– calendario dell’avvento 2016-
eroi moderni
di Michele Scarparo
Spesso mi chiedono: «Come fai?» Allora io sollevo un po’ l’elmetto con la fiamma; mi gratto la testa, appoggio una tenaglia grossa come un braccio sull’autopompa e sbuffo. Poi non rispondo e tiro dritto con quello che sto facendo.
Non è che sia scontroso o chissà che. È che proprio non saprei cosa rispondere, se non che faccio il Vigile del Fuoco perché qualcuno lo deve pur fare. Il momento in cui me lo chiedono più spesso è il “dopo”. Dopo un incidente in autostrada. Dopo un incendio in fabbrica, con fumi che si vedono a chilometri di distanza. Specialmente il giorno dopo, quando il corpo ha avuto modo di drenare l’adrenalina e, senza più il terrore che rimbalza ovunque, la testa comincia a porsi domande per le quali non ci sono gradi risposte.
Che sia il fato. Un Dio irascibile e imperscrutabile. O che sia il caso. Comunque sia, serve qualcuno che spenga fiamme, sposti macerie, estragga quante più persone possibile da posti in cui nessuno dovrebbe avventurarsi di proposito. E, quando non si arriva in tempo, pensare che si è fatto tutto il possibile e anche di più; sperare che, lassù, l’anima che tutto vede possa comunque ringraziare, comprensiva.
Me lo chiedo anche io, adesso, che ha appena suonato il telefono. La voce del mio capo mi ha detto solo: «Preparati, c’è stato il terremoto. Partiamo tra mezz’ora.»
Io ho messo giù e sono sceso dal letto. Non importa come sia possibile farlo. Importa solo che si faccia.
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Michele Scarparo
Mi piace: la natura, il vento forte, il sole d’agosto, il vino fruttato, l’odore della sabbia bollente, le luci della pianura viste di notte dalla cima di un monte, i gatti che si strusciano, i sorrisi, un abbraccio la mattina appena sveglio, il caffè amaro, raccontare storie
Non mi piace: il mare in alta stagione, il traffico in autostrada, la cattiveria in ogni sua forma, i libri scritti male, sentirmi inutile, lo stress, la televisione, i cd che saltano, i gatti che perdono il pelo, guardare un foglio bianco e chiedermi: “E mo?”
18 Comments
Emozionante. Molto bello questo racconto, Michele.
Non avrei saputo definirli meglio. I vigili del fuoco sono degli eroi moderni e in carne ed ossa, non come siamo abituati a vederli nei film.
Voglio far leggere il tuo racconto a un mio amico pompiere.
Poi gli regalarò i miei, ma il tuo nello specifico è quello che vorrei fargli leggere. Bravo.
Grazie 🙂
Chissà cosa dirà…
Bellissimo omaggio a persone che sono il loro lavoro. Eroi di certo. Ne conosco molti e credo che Michele abbia fatto un ritratto davvero perfetto. Bravo.
Sono dei grandi!
Ma che bello, Michele ❤ Bello, davvero.
<3
Molto bello. Un lodevole omaggio a chi fa, senza batter ciglio, un mestiere tanto coraggioso.
Ci vuole del fegato. Anche un po’ di stomaco non guasta, purtroppo.
Oh, Michele grandioso. Silvia, qui c’è materiale pronto per un’altra antologia, pensaci!
🙂
Anche a me è piaciuto molto. 🙂
🙂
Hanno un grande fascino questi pompieri… Proprio bello questo racconto Michele.
Silvia, che bella idea che hai avuto! 🙂
Se rinasco, so che mestiere scegliermi 😉
Complimenti Michele i tuoi racconti sono sempre molto belli. E poi pompieri mi piacciono molto.
Grazie 🙂
Santa Barbara, patrona dei pompieri, ringrazia. Bel racconto davvero. 🙂
Il diritto di primogenitura, con i pompieri, è tuo. 😉