Diario di un agosto di scrittura

Indice dei Contenuti

    Il mio NaNoWriMo, quest’anno, è anticipato di tre mesi. In Agosto.

    I motivi sono essenzialmente due:

    • Il primo è un motivo logistico. Ad agosto il lavoro è piuttosto fermo e, sebbene sia il momento ideale per programmare la ripartenza a settembre, psicologicamente lascia spazio a un altro tipo di tensione.
    • Il secondo è un motivo molto più banale e personale: quest’anno va così. Ho voglia di scrivere e ho deciso che dopo tanti mesi in cui rimandavo la pratica per mancanza di tempo, ora voglio concretizzare.

    Progetti di scrittura per il mese di Agosto

    Che cosa scriverò in questo mese?

    I progetti che ho in programma da tempo sono due.

    Una raccolta di racconti

    Io non sono mai stata capace di scrivere racconti e per molto tempo non li ho nemmeno letti, a causa di uno sciocco pregiudizio. Poi da quando seguo i vari blog e da quando ho aperto il mio ho iniziato ad apprezzare questo genere. Da Carver a Marco Freccero, passando per Buck e il Terremoto, sono stata risucchiata in questa forma letteraria e ho c’ho provato anch’io, pur consapevole che per scrivere un buon racconto ci vuole molto lavoro e molto studio, non solo la giusta ispirazione.

    Il fatto che un mio racconto sia stato selezionato e inserito nella raccolta di Storie di Gatti è stato per me motivo di grande soddisfazione, tanto più che l’apprezzamento della capo branco Serena Bianca De Matteis per me è una delle ambizioni maggiori a cui posso ambire come aspirante scrittrice.

    In conseguenza di tutto ciò da alcuni mesi ho iniziato a scrivere racconti. O almeno a provare a farlo.

    La raccolta di racconti su cui sto lavorando, ma di cui per ora non vorrei ancora rivelare molto, sarà composta da 24 racconti e avrà come tema l’attesa.

    Per ora ne ho completati 7, sto scrivendo l’ottavo, quindi, ammesso che si salvino tutti dal mio giudizio critico, sono quasi a un terzo della prima stesura. C’è ancora molto da fare.

    Il mio terzo romanzo

    Tralasciando il mio primo romanzo, lavoro giovanile talmente difettoso da non poter nemmeno essere considerato a tutti gli effetti un vero romanzo, dopo la pubblicazione di alcune settimane fa di Come se fossimo già madri, ora sto lavorando alacremente alla prima stesura del terzo, di cui non so ancora il titolo. E se anche lo sapessi, probabilmente non ve lo direi.

    Non ho ancora scritto molto (circa 1o.000 parole) e penso di essere a circa il 10% del totale.

    Ho tre settimane buone davanti, fino a che punto riuscirò ad arrivare?

    Difficoltà e obiettivi

    L’obiettivo principale non ha nulla a che vedere né con la vendita né con il guadagno. Ciò a cui aspiro è la qualità. Per questo motivo so per certo che non mi metterò fretta anche se vorrei approfittare di questo periodo per scrivere il più possibile.

    Le difficoltà sono proprio connesse con gli obiettivi: l’ambizione di fare un buon lavoro rende il lavoro stesso più difficile.

    Nonostante avessi già uno schema piuttosto dettagliato di tutto il romanzo, la creazione della storyboard e la conseguente analisi ha messo in luce alcuni limiti e alcuni buchi narrativi. Ho scoperto scene in cui so che cosa vorrei raccontare ma che non so come raccontare.

    Inoltre ora mi pare che alcuni personaggi minori siano frutto di cliché e fatico a essere obiettiva nella loro analisi.

    Parola d’ordine: andare avanti

    Tuttavia, nonostante i dubbi, le difficoltà e le incertezze, ho deciso che nulla deve fermarmi. Non importa se mi toccherà riscrivere intere parti, fa lo stesso se la prima stesura sarà lacunosa o addirittura mal scritta, il progetto non deve fermarsi perché solo dopo che avrà preso una certa consistenza e dimensione sarà possibile procedere anche nel momento in cui gli impegni lavorativi e familiari ridurranno drasticamente il tempo e le energie a disposizione.

    Quindi, avanti tutta. (Sperando che la mia affermazione non abbia lo stesso valore di quella del comandante del Titanic).

     

    E voi, in questo agosto più o meno vacanziero, che cosa state scrivendo?

     

    E voi, che fate? Ad Agosto, scrivete?

     

    Se ti è piaciuto, condividilo!

    5 Comments

    • Agosto è il mese meno redditizio per la mia scrittura. Il caldo scioglie idee e buone intenzioni, impegni vari si portano via il resto del tempo.
      Però anche io sono dietro a un nuovo lavoro che continuo a cesellare definendolo sempre mancante di qualcosa. Ora è in mano alle lettrici beta per un primo giudizio, quindi attendo.
      Trovo che la cosa più complicata sia rendere al meglio l’idea perfetta che pareva esserci al momento dell’ispirazione iniziale. Trovare il ritmo, gli incastri di tempo, in un girotondo di contrattempi che interrompono il flusso mette a dura prova la pazienza.
      Interessante il tuo doppio progetto, certo che se non fai cento cose alla volta non sei felice tu.
      Se i racconti sono come quello che regali sul Blog sono certa sarà un nuovo successo!
      forza che agosto non è ancora finito.

    • Niente, e con questa parola ho lasciato il commento più breve ma anche più completo nella storia dei blog!
      Baci

    • Laura

      Le mie prima stesure sono sempre spaventose! C’è tempo per migliorare.

      In agosto faccio la mamma a tempo pieno .

    • Giulia Mancini

      No in agosto non scrivo molto, butto giù delle idee che poi svilupperò appena possibile. Del resto anche volendo non avrei avuto le energie, ho lavorato intensamente fino al 9 agosto e dopo sono partita. Però leggo molto di più, solo nella settimana di ferragosto ho letto 3 libri…

    • Cosa ho fatto in agosto, ormai? (sto cercando di recuperare le blog-letture arretrate)
      Seguito gli imbianchini per casa per una settimana (che poi diventano tre, quella prima di preparazione e quella dopo di disbrigo), comprese pulizie di primavera, vetri, tende, e ripulisti generale (cogli l’occasione per buttare via un sacco di cose inutili). Speravo mi rimanesse del tempo per scrivere (lasciate ogni speranza…), ma zero assoluto. In compenso ho scritto in vacanza, al mare, da quella bellissima terrazza fronte spiaggia, ogni giorno, almeno 250 parole. Ed è nato il Diario difficile di un lettore sulla spiaggia, così per gioco. Come dire, che se mi lasciano in pace, io scrivo e leggo tutto il tempo. SE mi lasciano in pace… 😀

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    Vivo con due figli, un marito e un gatto in una casa ai confini del bosco. 
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