4 anni di Bookabook: e ora dite crowdpublishing!

Indice dei Contenuti

    Ieri Bookabook, la prima casa editrice italiana in crowdfunding, ha compiuto 4 anni.

    L’ho conosciuta fin dai primi giorni in cui è sorta e pochi mesi dopo ne sono entrata – per così dire –a far parte, dapprima partecipando a una delle prime campagne di crowdfunding (era il marzo del 2015), poi come mentore volontaria per le nuove campagne (non so se ora posso ancora definirmi così, ma ancora oggi tanti aspiranti scrittori mi scrivono chiedendo informazioni più specifiche, consigli, suggerimenti), infine come autrice.

    Il mio romanzo Come se fossimo già madri ha visto la pubblicazione proprio grazie a questo nuovo metodo: il crowdpublishing.

     

    Non chiamatelo più crowdfunding editoriale: ora è crowdpublishing

    Inizialmente nacque come crowdfunding editoriale.

    Non sto a raccontare che cos’è il crowdfunding e come funziona, ne ho già parlato fin troppo dalle pagine di questo blog. Se volete, potete leggerlo qui, qui  e qui.

    Il fatto è che la vera rivoluzione di Bookabook verso la fine del 2015 è stata quella di trasformarsi da piattaforma di crowdfunding in vera e propria casa editrice introducendo anche nel nostro Paese un nuovo modo di fare editoria.

     

    Che cos’è il crowdpublishing

    Il crowdpublishing è un metodo di pubblicazione che ha come metodo di selezione principale l’apprezzamento dei lettori. Questo costituisce la vera e propria novità.

    Oltre a una selezione iniziale per poter accedere alla piattaforma, la possibilità di giungere alla pubblicazione dipende dall’interesse e dalla disponibilità alla prevendita da parte dei futuri lettori.

    Il tuo libro ha un pubblico? E, meglio ancora, ha un mercato? Non importa se sia un argomento di nicchia, un genere particolare o mainstream: merita di essere pubblicato. Punto.

    Voi dovete occuparvi di dimostrare attraverso la vostra campagna che questo pubblico c’è e che si può trasformare in un mercato, il resto lo farà la casa editrice.

    Le differenze con gli altri metodi di pubblicazione

    1. EAP VS. CROWDPUBLISHING

    Non ci sarebbe neanche da mettere in competizione due metodi di pubblicazione così diversi.

    L’editoria a pagamento si basa su un mero rapporto economico che prescinde sia dalla qualità dell’opera sia dalla sua commerciabilità.

    L’autore paga la casa editrice perché questa pubblichi il suo libro. La casa editrice non ha vero rischio d’impresa che ricade interamente sull’autore.

    Nel crowdpublishing, invece, il rischio d’impresa è diviso a metà tra casa editrice e autore ed è prevalentemente costituto da un impegno di tempo e non di danaro: è infatti la campagna a stabilire se c’è un mercato.

    2. SELF-PUBLISHING VS. CROWDPUBLISHING

    In questo caso la differenza è già palese dalla parola stessa: self vs. crowd.

    Chi fa da sé fa per tre, dice l’adagio. Ma è sempre vero? Ecco, io che non sono affatto contraria al self-publishing, ritengo però che – per chi vuole pubblicare seriamente, s’intende – ci siano dei limiti oggettivi. Un bravo scrittore ha comunque bisogno di un buon editing, una buona strategia comunicativa che comprende, prima di tutto, una buona copertina.

    Inoltre un progetto editoriale autonomo ha una forza molto ridotta rispetto a quella di un progetto collettivo in crowdpublishing.

    Senza contare la distribuzione delle librerie.

    3. EDITORIA TRADIZIONALE VD. CROWDPUBLISHING

    Beh, che dire dell’editoria tradizionale? Che ce n’è di buona, molto buona. Ma spesso è negata ai comuni mortali da un filtro impenetrabile.

