso il sopravvento tanto da diventare, a detta dei miei figli, la festa più bella dell’anno, capace persino di insidiare il Natale.

    La morte nella tradizione di Halloween non fa più paura, se non una paura posticcia preparata ad hoc così come le zucche intagliate. È una morte giocosa che ci permette di travestirci e di esorcizzare le paure reali connesse alla vita, piuttosto che alla morte.

    Se poi faccia parte della nostra tradizione o no, sembra un falso problema, dato che in fondo le tradizioni sono semplicemente spezzoni di storia collegate strettamente l’una con l’altra.

    Ha ancora senso in un mondo globale, parlare di tradizioni locali? A mio parere sì, a condizione però che non diventino terreno di scontro, semmai di condivisione.

    Buona Festa di Halloween e buoni Ognissanti a tutti.

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    14 Comments

    • Condivisione e arricchimento. Auspico un mondo in cui la spiritualità diventi più un fattore privato da condividere con chi si vuole, migliorando la vita uno degli altri, sia per chi crede sia per i positivisti come nel mio caso, piuttosto che un movimento organizzato e inevitabilmente fulcro di scontri.
      Halloween è una bella tradizione antica che gli anglosassoni hanno riscoperto e trasformato in occasione di festa. L’importante è che ognuno di noi riesca a trasmettere comunque un messaggio, quello che vuole, mutuando queste tradizioni, perché la vera inutilità starebbe nel farla diventare l’ennesima occasione per “fare notte” e ubriacarsi (non nel caso dei bimbi, è evidente 😀 ), o per arricchire i produttori di costumi 🙂

      • Esatto, Daniele. E’ proprio quello che intendevo. Purtroppo da una parte c’è chi fiuta il business, dall’altra chi ne fa una guerra di religioni, quando basterebbe un briciolo di buon senso.

      • 🙂 E chi lo sapeva che il 31 ottobre è san Quirico?? Grande Pescepirata!! 😀

    • Io ho passato la nottata affacciato al balcone, fucile in mano, ma di bimbi travestiti da zombi, o falene, o quello che è neanche l’ombra. Peccato! Caccia infruttuosa quest’anno…

      • E’ l’incipit di un nuovo racconto dell’orrore? 😛

      • Tranquillo, Salvatore. Tra poco arriva la stagione dei pupazzi di babbo natale con tanto di scalette appesi a finestre, balconi e camini. Potrai girare di sera a sparare a quelli: è più divertente! 😀 😀 😀

    • Pur non impazzendo per Halloween, sarà che detesto il gusto della zucca :D, la battaglia tra le due fazioni la trovo fuori luogo, come se si volesse sempre trovare un pretesto per litigare. I bimbi d’oggi sono nati che già Halloween c’era, per noi era una festa strana vista nel film ET, è ovvio che non se ne stupiscono. L’ho festeggiata 2 volte e ciò non mi ha impedito di celebrare i miei defunti. Per 20 anni ho abitato vicino al più grosso cimitero di Milano, le vie intorno, quelle che dal capolinea dei tram a casa mia (quindi strada che facevo spessissimo, capirete) erano punteggiate da lapidi, tutti negozi di marmisti, per me era normale, ma chi veniva a casa mia ne rimaneva shockato. In questo modo ho sviluppato un rapporto con la morte abbastanza disinvolto, ma non meno rispettoso.

      • Nemmeno io impazzisco per Halloween, come per tutte le feste che portano al divertimento a tutti i costi (vedi i vari carnevale, capodanno etc etc). Però, come dici tu, i bambini di oggi ci sono nati e si divertono un mondo. Le lotte fra fazioni sono sempre falsi problemi, il più delle volte strumentali a qualcos’altro o comunque sintomo di ottusità. Anche le tradizioni vengono tirate in ballo solo quando fa comodo, giusto per accendere la polemica.