    L’editoria di dimensioni più piccole è più facilmente raggiungibile, ma spesso ha limiti nella distribuzione (quante case editrici della dimensione di Bookabook godono di un distributore del calibro di Messaggerie?) e non usufruendo del print-on-demand rischiano di far finire fuori catalogo, se non al macero, i libri che non riescono a fare grandi numeri di vendite.

    Insomma, il crowdpublishing permette una selezione delle opere sulla base della commerciabilità dimostrata in campagna e garantisce un apporto nei servizi collegati alla produzione editoriale: editing, progetto grafico e editoriale, creazione delle copertine e distribuzione.

    In più per a quei libri che dimostrano un particolare apprezzamento del pubblico viene offerto un ufficio stampa dedicato.

    Visto così non sembra niente male, vero?

     

    Certo, il crowdpublishing non è da tutti. Come in tutte le cose, bisogna esserci portati.

    Io l’ho conosciuto poco a poco e ogni giorno scopro qualche cosa nuova dai miei sbagli.

    Sono molto grata al team di Bookabook per avermi dato tutte le opportunità che ho avuto e per aver seguito passo passo la pubblicazione del mio libro come se fosse il loro. Perché è il loro.

    Ecco perché non posso fare a meno di augurar loro mille di questi giorni di crowdpublishing, augurando a voi mille di queste campagne.

    Se ti è piaciuto, condividilo!

    7 Comments

    • Al Book Pride tenutosi di recente aveva un bello stand!

      • Non ho partecipato al Book Pride (conosci la mia ritrosia a questi eventi), ma una cara amica mi ha mandato delle foto! 😉

    • Ciao Silvia, questo è un tema per me spigoloso. Se per pubblicarti un libro devo averne vendute in anteprima un tot di copie, in pratica incassando prima l’intero rischio di impresa a carico dei lettori, si può parlare di editoria non EAP?

      • Ciao Elena. Ti ringrazio per questa domanda che mi dà l’opportunità di esprimere la mia opinione in merito e di chiarire alcuni aspetti.
        Secondo me ci sono almeno due motivi per cui non si tratta di EAP.
        In primo luogo perché esiste alla base una doppia selezione, quella di Bookabook e quella del pubblico.
        L’EAP in genere non ha interesse a selezionare, in quanto riceve un pagamento in cambio di un servizio. Che di per sé potrebbe anche essere un normale scambio commerciale, se spesso non nascondesse al di sotto delle false promesse. Questo, a mio parere, è il “male” delle EAP: farti credere di aver scritto un capolavoro per spillarti dei quattrini.
        Bookabook ha interesse a selezionare perché una campagna fallimentare è un costo sia in termini di tempo, sia in termini di immagine, sia in termini economici.
        Infatti, come dicevo nel post, la casa editrice ha un rischio d’impresa dato dal fatto che non ha alcuna certezza che la campagna possa funzionare (e quindi incassare dei soldi), ma nel frattempo ha comunque investito tempo e energie su quell’opera selezionandola e inserendola in un portale.
        Io credo che sia un metodo di pubblicazione troppo recente per essere già metabolizzato, ecco. Bisognerà “masticarlo” a lungo prima di conoscerne con precisione i meccanismi e poter esprimere un giudizio completo.
        Che per quello che mi riguarda per ora è positivo, ma – in quanto singola esperienza – conta poco. 😉

    • 4 anni? Però! Credo di averlo conosciuto allora che aveva già un anno di vita, se non sbaglio su prima segnalazione di Bookblister.com e poi trovando te a commentare in giro per gli altri lit-blog 🙂
      Pensa che per me è talmente scontato crowdpublishing, che mi stavo chiedendo “e come altro lo dovremmo chiamare?” finché non ho letto tutto il tuo articolo!
      Peccato per BookPride, avrei voluto esserci. E mi dispiace anche per chi non ha concluso la campagna perché non si è trovato bene nei meccanismi di questa modalità. Come in tutte le cose, occorre vagliare i pro e i contro, e mettere in conto che comunque c’è un certo impegno anche da parte dell’autore.