    • Quando un sistema fonda il suo potere solo sulla paura (paura dell’apocalisse, paura dell’anno 1000, paura delle streghe e paura di tutto ciò che non si comprende, paura anche dei libri stessi e delle idee diverse dalle proprie che i libri possono far circolare), quel sistema si vede perdere terreno se la paura è esorcizzata col divertimento. Perchè non ricordare i morti con una vera festa? Perchè ricordarli col nero, il grigio e la desolazione? Soprattutto con l’ipocrisia di chi visita le tombe solo al 1 novembre per farsi vedere dai parenti e il resto dell’anno lascia una lapide desolata? Ho letto commenti allucinanti in questi giorni, persone che vedono l’importazione di Halloween peggiore dell’installazione di una base nucleare militare (!!), che l’identificano come la festa del diavolo che irretisce poveri innocenti contro la festa cattolica di ognissanti, comuni interi che si dividono in due fazioni, a seconda di chi porterà i bambini travestiti per le strade (solo nelle case che già hanno dato l’adesione) e chi li costringerà a letto presto. Persone che sono rimaste nel primissimo Medioevo, mentre tutto il resto del mondo si evolve. A me queste persone fanno molta più paura degli zombie stessi! :/

      • Anch’io trovo paradossale e ipocrita andare al cimitero una volta all’anno e poi farsi paladino di una tradizione che, in questo modo, diventa vuota di significato. Il rispetto e il culto dei morti inizia con quello dei vivi. Almeno a mio parere. 🙂

    • nadia

      A me nemmeno a dirlo Halloween piace tanto. Da quando sono nati i bimbi è occasione per disegnare e riempire di pipistrelli, ragni e fantasmi muri e mobili. Ogni due anni poi andiamo ad una bellissima festa qui nei dintorni dove un intero paese si traveste case comprese tutto a tema zucca (cibo buonissimo) e la festa è a 360°. Io ho pure la scusa per mettermi l’abito da strega ed apparire al naturale. Vorrei Halloween tutto l’anno, ma si sa non si può.
      Ora che dire, a me danno proprio noia tutte le questioni a sproposito che sono state dette specie se professano la religione come controparte. Non trovo da grandi devoti andare al cimitero solo se il calendario lo proclama, per poi lasciarlo pieno di fiori a marcire nei periodi a venire. Concordo con Barbara quando dice che sono meglio gli zombie meno ottusi….

    • Io direi contrapposizione inesistente. 😀

      Tecnicamente Halloween è il 31 ottobre, o meglio: la notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre.
      Ognissanti, come dici giustamente tu, è il primo di novembre e il 2 novembre è la commemorazione dei defunti.
      Quindi io non ci vedo né contrapposizione, né sovrapposizione: Halloween non sta “sostituendo” Ognissanti con il passare degli anni. Anche perché, volendo ben guardare, Ognissanti pare sia stata istituita dopo.

      Per restare in tema di date “sostituite” beh, pare che la nostra cultura e tradizione cattolica nei secoli scorsi abbia fatto man bassa di date. Sembra infatti che la maggior parte delle nostre feste “ricoprino”, come data, festività pagane con il chiaro intento di far dimenticare al popolo il senso di quest’ultime.
      L’esempio più eclatante? Proprio il Natale. Tutti noi siamo stati cresciuti con l’idea che Gesù sia nato il 25 dicembre. In realtà pare che sia nato il 26 luglio. Il 25 dicembre è una data simbolica, e ben pochi lo sanno. Purtroppo si può sempre parlare al condizionale perché ovviamente chi nei secoli scorsi si è adoperato per “offuscare” festività e date per motivi politici/sociali/religiosi/economici, ha pensato bene di far perdere le tracce anche nelle cronache storiche o quantomeno di confonderle.
      Dunque la verità, almeno quella storica, è andata compromessa se non persa del tutto.

      Altra festa è il Ferragosto. Nei tempi antichi si celebrava la fine del raccolto o qualcosa del genere. E siccome era molto dura far dimenticare a un popolo una festa così radicata, cosa si fa? Si istituisce una festività nella medesima data e la si fa celebrare gradualmente sempre più finché con il passare degli anni, dei decenni e dei secoli la festa originaria non viene dimenticata.

      La stessa “tecnica” pare (sono sempre ipotesi) che sia stata usata anche con reliquie e luoghi ma direi che sono andato fuori tema già di parecchio 😀 .

      Comunque bel post, complimenti.

      • Grazie per i complimenti, Darius.

        Sì, praticamente tutte le feste cristiane si appoggiano su date in cui si festeggiava già qualcosa. Può anche avere un senso come “tecnica di marketing” ante litteram, il problema è che poi allora non bisognerebbe pretendere di interpretare tutto alla lettera, se no diventa un falso.

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