    • Sono quasi certa che se rifacessi la campagna ora, con il senno di poi, l’esperienza raccolta e lo sguardo più ampio su cosa è necessario fare per ottenere buoni risultati,sarebbe proprio con un altro spirito. É necessaria una sorta di guida perché tutto proceda verso la meta desiderata. Tanto lavoro di organizzazione e programmazione prima di cacciarsi allo sbaraglio. É necessaria consapevolezza delle difficoltà che si incontreranno e di tutte le critiche in cui si andrà incontro, compreso chi continuerà a dire che si tratta di un percorso di serie b. Ci si fanno le ossa, si apre gli occhi, ci si corazza e si raggiunge l’agognato posto in libreria, vetrine comprese, che no non è proprio cosa da poco. Quindi un’opportunità da non sottovalutare assolutamente.

    • […] Poter sperimentare cose. Esce una nuova modalità per fare pubblicità a un libro sui social? La provano. Se uno ha un’idea, viene ascoltato, si fanno riunioni per i libri dove si ragiona insieme. Ti senti libera di poter dire la tua anche se poi viene fuori che è una banalità. E devo dire che prima di iniziare a lavorare con loro non avevo il pallino dell’innovazione, anzi. Sono più una persona da biblioteca e tazza di tè caldo. L’esperienza con bookabook ha sicuramente aperto la mia mente, facendomi intravedere quanto sia possibile innovare anche in editoria. […]

    Lascia il tuo commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    Potrebbero interessarti:

    Silvia Algerino

    Vivo con due figli, un marito e un gatto in una casa ai confini del bosco. 
    Dissennatamente amante della vita, scrivo per non piangere, rido perché non posso farne a meno.

    Post Recenti

    • All Post
    • Blog
    • Risorse per crowdfunder
    • Risorse per lettori
    • Risorse per scrittori
      •   Back
      • Sei personaggi in cerca di...
      • Seo
      • Blogging
      • Dubbi d'autore
      • Copywriting & Co.
      • Marketing editoriale
      • Le mie parole
      •   Back
      • Indie&co
      • Calendario dell'avvento
      • Guest post
      • Idee
      • Interviste d'autunno
      • Libri
      • Poesia
      • Racconti
      •   Back
      • Crowdfunding editoriale

    Come se fossimo già madri

    Silvia Algerino

    Restiamo in contatto?

    * indicates required

    Per favore, scegli i contenuti che ti interessano:

    Puoi cambiare idea in qualsiasi momento: il tasto per l'annullamento dell'iscrizione è piè di pagina di ogni email che ricevi da me. Oppure scrivimi a privacy@silviaalgerino.com. Per altre informazioni visita il mio sito web. Cliccando qui sotto, mi autorizzi a gestire i tuoi dati nel rispetto della legge. Grazie di cuore.

    Utilizziamo Mailchimp come piattaforma di marketing. Cliccando qui sotto per iscriverti, accetti che le tue informazioni verranno trasferite a Mailchimp per l'elaborazione. Scopri di più su come Mailchimp gestisce la tua privacy.

    Intuit Mailchimp

    Restiamo in contatto

    Iscriviti alla newsletter (e niente spam).

    Yeah! Ora sei dei nostri. Ops! Qualcosa non va. Mi spiace! :(
    Edit Template

    Articoli recenti

    • All Post
    • Blog
    • Risorse per crowdfunder
    • Risorse per lettori
    • Risorse per scrittori
      •   Back
      • Sei personaggi in cerca di...
      • Seo
      • Blogging
      • Dubbi d'autore
      • Copywriting & Co.
      • Marketing editoriale
      • Le mie parole
      •   Back
      • Indie&co
      • Calendario dell'avvento
      • Guest post
      • Idee
      • Interviste d'autunno
      • Libri
      • Poesia
      • Racconti
      •   Back
      • Crowdfunding editoriale

    Contatti

    Silvia Algerino

    silvia@silviaalgerino.com

    P. IVA IT 02613430020

    © 2014 Created by Silvia Algerino – 2023 Updated by Silvia Algerino